venerdì 3 luglio 2009

Luciano Belli Paci: D'Alema è tornato D'Alema

D'Alema mi ha fregato già una volta. Non mi frega più.
Tuttavia registro con compiacimento che, dopo un lungo black out (convinto
od opportunistico, non lo sapremo mai), ora torna a ragionare.
Peccato che sia fuori tempo massimo poiché il mostro (il PD) non tornerà
facilmente nella gabbia dalla quale l'hanno lasciato uscire.
Ciao.

Luciano


Da La Repubblica di oggi (il grassetto è mio) :



L'ex ministro: "Non è colpa degli apparati. Il partito fondato sulla cultura
dell'antipolitica"
"Il declino di Berluscono non sarà lineare, ci saranno scosse. Questa fase
mi ricorda il nazismo"
Congresso pd, D'Alema all'attacco
"Basta leaderismo plebiscitario"


D'Alema (a sinistra) con Letta e Bindi

ROMA - Difende quegli "apparati" da più parti additati come il freno alla
riuscita del Pd. Contesta la tesi di chi li indica come gli unici
responsabili delle "due disastrose sconfitte politiche" dei democratici. A
passare per il principale responsabile dell'affossamento del pd Massimo
D'Alema non ci sta. L'ex ministro degli Esteri lo dice chiaro e tendo: "Se
si dà la colpa di non aver raggiunto il 40% dei consensi auspicato da
Eugenio Scalfari agli apparati cattivi, non c'è discussione politica ma solo
la ricerca della via per eliminare i cattivi e si finisce male".

Il giorno dopo la convention organizzata da Veltroni, D'Alema analizza la
vicenda italiana degli ultimi quindici anni e rilancia la sua idea di
partito. Che deve scacciare le suggestioni leaderistiche e tornare a fare
politica. Cosa che, spiega il presidente di ItalianiEuropei, al congresso di
ottobre non si potrà fare. "Bisognava cominciare da una discussione seria e
libera e poi, dopo, pensare alle candidature - commenta - Ora è necessario
liberarsi di un progetto di partito che ha chiuso in una gabbia troppo
asfittica il Pd". Non cita Veltroni ma il destinatario di queste parole
sembra proprio l'ex segretario.

D'Alema critica severamente lo statuto del partito sostenendo "l'impianto
costitutivo tradisce l'impronta culturale antipolitica" e la conseguenza di
questo "è che andiamo a un congresso in cui non si può parlare di politica".
Poi spiega: "Se c'è un poveretto che è iscritto al Pd ma a cui non piace
nessuno dei candidati alla segreteria non può dire la sua perchè lo si può
fare solo se si appoggia una candidatura".

Ed è a questo punto che D'Alema sferra l'attacco più duro. Rivolgendo al Pd
le stesse critiche che vengono rivolte a Berlusconi e mettendo in guardia
dalle tentazioni di tornare al sistema dei partiti precedente al '92. "Alla
nascita del Pd - riflette l'ex presidente dei Ds - ha presieduto lo stesso
spirito del 1992-'94, con esiti analoghi e perfino più negativi, uno spirito
di antipolitica, una sorta di berlusconismo debole articolato su capo, media
e massa. Ma nel centrodestra tutto questo è strutturato mentre dalle nostre
parti è debole". Una tendenza che ha avuto come un esito fallimentare per i
democratici: "Aver affrontato l'antipolitica della destra sul suo stesso
terreno ha portato alla rapida successione di rovinose sconfitte dell'ultimo
anno e mezzo".

La strada da seguire per far rinascere il Pd, per D'alema, è quella di darsi
"regole di partito perchè ora l'impianto costitutivo tradisce l'impronta
culturale dell'antipolitica". Con buona pace di quel bipartitismo caro a
Veltroni: "Non ci credo, non perchè sia un male in sè, ma perchè non c'è
nella realtà italiana. I partiti sono il frutto della storia, non li si può
imporre per legge".

Poi tocca a Berlusconi di cui vede "il declino". Che, però, non sarà
"lineare". E' preoccupato D'Alema per una fase politica che vede "una nuova
destra populista e nazionalista" imperversare in Europa. Qualcosa, continua
"che ci ricorda quello che avvenne dopo la crisi del '29 con il New Deal da
un lato e il nazionalismo dall'altro. Il risultato è diverso: non voglio
dire che siamo alle porte del nazismo ma molti ingredienti sono simili".

(3 luglio 2009)

17 commenti:

Pino ha detto...

Sul fatto che D'Alema ne capisca di politica, non ci piove.
Nelle analisi è lucido e ha un fiuto sopraffino.
Dovrebbe fare il giornalista. Come sarebbe bello il mondo se
prendesse il posto di Bruno Vespa !
Pino

Felice Besostri ha detto...

Su D'Alema la penso come Luciano. Vi rimando una breve nota scritta
sull'AdL.
Nei confronti di tutti quelli del PD c'è la cartina di tornasole delle
modifiche delle leggi elettorali nelle varie regioni. Se introducono soglie
di sbarramento, legandole, come per le europee, alle soglie di rimborso
delle campagne elettorali, siamo di fronte a golpisti in guanti bianchi.
Cordialmente.
Felice

Luciano Montauti ha detto...

Carissimi, la mia risposta è semplice basterebbe non pensare alle poltrone di consigliere ,d'assessore o di quant'altro e lasciarli MORIRE ,ovvero non appogiamoli più per l'elezioni di Sindaci,di Presidenti delle Provincie e di Governatori di Regioni tanto a che serve ?SERVE solo ai soliti poltronari del Ps,di Sd,dei Verdi,o a quelli che in S e L già sperano adesso di continuare a fare quello che hanno già fatto nei partiti sopra citati.
Bisogna ripartire da zero anzi ripartiamo da 3,10 ma in modo nuovo non come si è fatto fino a adesso.Anzi ( ci hanno fregato nuovamente con lo barramento alle Europee e noi poveri POLLI per DUE lenticchie poi li abbiamo appogiati alle recenti amministrative)e quindi BASTA!!
Consegnamo tutte le Regioni al CENTRO-DESTRA se il PD intende fare quelle PORCATE che ha fatto fino ad adesso e che anche al prossimo voto regionale vorrebbe introdurre i famosi sbarramenti.

Lasciamoli morire lentamente TANTO non hanno nulla da spartire con i nostri IDEALI.
L.Montauti

Sergio Tremolada ha detto...

OK ... ma noi che facciamo per reagire (SeL), per quel che possiamo?

Ciao
Sergio Tremolada

Sergio Ferrari ha detto...

Capisco, ma mi sembra tanto quel marito che voleva fare i dispetti alla moglie.......
Forse ci sono soluzioni più articolate... incominciando a ragionare anche nel merito dei problemi e della ricostruzione della sinistra. e senza perdere tempo a correre dietro i fantasmi del PD.....
Ferrari Sergio

Fabio Mischi ha detto...

Sono d'accordo con luciano Belli Paci su D'alema.Qualche tempo fa ebbi modo di ricordare le sue contraddizioni nell'accettare l'incarico di vice presidente dell'IS.Non più tardi del marzo 2007, nell'ultimo consiglio nazionale dei DS, ammise pubblicamente e tranquillamente di non essere riuscito a diventare socialista,nonostante avesse dovuto nel rispetto dello statuto di quel partito, e di continuare ad essere comunista gramsciano.Ciò non gli impedì, nel suo peregrinare, di approdare, ad esempio, sulle più liberiste rive di parte del socialismo europeo.

Tanto più sono d'accordo con l'altro Luciano, Montauti, facendone mio, alla lettera, l'intervento. Sinceramente non avrei potuto essere più chiaro ed efficace di quanto non lo sia stato lui nell'esprimere ciò che penso ed ho pensato.!

fabio mischi

Peppe Giudice ha detto...

D'Alema. lìultimo rappresentante scolorito e trasformista della cultura togliattiana vera camicia di forza della sinistra italiana. E' insieme a Veltroni il principale responsabile della distruzione della sinistra. Del resto questi due personaggi non hanno mai voluto far propria la cultura socialista e si sono ritrivati alla estrema destra del PSE insieme a Blair. Del resto anche Nencini, che cosa ha a che vedere con la autentica tradizione socialista?

claudio bellavita ha detto...

caro sergio, sotto l'1% i fantasmi siamo noi...E se Chiamparino fa corrente con Marino, come sembra deciso, tutto il pd va per aria e diventa il posto dove costruire qualcosa, senza i burocrati trogloditi di SEL, in particolare queli di sd...

sergio ferrari ha detto...

caro claudio,
quindi il compito della sinistra oggi in In Italia è quello di aspettare che Chiamparino e Marino si mettanoi d'accordo cosi che tutto il PD vada per aria consentendo cosi di costruite qualcosa.?. E' una idea ma mi risce difficile, ceramente per limiti soggettivi, di pensare che questo sia il compito della sinistra . Forse se ci fornisci qualche altra indicazione non sarebbe male perchè i trogloditi ci sono anche fuori da SD.

Bianca La Rocca ha detto...

Non credo. Il Pd non va per aria, i quadri sono ancora forti e stanno reggendo bene su tutto il territorio. Ormai, la linea veltroniana è stata mollata da tutti. Marino acchiapperà qualche voto tra i molti delusi e poi, non riuscendo a superare lo sbarramento in cinque regioni, farà confluire i suoi voti su Bersani che diventerà il segretario. I rutelliani se ne andranno all’Udc che, dall’altra parte, cercherà di imbarcare i democristiani oggi nel Pdl (vi è già un accordo con Pisanu). Si vocifera che cambierà anche nome. A questo punto il Pd accoglierà parte di SeL (sostanzialmente i fuoriusciti di Sinistra Democratica) che in tal modo assumerà un connotato più marcatamente socialdemocratico.

Si andrà ad un accordo con l’Udc e con la parte di ciò che rimarrà di SeL, (il gruppo di Vendola, i socialisti e i verdi) spingendo ai margini Di Pietro (sarà la cosa più difficile, ma è un anomalia del panorama politico italiano e non lo vuole nessuno come alleato) da una parte, e le minuscoli formazioni comuniste che, sostanzialmente, non esistono.

Capo del governo scelto attraverso primarie di coalizione: Bruno Tabacci.

Sono state fatte delle proiezioni e con questo schieramento Udc (10-12%) –PD (29-32%) – Sinistra (4-6%) si vincerebbe in molte regioni italiane che abbiamo perso nell’ultima tornata elettorale

I giochi sono aperti.

Un saluto a tutti.

felice besostri ha detto...

Chi vive sperando (in D'Alema) muore cantando ( il canto del cigno)

Peppe Giudice ha detto...

Mi sembra che Bianca abbia una sorta di sfera di cristallo. Ho l'impessione che lo scanario che tratteggi appartengono ai suoi più che legittimi desideri.Alcune delle cose che dice (su Rutelli mi appaiono estremamente probabili), sul resto credo vi sia grande incertezza. Io spero vinca Bersani, ma non credo che potrà produrre grandi cambiamenti nel PD (non dimentichiamo che il suo vice sarà Letta che con la sinistra ha poco a che vedere). Sulla confluenza di SD nel PD nutro qualche perplessità. Forse questo accadrà in alcune realtà locali; in altre SD mi pare impegnata ad accelerare il processo politico di SD. Ad esempio nella mia regione è un pezzo del PS che vuole entrare nel PD (Bersani o non Bersani). In altre regioni molti compagni del PS sono invece tra i sostenitori più convinti di SeL. Di fatto c'è la esigenza che esista una formazione più a sinistra del PD. Un PD al 32% mi pare improbabile. Mi accontenterei di un nuovo PD (senza Rutelli e Fioroni) al 27 e SeL al 6% . Su DI Pietro concordo sulla speranza che si tolga dalle scatole. Comunque qualche punto è destinato a perderlo. Quella di Tabacci è una ottima scelta: politico di altri tempi, estremamente serio (ed anche più a sinistra di molti del PD). Staremo a vedere.

Tom ha detto...

Io non sono per D’Alema ma, non attribuiamo i “meriti” della nostra disfatta ad altri, per favore: siamo noi che manchiamo - che difettiamo. Se non facciamo autocritica non abbiamo capito nulla, non capiremo i cittadini che non hanno dato fiducia alla sinistra. Vogliamo smetterla di fare analisi geopolitiche, ipotizzare complotti inverosimili, etc…

Serve concretezza in questo momento, altrimenti andiamo tutti a casa!

Vogliamo ridarci un Senso?

Da buon laico devo forse sperare in un messia per rompere quest’incubo tafazziano?




TA

Felice Besostri ha detto...

perfettamente d'accordo che le responsabilità principali sono nostre,SeLè sembrata poù uno stato di necessità che un progetto. Credo nella democrazia rappresentativa ( da accompagnare e rafforzare con istituti di partecipazione e democrazia diretta: niente di nuovo era la Doppelstrategie della sinistra socialdemocratica tedesca a cavallo degli anni 70 e 80 del secolo scorso), ma le elezioni non devono condizionare processi che richiedono una riflessione. Accelerare senza un processo di revisione la costituzione di un simulacro di partito tanto per presentarsi con lo stesso simboloalle prossime regionali è un errore. Dobbiamo lavorare sul territorio ed impegnarci a resentarsi insieme alle prossime elezioni,ma senza creare di fattoburocraticamente un partitino senza storia alle spalle e senza una dimensione europea. Per quanto concerne il PD aspettiamo le piattaforme programmatiche per verificare se c'è una rottura con il progetto del PD di assorbire o di distruggere la sinistra riformista in Italia. Scusate se per deformazione professioale sono attento agli aspetti istituzionali e cosriruzionali, ma nel PD non si elevata una voce per contrastare non tanto la soglia di accesso ( sono favorevole, senza soglia SeL non sarebbe neppure nata ) ma impedie il rimborso dei costi della campagna elettorale se non si supera la soglia non ha precedenti on nessun paese democratico. In Italia si cerca di impedire che nuovi soggetti possano competere per raggiungere la soglia. Non dico i socialisti, ma semplicemente i siceri democratici del PD cosa pensano che il milione di elettori di SeL debbano contribuire a dare 5 milioni di Euro ai partiti che hanno superato il 4%. ChiAMATELO COME VOLETE, MA è UN FURTO! Son priprio curioso di sapere cosa diranno sul punto Bersani, Franceschini e Marino.

Lo stesso schema si vuole introdurre alle elezioni regionali: nel PD ci sono contrari.Ol Pd vuole avanzare argomenti politici per una alleanza o una confluenza? O spera di raccogliere voti con argomenti come il voto utile, evitare la dispersione di voto e in ultima analisi " fate così o altrimenti non avrete isoldiper fare una campagna elettorale". Sapete che così si viola l'art.51 della Costituzione. Questa è la cartina di tornasole, il resto è bla bla. In conclusione noi abbiamo la responsabilità di noi stessi, ma dobbiamo individuare anche i complici, tra amici, compagni ed avversari

claudio bellavita ha detto...

però, su questa faccenda dei rimborsi a tutti quelli che presentano una lista non sono tanto d'accordo: ho in mente l'impressionante lenzuolo che era la scheda delle provinciali. Direi che bisogna introdurre una sorta di cauzione, che va versata anticipatamnte e corrisponde ai costi tipografici, cauzione che verrà dedotta dal contributo per quelli che non superano la soglia. Insomma, 100 liste del pensionato col pomodoro in mano mi sembrano eccessive.

felice besostri ha detto...

Si stabiliscano regole ma in conformità alla Costituzione, che non è un optional. E' assurdo che soglia di accesso e requisiti per il rimborso coincidano: una tale regola non esiste in nessun paese europeo. Persino in Francia, che pure ha un sistema maggioritari ha diritto al rimborso un candidato che raggiunga al primo turno il 5% dei voti del collegio. Per evitare liste di pura esibizione basta intervenire sui requisiti di presentazione ovvero prevedre una cauzione da incamerare a chi non raggiunga una percentuale minima. Ma che chi supera la SOGLIA PRENDA SOLDI DA CHI NON VA A VOTARE, DA CHI VOTA BIANCO O NULLA ED ADDIRITTURA DAGLI ELETTORI DELLE LISTE CHE NON RAGGIUNGANO LA SOGLIA MI PARE IMMORALE PRIMA ANCORA CHE INCOSTITUZIONALE ( LEGGETE PER FAVORE L'ART. 51 DELLA cOSTITUZIONE). iNOLTRE per l'art. 48 della Cost. il voto oltre che libero e segreto deve essere uguale e diretto. Invece paradossalmente un candidato di una lista che supera il 4% ha tante piùpossibilità di essere eletto quanto maggiori sono i voti delle liste che non raggiungano la soglia: è eletto perciò dagli elettori delle liste concorrenti. Nell'attuale parlamento europeo ce ne sono ben 9 eletti grazie a tale perverso meccanismo. Ci fosser state 4 liste al 3,99 sarebbero ancora di più

Pino Falci ha detto...

Il concetto è chiaro. Chi si siede al tavolo di poker paga una posta.
E poi un meccanismo fair.
La considerazione finale, che parafraso dicendo che non si vede perchè
una "semplificazione" del sistema politico debba essere dolorosamente
operata senza neanche risparmiare un euro, meriterebbe secondo me di
essere portata a conoscenza dei cittadini.

Pino Falci