da aprile
Epifani lancia la mobilitazione d'autunno
***, 17 luglio 2009, 17:07
Cgil non rinuncia a unità sindacale ma sui contratti è con la Fiom. Tre i temi indicati da Epifani per la mobilitazione: crisi, occupazione e politiche industriali; Mezzogiorno; politica fiscale. Queste saranno "le tre grandi questioni sulle quali daremo il segno della nostra iniziativa". Quanto alle modalità di mobilitazione, Epifani ha ribadito di non riniunciare all'unità sindacale. Ma - ha detto - sui contratti la Cgil sta con la Fiom. Duro il giudizio di Epifani sull'operato del governo a cui "manca un progetto su tutto, a partire dall'innovazione ambientale e dalla sostenibilità dello sviluppo", temi su cui si gioca la sfida per il futuro
La crisi economica è "grave" e "non passerà da un giorno all'altro" quindi "il governo smetta di spargere ottimismo" e costruisca "un progetto all'altezza del problema" e "una politica di coesione sociale". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nell'intervento conclusivo della tre giorni di lavori a Chianciano Terme per l'assemblea di programma della confederazione. In particolare, Epifani ha posto l'attenzione su due elementi: da un lato il dibattito su quando terminerà la recessione che, secondo il dirigente sindacale, "è stucchevole" visto che "per tornare ai livelli del 2007 bisognerà aspettare il 2014 o il 2015". Dall'altro ha sottolineato l'importanza della coesione, perché di fronte alla crisi "bisogna tenere insieme quella parte del paese che paga il prezzo più alto". Ugualmente necessario, ha continuato il leader della Cgil, è lavorare sulla fiscalità che in Italia "non può funzionare così", c'è un problema "di iniquità sociale" dato che tutto il peso del fisco "cade sul lavoro e sulla produzione". Negli altri paesi invece "si fanno scelte diverse - ha osservato Epifani - in Germania si taglia l'Iva, Sarkozy si prepara a farlo e in più in Francia ci sono le tasse sui grandi patrimoni e le rendite". Dunque "anche noi dobbiamo pensare a intervenire sulle rendite da patrimonio".
Il numero uno di corso Italia ha poi rivolto un "ringraziamento" ai segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, presenti alla tre giorni di Chianciano, "per la disponibilità colta e la franchezza delle risposte". Tuttavia non è mancata una nuova 'frecciatina' ai due colleghi per l'accordo separato sulla riforma del modello contrattuale: "Noi un accordo senza Cisl e Uil sulle regole non solo non lo avremmo fatto - ha dichiarato Epifani - ma non avremmo neanche pensato di poterlo fare". E in quest'ottica il sindacalista si è nuovamente schierato con la Fiom sulla vertenza per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici. "La Cgil non lascerà mai da sola la Fiom se fosse esclusa dalla contrattazione di categoria", anche in questo caso infatti "una eventuale intesa separata sarebbe un errore tragico e profondo".
Concentrandosi in particolare su Bonanni, che mercoledì aveva aperto il suo intervento dicendo "vengo da peccatore tra peccatori", il leader della Cgil ha quindi aggiunto: "Qual è il peccato che tu pensi di aver commesso in questi mesi? Per la verità io ne troverei più di uno: affermare per settimane che non si può dire sì all'aumento dell'età pensionabile per le donne nella Pa e poi dire sì ieri al governo". D'altra parte, ha proseguito Epifani, "la Cgil non può rinunciare a lavorare per l'unità" sindacale, bisogna avere questa "tensione all'unità", magari non per ottenere risultati già "domani o dopodomani" ma che col tempo "non può che darci ragione". E questo perché "le divisioni alla lunga rendono ognuno più forte e tutti più deboli".
E a proposito di unità, questa volta interna al sindacato, Epifani ha affermato che "dobbiamo lavorare a un Congresso forte e chiaro, basato sull'unità della nostra organizzazione. Abbiamo bisogno di un congresso non costruito su di noi, ma che discuta e non si chiuda" altrimenti "mancheremmo al dovere fondamentale di rispetto a chi sta peggio nella crisi". In questo senso, una delle sfide maggiormente difficili per la confederazione di corso Italia è quella che riguarda la condizione degli immigrati. "Come riconquisto quei lavoratori, nostri iscritti, che votano la Lega a una sintonia profonda sui valori, non imposta ma condivisa?", ha ammonito il segretario della Cgil, "bisogna battersi per riconquistarli". Epifani ha quindi ribadito che quella di regolarizzare solo colf e badanti "non è un'idea moderna, ma corporativa. Quello che a noi sembra semplice e giusto non lo è per altri. Questo è un terreno che ci deve vedere impegnati di più". Ma il dirigente sindacale ha criticato il governo anche su altri fronti: "Manca un progetto su tutto, a partire dall'innovazione ambientale e dalla sostenibilità dello sviluppo", ha sostenuto, e anche sull'occupazione "al di là degli ammortizzatori sociali di cui non si poteva fare a meno, l'esecutivo ha scelto coloro che stanno meglio rispetto alla condizione del lavoro, dei pensionati, dei giovani disoccupati".
Per tutti questi motivi, ha dunque annunciato Epifani in chiusura del suo intervento, "in autunno riprenderemo la mobilitazione" che avrà tre direttrici fondamentali: crisi, occupazione e politiche industriali; Mezzogiorno; politica fiscale. "Queste saranno le tre grandi questioni - ha chiarito - sulle quali daremo il segno della nostra iniziativa". Poi "deciderà il comitato direttivo nei prossimi giorni le forme" di protesta della confederazione, ha aggiunto il numero uno della Cgil, auspicando che "alcune mobilitazioni si possano gestire in forma unitaria" con Cisl e Uil. Ma "se questo non sarà possibile - ha chiosato Epifani - noi continueremo lo stesso la nostra iniziativa, segno della giustezza della nostra impostazione".
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