domenica 22 febbraio 2009

marco cavallarin: ancora sulla 1360

Sono passate più di tre settimane dalla mia precedente e-mail sulla proposta di legge n. 1360 che vuole l'equiparazione dei combattenti partigiani della Resistenza con i miliziani della Repubblica Sociale Italiana, alleati dei nazisti occupanti l'Italia, tramite l'istituzione di un "Ordine del Tricolore". Se non la ricordate, quella mail la trovate allegata, arricchita rispetto all'originale dalle osservazioni che ho ricevuto da alcuni di voi.
In queste tre settimane in Italia sono accaduti fatti che hanno catalizzato l'attenzione dei media molto più di quanto non siamo stati capaci noi con la nostra indignazione esposta a milletrecentosessanta gradi. La 1360 è rimasta quindi in secondo piano, ma io testardamente insisto nel riproporla alla riflessione dei miei milletrecentosessanta (più o meno) destinatari. Perché lo faccio? Perché sono convinto, insieme agli amici con cui ne ho discusso, che questa proposta di legge n. 1360 potrebbe davvero diventare legge: e si tratterebbe di un punto di non ritorno nella storia della democrazia italiana. Per evitare questo rischio bisognerà che ci sia un impegno di vigilanza, di attenzione, alto e costante, che duri fino all'ultimo momento di vita di questa legislatura.
Dopo quella mia mail, e non certo per merito suo, ci sono stati alcuni importanti pronunciamenti ufficiali da parte di chi ha a cuore le sorti dell'Italia democratica: il Comitato Val Pellice per la Difesa dei Valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana, il Museo Storico della Liberazione di via Tasso di Roma, l'A.N.P.I. di Voghera (PV), il Consiglio Comunale di Bollate (MI), l'A.N.P.I. di Roma e del Lazio, la Direzione Nazionale dell'A.N.P.I., l'A.N.P.I. di Legnano (MI), i Giovani della Sinistra di Orvieto, l'A.N.P.I. di Civitavecchia, l'A.N.P.I. di Imperia, il Consiglio Regionale del Piemonte, l'A.N.P.I. di Fossano (CN), l'A.N.P.I. della Zona 2 di Milano, l'A.N.P.I. e l'A.N.P.I.A. di Venezia, l'A.N.P.I. provinciale di Modena, il Consiglio Provinciale di Trapani, in modi diversi, chi con mozioni, chi con assemblee, incontri, giornate di studio, iniziative e manifestazioni, hanno opposto il loro "no" alla provocazione della 1360. Ad Imperia i consiglieri della maggioranza hanno impedito al Consiglio Comunale di esprimersi abbandonando l'aula nel momento in cui si apriva la discussione sull'argomento. Parecchi deputati mi hanno scritto la loro determinazione a che la proposta di legge non passi, qualcuno addirittura mi ha scritto: "mi opporrò con tutta la mia forza, anche fisica se serve, a questa vergogna immonda".
Però la stampa e i media continuano a dare scarsa rilevanza alla cosa, e alle reazioni. Se la stampa mette il bavaglio all'informazione è come se noi tutti fossimo muti: una informazione che non ottempera alla sua missione, cioè dare notizie correttamente, non contribuisce alla formazione di un'opinione pubblica critica. Di tutte le iniziative promosse e delle prese di posizione assunte in queste settimane, pochissimi quotidiani hanno dato notizia. Una deputata mi scrive: "Il silenzio che avvertiamo non è determinato da mutismo, ma dal fatto che su questi temi viene messa la sordina. Il conformismo mediatico si salda poi con un preoccupante sfaldamento del tessuto sociale e dei valori costituzionali". In queste tre settimane abbondanti, si è letto pochissimo: il 3 febbraio un bell'articolo di Giovanni De Luna sul Manifesto, il 5 febbraio una notizia su Roserosseblog, due begli articoli di Deaglio e Rebotti su Diario del 6 febbraio, un pezzetto sull'Unità dell'8 febbraio, il 9 febbraio alcune note su Orvietosi.it, TRCgiornale.it, Libero-news.it, Sanremonews.it, Asca e Targatocuneo.it. Questo è tutto quello che a me risulta, oltre ai meritori siti web dell'ANPI Lombardia e di Articolo 21.

In Commissione difesa l'esame della proposta di legge n. 1360 "Istituzione dell'ordine del tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra" è iniziato il 12 novembre 2008. In quella seduta, l'On. Edmondo CIRIELLI, Presidente della stessa commissione e relatore, ha solo illustrato la proposta di legge. Successivamente non è stata ancora rimessa in calendario. Per discuterla hanno tutto il tempo che vogliono, come già argomentavo la scorsa volta. Ma per noi le cose sono diverse. Recuperare la severità della democrazia è urgente, e quello della mobilitazione morale è il primo passo da muovere.
La Direzione Nazionale dell'A.N.P.I. ha espresso una decina di giorni fa un documento per la sua prossima Conferenza Nazionale di Organizzazione in cui si legge: "In un Paese colpito da una grave crisi economica e sociale ove la destra al governo, forte della maggioranza elettorale, non solo alimenta una intollerabile revisione della storia con iniziative vergognose e provocatorie quali la proposta di legge che pretende di equiparare i partigiani ai repubblichini di Salò, ma tenta di occupare il potere in ogni campo, attivando pericoli per l'ordinamento dello Stato e la vita democratica, a volte inadeguata è l'azione dell'opposizione. La crisi dei partiti . è sotto gli occhi di tutti. Alimenta frustrazione in vasti settori della popolazione mentre violenze, intolleranze e razzismi allarmano e pongono a rischio la tenuta della convivenza civile". L'A.N.P.I. Nazionale è quindi ben determinata a combattere contro la 1360, e così i deputati dell'opposizione, l'Associazione Nazionale Ex Internati, l'ANPIA, l'ANED, l'ARCI, e chissà quanti altri. Ma la loro azione dovrà essere sostenuta da una grande consapevolezza nazionale sui temi della difesa della Democrazia e del significato della Costituzione, della Repubblica, dell'antifascismo e del Tricolore.
Alla costruzione di questa coscienza bisogna lavorare, con un capillare lavoro di informazione innanzitutto, e con conseguenti prese di posizione. Torno perciò a chiedervi collaborazione a diffondere l'informazione, a contribuire al dibattito e a preparare il terreno ai passi successivi che potranno essere quelli di una adesione di massa ad una petizione, che dovranno essere quelli di pronunciamenti espliciti da parte degli organismi di cui ognuno di voi fa parte, dai più piccoli fino al Parlamento Europeo, passando per i Consigli di Zona, i Municipi, i Consigli Comunali, Provinciali, Regionali, le assemblee dei lavoratori e dei pensionati, gli organismi degli studenti e quelli degli insegnanti, le università e le scuole, i centri sociali e i circoli ricreativi. Di storia del '900 italiano dovremo parlare, di Resistenza e di Costituzione, della sua difesa, del suo rispetto e della sua applicazione. E della celebrazione del prossimo 25 Aprile come momento di mobilitazione in difesa della legalità e della Costituzione, contro le aberranti milletrecentosessanta iniziative che si oppongono alla Civiltà e alla Democrazia nel nostro Paese.
A presto. Grazie per la vostra attenzione,
Marco Cavallarin

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