Lo deve ancora capire Berlusconi...
noi italiani, in genere, abbiamo in europa, o diciamo d’avere, questa ridicola forma di “gallismo”. E ci teniamo assai. Vogliamo tutti discendere da Casanova, il capostipite dei bagoloni d’amore. Non è “dongiovannismo” il nostro, chè in Don Giovanni si esprime una tragicità erotica, estranea al nostro spirito. E’ una superficiale fantasia d’alcova; o peggio, da bordello. Solo una franca educazione sessuale, senza cadere nel problemismo anglosassone e nelle ossessioni freudiane, potrebbe guarirci da questa grottesca mania esibitoria, che radica nei genitali tanto della nostra pretesa “genialità”. Guarirci, non infiacchendo la nostra sana virilità, ma conferendole un tocco più austero, “contenuto”: una virilità di cui si sia padroni e non servi. Il gallismo ha avuto una gran parte nella decadenza ultima di Mussolini. Ne era infetto, fino al punto di non intendere il carattere “sacro” della vecchiaia. Come D’Annunzio, considerava questa “sordida”
(Giuseppe Bottai, Diari, 6 agosto 1946)
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