venerdì 29 dicembre 2023

A Transformative Left Needs to Speak for People Outside the Palaces of Government

A Transformative Left Needs to Speak for People Outside the Palaces of Government: Left-wing forces in Spain, France, Germany and Greece all recently suffered damaging splits. They each stumbled over a common problem: how to influence institutions while focusing on priorities ignored by the dominant media-political class.

Enno Ghiandelli: "L’IDEA DEL SOCIALISMO LIBERALE"

"L’IDEA DEL SOCIALISMO LIBERALE"

Andrea Becherucci: "EUROPEISMO DI MANIERA"

"EUROPEISMO DI MANIERA"

UN NUOVO “PARTITO d’ AZIONE” di Paolo Bagnoli

UN NUOVO “PARTITO d’ AZIONE” di Paolo Bagnoli

Franco Astengo: Parole chiave

PAROLE-CHIAVE E ORGANIZZAZIONE POLITICA di Franco Astengo "Il Manifesto" (29 dicembre) dedica 12 pagine speciali alle parole :"Che hanno accompagnato i percorsi di emancipazione e le lotte di liberazione e che - a giudizio dei curatori - sono ormai parole inservibili. Se non peggio possono avere l'effetto di un ostacolo. Per riprendere il cammino, cominciamo a metterle in discussione".Questo l'occhiello che presiede all'introduzione delle dodici pagine. Le parole sottoposte ad esame sono: rifondazione, liberalismo, pace, contratto sociale, sinistra, popolo, differenza, riformismo, patriarcato, sovranismo. Nell'occasione ci limiteremo a proporre una riflessione sui termini "sinistra" e "riformismo" che ci appaiono come i più urgenti da mettere a fuoco in un'attualità che preme di fronte a scadenze immediate e molto complesse da affrontare. Per introdurre il discorso mi limito a riportare la sinossi delle due pagine in questione. Andando per ordine: Sinistra (pagina elaborata da Paolo Virno): "Lo schieramento politico, ma anche e soprattutto sentimentale chiamato sinistra si è battuto sempre per lo sviluppo delle forze produttive, ignorando con animo sereno la guerra civile latente che cova all'interno di tale sviluppo. Ha invocato l'unità nazionale e il rispetto dello stato sovrano". Riformismo (pagina elaborata da Mario Ricciardi): " Oggi il tema di fondo per le sinistre in Europa e negli Stati Uniti non è più quello sintetizzato un secolo fa dall'alternativa tra riforme e rivoluzione. La lotta contro le disuguaglianze, risultato di un trentennio di egemonia neo liberale e per la difesa di una democrazia e di un Welfare a rischio di estinzione anima tanto i socialisti più avanzati quanto i liberali egualitari". Una prima lettura di queste frasi apre prospettive di grande interesse, rilevandone la contraddittorietà da un lato tra il giusto richiamo all'uscita dal dogma dello sviluppo infinito delle forze produttive e alla distinzione rispetto al concetto di unità nazionale e dall'altro canto l'accento posto sulla necessità di un riformismo capace di riprendere i temi del welfare per superare - appunto - i i termini "storici" di divisione a sinistra. Sorge così un interrogativo rivolto ad una tredicesima parola non compresa nelle pagine dell'inserto: quella dell'organizzazione politica. Dove si risolve, infatti, la contraddizione indicata dall'esame dei due termini? Senza alcuna pretesa di sufficiente capacità intellettuale a giudizio di chi ha scritto la presente nota occorre un luogo di sintesi tra la necessità di fuoriuscita dal concetto di inesauribilità dello sviluppo e l'ineluttabilità di un recupero del concetto di welfare quale terreno essenziale per affrontare le diseguaglianze. Un luogo di sintesi non racchiuso nelle quattro mura del cosiddetto Occidente contrapposto al fenomeno emergente di forze trasversalmente alleate (l'allargamento del BRICS) in nome di un diverso senso nell'utilizzo delle risorse planetarie (anche qui con enormi contraddizioni) e nelle prospettiva di un ritorno alla logica dei blocchi in dimensione inedita rispetto alla storia del '900. Serve una riunificazione di senso nella sintesi politica che può trovare il punto di raccordo soltanto in organizzazioni transnazionali che si pongano per intero il tema del rapporto tra le forze richiamate da Ricciardi: socialisti più avanzati e liberali egualitari. A patto però che l'espressione di questo incontro avvenga nel quadro di un mutare di qualità nell'analisi del rapporto tra le contraddizioni riuscendo ad esprimere gramscianamente una egemonia culturale. Potrebbe essere possibile tentare in questo senso un esperimento italiano a patto però di esprimere subito la necessaria tensione rivolta alla sovranazionalità individuando le priorità strategiche. Un esperimento italiano urgente da mettere in piedi nel difficile contesto che stiamo vivendo, proprio perché all'incrocio richiamato da Ricciardi va aggiunto il tema dell'antifascismo. Tema dell'antifascismo da porre in risalto proprio in relazione alla questione dell'egemonia. In Italia occorre un "riformismo dell'alternativa" radicale nei contenuti e organizzato in una forma tale da porre all'ordine del giorno il punto sull'antifascismo prima di tutto come fatto culturale, di vero e proprio senso comune nella quotidianità dell'agire sociale. Non è tempo di alternanza o di "bipolarismo temperato". Stanno cercando di affondare i valori e i principi della Repubblica nata dalla Resistenza. 1) La senatrice Mennuni (FdI): "Ricordare alle nostre figlie che la loro massima aspirazione deve essere quella di diventare mamme" 2) Fratelli d'Italia cambia la legge sulla caccia: fucili in mano a 16 anni, apertura della stagione in settembre e chiusura in febbraio Due titoli tratti dai giornali online di ieri che si presentano come emblematici di un pensiero che, alla fine, vuole i maschi in giro per i boschi con il fucile a tracolla in cerca di prede e le femmine a casa accanto al focolare a badare i pargoli. Fucili magari da usare se Cenerentola trasgredisce ai suoi obblighi atavici. Ricompare un' ideologia che si nutre di miti tratti direttamente da potenti richiami di un passato oscurantista che non pensavamo davvero potessero riproporsi in queste dimensioni. E' la destra bellezza! Quella vera del superuomo, mica il populismo raffazzonato del Cavaliere. Così siamo chiamati a cercare nuove formule anche di organizzazione avendo chiaro come le strade nuove da percorrere si intersecano con quella antica della cultura intesa quale fattore fondamentale dell'agire politico che richiede, però, organizzazione non rinchiusa in recinti limitati.

mercoledì 27 dicembre 2023

TRISTI ASPETTATIVE PER LA SINISTRA EUROPEA: UN FUTURO CON POCHE LUCI - GLI STATI GENERALI

TRISTI ASPETTATIVE PER LA SINISTRA EUROPEA: UN FUTURO CON POCHE LUCI - GLI STATI GENERALI: “I giorni di Natale sono forse gli unici, sul calendario, che unificano l’Occidente egemonico, nostalgico e tramontante”, scriveva ieri Jacopo Tondelli Natale, il giorno giusto per guardare il mondo del nostro morente privilegio. Un mondo occidentale che sta perdendo progressivamente anche ciò che r

giovedì 21 dicembre 2023

Patto di stabilità, un accordo che l’Italia non rispetterà e che tiene in piedi un'Europa debole - Lettera43

Patto di stabilità, un accordo che l’Italia non rispetterà e che tiene in piedi un'Europa debole - Lettera43

La rivista il Mulino: La nazione nel pensiero di sinistra

La rivista il Mulino: La nazione nel pensiero di sinistra

L’Europa, la sinistra e la necessità di pensieri lunghi

L’Europa, la sinistra e la necessità di pensieri lunghi

For Europe’s Left, International Solidarity Is More Rhetoric Than Reality

For Europe’s Left, International Solidarity Is More Rhetoric Than Reality

What the left gets wrong about Gaza and “decolonisation” - New Statesman

What the left gets wrong about Gaza and “decolonisation” - New Statesman

Andrea Fumagalli: Il vero volto della politica economica del governo Meloni

Andrea Fumagalli: Il vero volto della politica economica del governo Meloni

Cosa è la lotta di classe, la sinistra la riabbracci per rinascere

Cosa è la lotta di classe, la sinistra la riabbracci per rinascere: La vicenda del salario minimo ha riportato in vita la nozione di sfruttatori e sfruttati: da quanto il Pd non fa qualcosa per gli sfruttati

Franco Astengo: Bipolarismo

BIPOLARISMO, PERSONALIZZAZIONE, RAPPRESENTANZA di Franco Astengo La campagna elettorale per le Europee 2024 appare già avviata e incastonata dentro uno schema ben preciso, alimentato dalla facile propaganda dei media mainstream: personalizzazione (al femminile) di un bipolarismo che assuma anche tratti di bipartitismo. Uno schema facile da interpretare perché permetterà di omettere i temi più difficili, in particolare quelli legati al concreto delle dimensione europea, e di esaltare gli argomenti più facili da affrontare perché collegati all'immagine di un regolamento di conti interno agli immaginari schieramenti di centro - destra e di centro - sinistra. Sarebbe bene che la parte (da costruire) progressista - democratico - costituzionale (evito volutamente di usare il termine centro-sinistra) non abboccasse all'amo della facile propaganda soprattutto sotto l'aspetto della composizione delle candidature (questo punto potrà valere per il PD ma non solo). Le ragioni che sostengono questa esortazione possono essere così riassunte: 1) La reale rappresentatività di questo bipolarismo/bipartitismo personalizzato. E' questo il nodo scorsoio in cui è avviluppato il sistema politico italiano. Esaminiamo alcuni dati: elezioni 2022, la somma di Fdi e PD mette assieme 12.653. 690 (Italia esclusa Val d'Aosta) su 46.021.956 iscritti nelle liste per una percentuale del 27,49%, rimarrebbero quindi esclusi dal bipolarismo/bipartitismo il 72.51 dell'elettorato complessivo. Non va meglio se esaminiamo i dati delle più recenti elezioni regionali: Lombardia (al voto 12/2/2023) somma FdI - PD 1.982.950 su 8.010.538 percentuale 24,75%; Lazio somma FdI - PD 834.389 su 4.791.612 percentuale 17,41%. Passiamo alle elezioni Europee 2019 quando il confronto deve essere svolto sulla somma Lega - PD pari a 15.265.061 su 50.974.994 pari a 29,9%. Da notare come tra Europee 2019 e Politiche 2022 la somma dei voti dei due primi partiti lasci per strada 2.611.371 suffragi. Insomma: appare ormai acclarato che la somma dei due primi partiti non raggiunga più che poco meno del terzo del totale degli aventi diritto, una quota che può essere giudicata come assolutamente insufficiente per consegnare la forza necessaria a un bipolarismo che si vuole bipartitismo personalizzato. Tra l'altro è bene far notare che è proprio questa insufficienza strutturale la ragione per la quale sorgono le evidenti instabilità delle coalizioni all'interno delle quali emergono continue spinte a contese su leadership fondate semplicisticamente su presunti primati elettorali che si rivelano di volta in volta del tutto effimeri; 2) Premesso che il tema della formula elettorale appare del tutto fondamentale considerati gli evidenti profili di incostituzionalità di quella in uso attualmente per le elezioni politiche e ricordato che, di converso, le elezioni europee si svolgeranno secondo una formula proporzionale con sbarramento al 4% è necessario ribadire che l'orientamento prioritario di una possibile articolazione di uno schieramento progressista - democratico - costituzionale (tema quest'ultimo assolutamente non banale) deve rifuggire dalla competizione testa a testa per dire "abbiamo vinto" con un voto in più, magari dopo averne persi milioni su milioni. La direzione da assumere dovrebbe essere quella di muoversi per quanto possibile per un recupero del vastissimo territorio ormai presidiato stabilmente dal "non voto". In questo senso la parabola del M5S tra le elezioni 2018 e quelle 2022 risulta assolutamente emblematica: 2018: Movimento 5 stelle 10.732.066; 2022: Movimento 5 stelle 4.355.594 ( meno 6.376.472) 2018: astensione (totale) 12.582.029; 2022 astensione (totale) 16.608.299 (più 4.026.270) ; 3) Nel senso indicato dal punto 2 riguardante uno schieramento progressista - democratico - costituzionale dovrebbe essere necessaria la presentazione al voto di un'articolazione di presenze collegate tra loro da un punto comune, proprio quello costituzionale, e ciascheduna in grado di occupare propri spazi politici e sociali , nel tentativo di comporre poi un'alleanza sul piano istituzionale a livello europeo (laddove gli equilibri parlamentari risulteranno molto più pregnanti rispetto al passato) intesa anche come fattore propedeutico per la formazione di una coalizione competitiva sul piano nazionale.

Decidere, ma senza troppi errori, Enrico D’Elia | Menabò di Etica ed Economia

Decidere, ma senza troppi errori, Enrico D’Elia | Menabò di Etica ed Economia

L'idea di un socialismo liberale*, Bo Rothstein | Menabò di Etica ed Economia

L'idea di un socialismo liberale*, Bo Rothstein | Menabò di Etica ed Economia

Come giudicare la politica monetaria della Lagarde?, Claudio Gnesutta | Menabò di Etica ed Economia

Come giudicare la politica monetaria della Lagarde?, Claudio Gnesutta | Menabò di Etica ed Economia: Di Claudio Gnesutta (16 Dicembre 2023). Claudio Gnesutta riflette sulla politica monetaria restrittiva della Bce; considera ingiustificati i timori del ripetersi della rincorsa prezzi-salari degli anni ’70 per i mutati rapporti sul mercato del lavoro; suggerisce che una politica monetaria che prospetta una “stagflazione moderata” sia inadeguata alla ristrutturazione produttiva e sociale oggi necessaria; ritiene pertanto miopi le scelte monetarie e fiscali europee per il loro impatto sulle prospettive produttive e per i contraccolpi sulla stabilità sociale.

mercoledì 13 dicembre 2023

Rottura nella sinistra spagnola - Jacobin Italia

Rottura nella sinistra spagnola - Jacobin Italia

La rivista il Mulino: Le scelte di governo della destra

La rivista il Mulino: Le scelte di governo della destra

Il “rigore” ideologico dei tedeschi sul Patto di stabilità

Il “rigore” ideologico dei tedeschi sul Patto di stabilità

I silenzi della sinistra sul Patto di stabilità

I silenzi della sinistra sul Patto di stabilità

Spagna. Autunno caldo, inverno bollente - Articolo21

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Il lavoro cresce, ma è povero e precario

Il lavoro cresce, ma è povero e precario

sabato 9 dicembre 2023

Franco Astengo: Appunti per l'alternativa

APPUNTI PER L'ALTERNATIVA di Franco Astengo Sommariamente con l'intento di aprire una discussione: 1) Il tema di fondo che va posto all'ordine del giorno è quello (urgente) della costruzione di un'alternativa al governo della destra: è necessario non limitarci all'opposizione ma partendo da una posizione di minoranza va da subito messo in atto un agire politico che presupponga, prefiguri, realizzi una prospettiva di cambiamento dello scenario di governo. Allo scopo di incamminarci per questa via deve essere inteso che il punto propedeutico risiede in un progetto di diverso modello di società: progetto sulla base del quale si riesca a riprendere il tema dell'egemonia culturale riuscendo a svolgere una funzione pedagogica al confronto dello sfrangiamento sociale in atto, del modello individualistico basato sul consumo immediato delle idee, del suolo , della vita nel suo complesso. In questo senso la sinistra è chiamata a fronteggiare la crisi delle democrazie liberali mutando di segno elementi della propria identità ormai superati nel tempo: questioni come quelle del governo della scienza e della tecnica in tempi di intelligenza artificiale, della globalizzazione in un quadro di forte tensione verso una ricostituzione di "blocchi" sul piano delle relazioni geopolitiche, del superamento di un modello di sviluppo onnivoro di risorse non possono essere affrontate per "single issue". Serve - appunto - un progetto globale sul piano della "società sobria" e del "socialismo delle finitudine" senza concedere nulla all'illusione della "decrescita felice" e comprendendo la necessità di affrontare l'inedito intreccio che si sta concretizzando tra struttura e sovrastruttura svoltando dall'antico concetto dell'infinità dello sviluppo. Con questa premessa i temi di fondo della situazione politica italiana possono essere cosi' rapidamente riassunti: 2) tornare alla politica estera riflettendo sulla realtà degli organismi sovranazionali nei quali è impegnata l'Italia: ruolo dell'ONU, sviluppo dell'Unione Europea e - in tempi di guerra - coincidenza tra Europa e Nato e schieramento all'interno di questa rinnovata "logica dei blocchi" che sembra aprirsi nella contraddizione tra BRICS e G7. Si sta prefigurando uno scontro dai tratti inediti tra Oriente e Occidente con il Sud America e parti dell'Africa assegnati ad un Oriente a guida a mezzadria tra Cina, India e Brasile e le non sopite ambizioni imperiali russe, mentre a Occidente declina il ruolo USA di unico gendarme del mondo. Inoltre c'è da riflettere su ciò che è avvenuto e sta avvenendo in Palestina che sta determinando uno spostamento "storico" nella percezione che ha sempre sostenuto Israele dalla sua fondazione ad oggi in esito alla tragedia della seconda guerra mondiale e i riflessi che si determineranno rispetto a una zona strategica come quella del Medio Oriente; 3) la questione costituzionale che significa: la tenuta del principio fondamentale della Repubblica parlamentare (e dovrà essere questo il significato profondo del contrasto alle ipotesi di elezione diretta) perché è stata la scelta della Repubblica parlamentare fatta alla Costituente (assieme a quella della legge elettorale proporzionale) ad assumere dentro di sé il tema della Repubblica antifascista,. Difesa e affermazione della centralità del parlamento e della rappresentanza politica costituiscono una della principali ragioni di fondo su cui basare l'alternativa. 4) Questa stringatissima sintesi tiene dentro moltissime questioni (prime fra tutte quelle di carattere economico, dello stato sociale e della cultura) che avranno bisogno di essere esplicitate attraverso una riflessione attenta e puntuale. Qusto tentativo di sintesi ci può però portare ad una considerazione conclusiva: di fronte alle scadenze molto pressanti che ci attendono almeno nei primi mesi del prossimo anno è necessario sicuramente un fronte largo delle opposizioni. Si riparla di Nuovo Ulivo e di "federatori" all'opera: è però necessario porci un interrogativo al riguardo dell'articolazione dello schieramento sulla presenza della sinistra all'interno di una dimensione e articolazione ideale e sociale che possa concretamente (e ragionevolmente) aspirare a svolgere una forte aggregazione sul piano culturale e sociale rifuggendo da fuorvianti vocazione tardo - movimentiste o neo - populiste. Un contributo in questa direzione potrebbe venir fornito da quelle aree politico - culturali ancora legate alla tradizione della sinistra storica che non intendono rassegnarsi alla residualità e sono in grado di proporre una visione di presenza e di partecipazione da esprimersi come componente di una proposta politica non minoritaria e testimoniale.