martedì 30 agosto 2022

Stipendi, i nuovi dati Ocse: nel 2021 inversione di tendenza, ma in 30 anni sono saliti solo dello 0,3%. Nonostante la volata del pil l'Italia resta ultima - Il Fatto Quotidiano

Stipendi, i nuovi dati Ocse: nel 2021 inversione di tendenza, ma in 30 anni sono saliti solo dello 0,3%. Nonostante la volata del pil l'Italia resta ultima - Il Fatto Quotidiano

The End of Stability by Joschka Fischer - Project Syndicate

The End of Stability by Joschka Fischer - Project Syndicate

Camusso: Il jobs act va abolito, partiamo da qui | Left

Camusso: Il jobs act va abolito, partiamo da qui | Left

Tassare ed arginare le speculazioni finanziarie è ancora un tabù | Left

Tassare ed arginare le speculazioni finanziarie è ancora un tabù | Left

Pronti, credo. Slogan e immagini della destra di Giuseppe Mazza | Doppiozero

Pronti, credo. Slogan e immagini della destra di Giuseppe Mazza | Doppiozero

lunedì 29 agosto 2022

Franco Astengo: Avvio

All'avvio della campagna elettorale sarebbe forse il caso di aprire un fronte di riflessione riguardante il tema della possibilità per la sinistra di ottenere una rappresentanza istituzionale: possibilità che per la lista di Unione Popolare appare abbastanza lontana da una qualche realizzabilità concreta mentre l'alleanza Sinistra Italiana /Verdi non sfugge all'impressione di un arretramento rispetto alle aspettative di partenza e di una certa marginalità al riguardo del confronto in atto . Marginalità accentuata dalla presenza dei Verdi italiani, soggetto storicamente in ritardo (soprattutto nel quadro europeo cui fanno comunque riferimento) sulla capacità di impadronirsi, di volta in volta, del nocciolo delle contraddizioni in atto realizzando così un'adeguata impostazione propositiva. Al centro dello scontro infatti stanno due questioni: 1) inflazione e crisi energetica. Possibili due proposte: Si è creata una voragine enorme che può essere affrontata soltanto attraverso ammortizzatori sociali (abbattimento dell'IVA, taglio del carico fiscale, contributi a fondo perduto alle imprese ecc, ecc) finanziabili in due modi: seguendo la proposta della CGIL della tassazione straordinaria degli extra -profitti oppure facendo ulteriore debito dopo quello contratto con il lockdown come vorrebbero gli eterni populisti 5 stelle. La proposta della CGIL può porsi com principio di riferimento di una politica di redistribuzione; 2) politica industriale.Si dovrebbe riscrivere la storia delle privatizzazioni che portarono alla chiusura dell'IRI, dell'itinerario che condusse alla stipula del trattato di Maastricht nel segno dell'Europa monetarista e poi dell'adesione all'Euro, del determinarsi del deficit democratico a livello europeo fino al netto prevalere, nell'opinione pubblica, delle posizioni della destra nazionalista. In questa campagna elettorale la sinistra non può abbandonare il tema della politica industriale cercando invece di far capire, prima di tutto, quali sono i legami più forti e importanti del nostro apparato produttivo tali da rendere soltanto propagandistico il tema della ricerca di una diversificazioni delle fonti energetiche e individuando davvero l'origine speculativa dell'aumento dei prezzi. Neppure può essere abbandonato al nazionalismo protezionista e corporativo il tema dell'intervento pubblico in economia; un punto sul quale aprire una riflessione molto ampia nella quale dovrebbe essere compreso il discorso sull'identità di una soggettività politica all'altezza delle difficoltà dell'oggi e rappresentativa del portato storico (ormai del tutto ignorato) della sinistra italiana. E' urgente la rielaborazione di una linea di intervento pubblico in economia che contrasti la deriva nazionalista. Una rielaborazione strategica che deve riportare in campo il concetto decisivo di programmazione e quindi una logica "organica" di governo. Franco Astengo

IL PREZZO DEL GAS -

IL PREZZO DEL GAS -

La rivista il Mulino: Uno Stato a pezzi

La rivista il Mulino: Uno Stato a pezzi

Landini: «La dignità dei lavoratori viene prima dei profitti» - Collettiva

Landini: «La dignità dei lavoratori viene prima dei profitti» - Collettiva

sabato 27 agosto 2022

Franco Astengo: Tigri di carta

TIGRI DI CARTA di Franco Astengo L'avvio della campagna elettorale sembra far registrare alcuni passaggi sulla base dei quali dovrebbe esserne informato il successivo sviluppo: 1) la situazione internazionale ha richiamato alcuni degli attori in campo da una parte e dall'altra verso le logiche della ricerca del "complottismo" ricostruendo anche termini desueti da "logica dei blocchi"; 2) per ora manca quasi completamente la volontà di mettere al primo posto la propria elaborazione progettuale preferendo muoversi semplicemente per contrastare l'avversario e rivolgendosi in buona parte dei casi su temi marginali verso un'opinione pubblica impaurita e giorno per giorno progressivamente impoverita; 3) le due formazioni "maggiori", almeno a giudicare dai sondaggi, lavoravano più in direzione del csottrarr spazio ai propri alleati che non a privilegiare la crescita della coalizione di cui fanno parte ( viene, infatti, data per scontata l'assegnazione preventiva dei seggi nei collegi uninominali che dovrebbe favorire fortemente il centro-destra). Per FdI la questione riguarda l'assegnazione dell'incarico a formare il governo nel post - elezioni; per il PD l'inseguimento del vecchio sogno della "vocazione maggioritaria" e della "bipartizzazione" del sistema politico; 4) risulta completamente trascurato il tema dell'astensionismo, considerato erroneamente fisiologico, e la possibilità di un recupero in quella direzione. Invece soltanto il recupero di una parte della diserzione dal voto (puntando a ridurla attorno al 25%) potrebbe far pensare di modificare alcune situazioni nel rapporto di forza che apparentemente appaiono incontrovertibili. Un recupero che si trova però di fronte a tre elementi di difficoltà: a) la semina di sfiducia verificatasi con l'avvento della politica illusionista e il conseguente crollo del consenso al M5S; b) l'assenza di strutturazione territoriale delle forze politiche; c) le liste bloccate in tempo di taglio della rappresentanza con la conseguente scelta delle candidature affidata ai "cerchi magici" e ai "paracadute da salvataggio". Verifichiamo allora qualche numero: Nelle elezioni politiche 2018 i votanti sul territorio nazionale furono il 72,94% (con un totale di 32.841.025 voti validi con 1.500.000 circa di schede bianche e nulle): alle Europee 2019 il 56, 09% (26.662.962 voti validi con 1.400.000 circa di schede bianche e nulle). Le elezioni regionali successive alle Europee hanno fatto registrare questi dati: Umbria 64,69%, Emilia Romagna 67.67%, Calabria 44,33%, Veneto 61.15%, Liguria 53,42%, Campania 55,52% (La Liguria: ultima regione del Nord o prima regione del Sud?), alla ripetizione del voto in Calabria la quota di votanti è rimasta pressoché invariata al 44,36%. In sostanza il recupero dei voti validi verificatosi in alcune regioni non è apparso consolidarsi al punto da fare prevedere, almeno in questo momento, ad un ritorno alla quota del 2018. E' così ragionevolmente possibile prevedere un totale di votanti del 65% corrispondente a circa 29.700.000.voti validi ferma restando a 1.500.000 la quota di schede bianche e nulle. Quindi circa 3.000.000 di voti validi in meno. Questi dati ci forniscono allora alcune indicazioni: 1) alla fine della favola è probabile che le due formazioni maggiori , nella somma dei loro consensi si collocheranno al di sotto del 50% dei voti validi. In questo senso è valida la definizione "tigri di carta" intesa come indicazione di una debolezza di sistema. Fdi e PD stanno impostando una fanciullesca campagna elettorale: da un lato puntando i piedi per reclamare un incarico che non sarà comnque assegnato dall'esito elettorale di un singolo partito e dall'altra riscoprendo una sorta di manicheismo ideologico dopo essersi trastullati per anni sulla fine delle ideologie se non addirittura sulla "fine della storia". Materie estremamente delicate e importanti sembrano completamente fuori dal dibattito: industria, lavoro, informazione, stato sociale (al riguardo della sanità, ad esempio, appare completamente assente una discussione sugli esiti della regionalizzazione realizzata attraverso la tragica modifica del titolo V della Costituzione), scuola, università. Così come appare latitante la riflessione sui temi istituzionali e sul combinato disposto legge elettorale /riduzione nel numero dei parlamentari Ebbene alla fine questi due partiti che,almeno sulla carta, sembrano contendersi la maggioranza relativa potrebbero avere all'incirca 13.500.000 voti in due. Ciò significa che fuori dai loro rispettivi recinti starebbero più di 16.000.000 di voti validi e all'incirca più di 20.000.000 astenuti, schede bianche e schede nulle comprese verso i cittadini che stanno scegliendo questa strada non si sta rivolgendo nessuno. Un sistema politico in grave crisi per una somma di ragioni , senza rinvangare antiche storie del tempo dei partiti di massa quando i protagonisti del "bipartitismo imperfetto" assommavano (1976) quasi 27.000.000 di voti validi su 36.700.000 espressi e un'astensione del 6% (2.400.000 diserzioni dalle urne) più 1.000.000 tra schede bianche e nulle :restiamo alle cifre senza ricordare compromesso storico, terza fase, conventio ad excludendum, democrazia bloccata poi consociativa: tutta materia di responsabilità della classe dirigente di allora, ma sistema solido fortemente ancorato alle contraddizioni sociali e alla capacità di rappresentanza; 2) Infine un avviso a chi si trova sulla soglia del 3%: serviranno più o meno 900.000 voti. Per chi ha dovuto raccogliere le firme per la presentazione è evidente che c'è stato un dato di mobilitazione militante, ma questo discorso vale anche per chi non ha dovuto sottoporsi a questa difficile prova. Il punto della soluzione dell'impervia ascesa al quorum (qualcuno tanti anni fa titolò sul raggiungimento del Karaquorum), in assenza di una sufficiente possibilità di apparizione mediatica, risiederà soprattutto nella presenza territoriale: e su questo punto si misurerà il dato di una organizzativamente insufficiente offerta politica, un elemento ques'ultimo che riguarda direttamente la sinistra e che dovrà essere affrontato nel dopo - voto . Forse si sarebbe dovuto, per tutti, riflettere meglio sulla partecipazione dal basso nella composizione della liste.

Perché votare è importante, nonostante tutto - terzogiornale

Perché votare è importante, nonostante tutto - terzogiornale

Scioperi all’inglese, lottare per recuperare il potere di acquisto - terzogiornale

Scioperi all’inglese, lottare per recuperare il potere di acquisto - terzogiornale

Per il Pd è l'ora di riprovare un neolaburismo tosto e non classista | Il Foglio

Per il Pd è l'ora di riprovare un neolaburismo tosto e non classista | Il Foglio

venerdì 26 agosto 2022

Bernie Sanders Is Rallying to Build Working-Class Power

Bernie Sanders Is Rallying to Build Working-Class Power: Bernie Sanders is holding rallies in cities across the country — not to stump for candidates but to broadcast ordinary people’s struggles, build enthusiasm for the labor movement, and promote pride among the working class. That’s exactly what we need.

martedì 23 agosto 2022

Franco Astengo: Chiarire

TANTO PER CERCARE DI CHIARIRE di Franco Astengo In vista delle elezioni del 25 settembre: 1) L'allarme lanciato da tempo al riguardo della formula elettorale non era frutto dell'ipercriticismo di alcuni appassionati cultori della materia ,fra i quali si colloca anche chi era già riuscito a far dichiarare incostituzionali due formule precedentemente varate da qualche "sapientone" ufficiale. La questione vera, al di là delle liste bloccate, è quella della esagerata distorisione contenuta nel meccanismo di traduzione dei voti in seggi, grazie all'impossibilità di voto disgiunto tra parte uninominale e parte proporzionale e quindi del pratico annullamento nel rapporto direttore elettore/eletto tipico del collegio uninominale; 2) Questo particolare aspetto esposto nel punto 1 avrebbe richiesto un di più sul piano della capacità coalizionale: capacità che non sta nel DNA del PD nato con la stimmate della "vocazione maggioritaria" e della riduzione del sistema a bipartitico (si veda Veltroni 2008 e adesso Letta nel tentativo di ridurre lo scontro elettorale al derby PD/FdI). Il PD ha storicamente trascurato la necessaria articolazione del sistema e adesso si trova con una ridottissima area di fiancheggiamento (più o meno del valore del 6-7% quindi nulla rispetto alla parte maggioritaria) .Inoltre i deboli alleati del PD si sono mossi soprattutto al riguardo della conservazione del proprio apparato (salvo 1 o 2 candidature rispetto al quadro complessivo); 3) Sotto l'aspetto di quanto riportato al punto 2 prima il PDS poi il PD hanno commesso errori strategici proprio al riguardo del delicatissimo terreno costituzionale. Due tra le modifiche più importanti della nostra Carta Fondamentale realizzate negli ultimi 20 anni erano, infatti, state elaborate per inseguire potenziali alleati: la modifica del titolo V al riguardo della Lega, la riduzione del numero dei parlamentari in riferimento al M5S. Entrambi questi soggetti sono adesso fuori da un contesto elettorale favorevole al PD ( va ricordato che la Lega è sempre stata decisiva per la vittoria del centro - sinistra, come accadde nel 1996 quando lo "sfilamento" da Berlusconi e la parallela "desistenza" del PRC furono all'origine della vittoria dell'Ulivo: vittoria ottenuta dal punto di vista tecnico e non certo politico come fu dimostrato dalle vicende successive); 4) Nel frattempo si è favorita la crescita dall'astensione (ad esempio con l'istituzione della tessera elettorale in luogo della distribuzione dei certificati e con la riduzione nel numero delle sezioni) cullando l'illusione dell'allineamento ai sistemi delle grandi democrazie occidentali (senza vederne la crisi e senza riflettere sulla trasformazione del nostro sistema politico in coincidenza con il mutamento di natura e di ruolo dei partiti). Sicuramente alla crescita dell'astensione hanno contribuito altri e più importanti fattori: in ogni caso adesso ci troviamo, anche nell'occasione di elezioni legislative generali, alla soglia del 40% di non voto: più o meno la somma dei due partiti più forti (che, in sostanza rischiano di valere ciascheduno più o meno il 15% dell'elettorato, se non di meno, ed è questo un fattore centrale di indebolimento del sistema); 5) La riduzione del numero dei parlamentari e la già citata distorsione voti/seggi potrebbero portare la situazione al limite di una coalizione come quella di centro destra ben oltre la maggioranza assoluta, più o meno sul limite del 63-64% dei seggi stando alle cifre fornite dai sondaggi (nei collegi uninominali centro-destra a 112 seggi, centro-sinistra a 31, M5S a 3, centristi a zero). Se si verificherà questa ipotesi la futura XIX legislatura potrebbe essere caratterizzata da un processo di "sfarinamento parlamentare": una maggioranza così netta potrebbe infatti funzionare da "polo d'attrazione" per parlamentari eletti da altre parti ( centristi e M5S in particolare) nel quadro del classico "trasformismo italiano" fino a formare una "coalizione dominante" misurata nei pressi della fatidica frazione dei 2/3. 6) In queste condizioni l'unica ancora di salvezza per il centro - sinistra (e forse per la democrazia italiana) sarebbe rappresentata da un recupero dell'astensione tale da ridurre il fenomeno almeno sotto il livello di guardia del 25%. Non pare però che esistano le condizioni di base per una operazione del genere: gran parte dell'elettorato democratico e progressista (vedi esito del referendum del 2016) è stato trascurato in nome della conservazione delle prerogative dell'autonomia del politico e muoversi in questa direzione ha sempre - storicamente - favorito la destra.

Franco Astengo: Umanesimo socialista

COSCIENZA E VOLONTA' POLITICA PER COSTRUIRE L'UMANESIMO SOCIALISTA di Franco Astengo Cari compagni di seguito una breve nota che vi propongo come base per una discussione che si dovrà aprire, nell'immediato post - elezioni, per riflettere sulla necessità di presenza nel panorama italiano di una forma politica di umanesimo socialista. Mi auguro si possa arrivare a breve a una forma di iniziativa seminariale dalla quale far scaturire una proposta più complessiva e articolata. Grazie se ci sarà chi vorrà impegnarsi in questa direzione, magari considerando questo testo come possibile veicolo di diffusione all'esterno di questa ipotesi. Nel sistema politico italiano continua a presentarsi un vuoto, quello della rappresentanza politica di quei valori di solidarietà e di uguaglianza che un tempo avremmo definito "socialismo". E' urgente rinnovare un tentativo per affrontare questo tema partendo da un punto fermo: l'inevitabilità di ricostruire una coscienza e una volontà politica. La coscienza della propria appartenenza e la volontà politica di determinare il cambiamento rimangono fattori insuperabili e necessari come motore di qualsivoglia iniziativa della trasformazione dello stato presente delle cose. Attenzione però lo stato presente delle cose va cambiato sia nel senso della condizione oggettiva della nostra esistenza sia in quello dell'assunzione di una consapevolezza soggettiva del vivere con gli altri. Da questa consapevolezza tra individuale e collettivo "si realizza la vita d'insieme che è solo la forza sociale, si crea il "blocco storico"" (Gramsci Quaderno 11). Come auspicava Luckas "la coscienza di classe trova il suo superamento nell'universale riconoscimento della propria appartenenza al genere umano". La coscienza della propria appartenenza deve così sfociare nella coscienza di un'umanità che richiede uguali diritti per tutte e per tutti. La volontà politica del"soggetto" va allora impegnata nella ricerca di un socialismo possibile nella forma di un nuovo umanesimo. Un umanesimo socialista posto "contro" il modello di quello realizzato e fallito ma anche oltre forme di socialdemocrazia incapaci di porsi anche soltanto nella semplice prospettiva del riformismo. Punto di partenza dell'umanesimo socialista: rimanere fedeli ad un'etica della trasformazione in quanto opposizione allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo , dell'uomo sulla donna, di un genere umano che ritiene senza limiti l'antropizzazione della natura. Va disegnato l' orizzonte di un “Socialismo della finitudine” inteso come valore universale esprimendo l’intenzione di ripartire dall’idea del dover ripensare la teoria della linea dello sviluppo infinito inteso quale motore di una storia inesorabilmente lanciata verso “le magnifiche sorti e progressive”. Socialismo della finitudine” come idea che, nella sua dimensione teorica, riesca a comprendere quanto di “senso del limite” sia necessario acquisire proprio al fine di realizzare quel mutamento sociale posto nel senso del passaggio dall’individualismo competitivo fin qui egemone nella post - modernità, a nuove forme di soggettività collettiva ponendosi l'obiettivo di riuscire a proporre un mutamento di quell'offerta politica che oggi appare così debole e confusa.

IL PARLAMENTO DEI PARTITI, NON DEGLI ELETTORI: LA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI - GLI STATI GENERALI

IL PARLAMENTO DEI PARTITI, NON DEGLI ELETTORI: LA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI - GLI STATI GENERALI: Si dice che il voto è il momento in cui gli elettori decidono che li rappresenterà in parlamento, ma da qualche tempo il loro potere decisionale pare regredire sempre più. Nelle prossime consultazioni poi il ruolo dei cittadini nella composizione di camera e senato sarà ancor meno risolutivo. Per du

mercoledì 17 agosto 2022

The State of American Socialism - Socialist Forum

The State of American Socialism - Socialist Forum

Franco Astengo: Le radici del socialismo e le necessità dell'oggi

PER I 130 ANNI DALLA FONDAZIONE DEL PARTITO DEI LAVORATORI ITALIANI: LE RADICI DEL SOCIALISMO E LE NECESSITA' DELL'OGGI di Franco Astengo Questo intervento è stato elaborato per l'occasione dei 130 anni della fondazione del Partito dei Lavoratori Italiani ma contiene anche una proposta rivolta alla costruzione di quella soggettività di sinistra socialista che manca in Italia rendendo incompleta l'offerta politica nel nostro Paese. Mi auguro che ci sia chi potrà impegnarsi nel raccogliere questo messaggio facendo in modo che, alla conclusione della campagna elettorale, si possa procedere in una direzione "fondativa". Sarebbe utile comunque che nella fase precedente alle elezioni questi temi vivessero nel dibattito pubblico e si riuscisse, in qualche modo, a rappresentarli. Da molto tempo appare evidente la necessità di procedere alla costruzione di una soggettività politica rappresentativa della sinistra italiana in una dimensione adeguata sia verso la storia sia al riguardo della drammatica attualità. Per arrivare a porre concretamente il tema della soggettività della sinistra appare evidente (ed urgente) la ricerca di una connessione da stabilire sul piano ideologico e progettuale con la capacità immediata di intervento sulle modificazioni dettate dall'emergenza rispetto a quanto si era pensato nel momento della caduta del "socialismo reale" e della presunta "fine della storia". Una fase che può essere definita come di post - modernità se la interpretiamo come momento di fuoriuscita dal meccanismo della globalizzazione e del ri-formarsi di un quadro internazionale più rigido sul piano della contrapposizione ideologica, politica, militare . Una fase quella dell'attualità e della prospettiva futura che appare di grande confusione sul terreno dello scambio e del comparire di insorgenze in evidente contraddizione tra di loro nella crisi della finanza, nel procedere dello sviluppo tecnologico,nell' emergenza sanitaria, nell'esplodere della guerra. Da questi fattori, appena elencati e non affrontati, nascono le difficoltà delle cosiddette "democrazia liberali" e il proporsi delle altrettanto cosiddette "democrature", all'interno delle quali crescono le disuguaglianze sociali, lo sfruttamento del genere umano e del territorio. Su questi punti nodali le cosiddette "democrazie illiberali" (il cui senso di marcia è ben presente anche in importanti forze politiche dell'Occidente maturo) contrappongono la negazione del confronto politico esercitando anche una forte repressione dell'eventuale dissenso. In questo quadro fin qui descritto sicuramente con eccessiva schematicità la sinistra italiana appare priva di una sufficiente rappresentatività politica. Una situazione quella italiana che presenta, inoltre, un "surplus" di contraddizioni poste sul terreno istituzionale - costituzionale: è probabile, infatti, che nella prossima campagna elettorale si ponga al centro della contesa l'ipotesi del cambiamento della forma di governo nel senso di una codificazione del piano costituzionale al riguardo del mutamento "de facto" avvenuto ormai da tempo, anche grazie all'utilizzo di formule elettorali incostituzionali. Attorno a questo tipo di complesse problematiche la sinistra italiana non può però partire da zero. Occorre riprendere un discorso sulle radici comuni delle forze che hanno caratterizzato in diverse forme oltre un secolo di vita politica italiana. Nei mesi scorsi si era sviluppata una forte discussione in occasione del centenario della scissione di Livorno dalla quale originò la fondazione del Partito Comunista Italiano poi liquidato senza eredi nel 1991. Nell'occasione di quel dibattito emersero spunti in qualche caso interessanti ma segnati nel complesso da un eccesso di difensivismo sia da parte di chi ha sostenuto la tesi della condanna della scissione e del processo politico che ne è seguito, sia da parte di chi ha difeso la scelta dei comunisti di allora. Nell'occasione del centenario del PCI è stato concesso poco spazio a chi ha cercato di sviluppare un discorso riguardante il superamento delle ragioni della divisione: anzi hanno sembrato prevalere motivazioni collegate alle fasi più recenti di separazione e contrasto accentuatesi nella fase terminale della "Repubblica dei Partiti". La mia proposta è quella di aprire una riflessione su di un possibile ritorno alle origini comuni aprendo un dibattito sull'unità della sinistra che riprenda il tema di fondo di oltre un secolo fa. Appare ovvia la considerazione sul radicale mutamento avvenuto nel frattempo su tutti i piani, dall'incidenza della tecnologia, al mutamento del costume e dell'insieme delle relazioni politico - sociali, alla globalizzazione esasperatamente velocizzata, ad un quadro sociale e di costume dominato da un individualismo competitivo generatore di sfangiamento sociale. Il primo punto da affrontare nello sviluppo di questo discorso è quello che la ricerca che dovrà essere aperta non potrà rimanere semplicemente interna a una logica eurocentrica ma dovrà porsi all'altezza della planetarietà della crisi democratica. Si tratta di procedere in questa direzione, collegandoci a quanto stava avvenendo più di un secolo fa quando si compì la scelta del collegamento organico in forma di partito tra il settore più avanzato dell'intellettualità borghese e le punte più avanzate nelle espressioni di allora della lotta di classe. Si tratta, infatti, ora come allora di rompere la sostanziale dicotomia moderata che alberga da tempo nella crisi del sistema politico italiano. Una dicotomia moderata che ha generato il trasformismo populista come forma di utilizzo dell'autonomia del politico. Il trasformismo populista ha così dimostrato l'inadeguatezza, addirittura l'inconsistenza, delle forze in cerca di una dislocazione più o meno "definitiva" (coincidente, alla fine, con la sistemazione al governo in una forma tendente a superare il vecchio concetto di rappresentatività). La ricerca delle radici potrebbe così coincidere con una proposta di costruzione di una soggettività politica capace di porsi a contrasto del modello trasformista realizzato del reciproco moderatismo egemone nel sistema fin dalla caduta dei grandi partiti di massa. Si tratta di costituire un partito dell'alternativa di chiara ispirazione solidaristica ed egualitaria come primo soggetto della modernità. Un soggetto che si presenterebbe avendo alle spalle la complessità di una tradizione che nacque unitaria avendo davanti la costruzione di una progettualità in forma sistemica rivolta a un futuro da costruire. Occorrerebbe farsi carico unitariamente del tipo di impostazione fin qui delineata lavorando, attraverso l'esercizio di una funzione pedagogica sulla "qualità delle radici" comprendendo appieno che al momento una costruzione politica ha bisogno di misurarsi con la confusione della domanda (confusione che corrisponde alla complessità sociale e all’assenza di una proposta di adeguata relazione politica posta anche sul piano organizzativo) e quindi adempiendo all'esigenza di modificazione dell'offerta politica. Serve una maggiore radicalità nell'espressione delle istanze caratterizzanti l'identità della sinistra partendo dalla tradizione socialdemocratica europea e analizzando anche il concreto della "svolta" con la quale si liquidò il PCI procedendo verso un indirizzo indefinito di un "nuovo" senza volto alla ricerca di un confuso "sblocco del sistema politico" dentro al quadro generale del grande abbaglio della "fine della storia".

lunedì 15 agosto 2022

Franco Astengo: Parlamento

PARLAMENTO: NON E' SOLTANTO QUESTIONE DI NUMERI di Franco Astengo Avevamo impegnato la campagna elettorale avverso la riduzione del numero dei rappresentanti parlamentari (Settembre 2020) su due punti : quello riguardante la difficoltà che avrebbe incontrato la rappresentanza politica ad esprimersi in una dimensione più o meno compiuta e quello relativo alla probabile caduta verticale nella capacità del sistema di rappresentare i territori. Non siamo stati ascoltati e alla fine i contrari a quell'operazione caratterizzata da istanze meramente demagogiche e lontane da qualsivoglia ipotesi di equilibrio nel rapporto tra istituzioni e cittadini sono stati 7.691.837 contro 17.913.259 che hanno approvato lo stupido slogan della "casta contro la casta". Ci porterebbe troppo lontano un discorso riguardante la risposta politica che non è stata fornita a quegli oltre 7 milioni di voti da parte dei sostenitori del NO alla riforma. Entriamo allora per un momento nel merito di un aspetto che, in piena campagna elettorale, si sta rivelando assai complesso almeno se si cerca di seguirlo attraverso le correnti diverse espressione di opinione. Infatti nelle periferie gli organizzatori dei corpi intermedi (associazioni datoriali, categoriali, sindacati) hanno scoperto l'acqua calda della difficoltà ad avere rappresentanti alla Camera e al Senato con i quali interloquire nel senso di cercare di definirli come portatori di specifiche istanze. Beninteso: istanze specifiche che nella maggior parte delle occasioni rappresentano questioni di interesse generale e soltanto limitatamente temi di natura localistica e/o corporativa; quindi un sistema di relazioni non riducibile al semplice lobbismo. C'è da aggiungere che proprio la riduzione del numero dei parlamentari ha rappresentato un ulteriore tassello del processo di declassificazione sociale dei corpi intermedi. La "diminutio" dei corpi intermedi ha rappresentato un aspetto di quella ricerca di riduzione nel rapporto tra politica e società che ha costituito un punto strategico di "taglio" autoritario dell'eccesso di domanda frutto dell'affermazione ideologica del neo-liberismo fin dagli anni'80 del XX secolo. Sul terreno della rappresentatività politica e di quella territoriale il passaggio della riduzione del numero dei parlamentari ha comunque condotto alla necessità di aprire il discorso sulla qualità delle presenze sia nelle candidature sia, di conseguenza, nelle figure degli eletti nella ricerca di intreccio tra dimensione politica complessiva e presenza nella specificità locale (un parlamentare "glocal" si potrebbe affermare). Allo scopo di esplicitare al meglio questo discorso assumo ad esempio un caso che conosco per immediata esperienza locale: quello della provincia di Savona. Una provincia quella di Savona che dalla XVII legislatura si è trovata iperappresentata in entrambi i rami del Parlamento a causa di una combinazione fortuita che ha consentito (grazie al gioco delle liste bloccate, altro argomento che non si affronta in questa sede per economia del discorso ma che andrebbe sviscerato a fondo) al Movimento 5 stelle di eleggere 3 parlamentari poi confermati nella successiva XVIII legislatura. Ebbene questa massiccia presenza parlamentare mai registrata nella storia repubblicana (il PCI negli anni gloriosi eleggeva 1 deputato e 1 senatore, in questo caso sacrificando però un collegio di Genova con una doppia candidatura, idem la DC ma con il senatore sempre a rischio in competizione con la Spezia, al PSI capitò una volta nel 1958 così come allo PSIUP nel 1968 mentre l'elezione di Pertini alla Camera dalla II legislatura in avanti deve essere considerata come di carattare "nazionale" e non certo rappresentativa del territorio) non è stata minimamente avvertita sul territorio, anzi i 3 parlamentari del M5S sono risultati praticamente assenti dal dibattito politico locale sia al riguardo dei temi di carattere generale e ancor di più da quello sui temi riguardanti la provincia in materia di economia, sociale, sanità, lavoro. Localismo e corporativismo (si pensi alla vicenda dei balneari) hanno poi collegato l'iniziativa degli altri parlamentari (Lega e PD) eletti in provincia di Savona con determinati aspetti di "trasversalità" riferiti al governo della Regione: governo esercitato in forma paternalistica e clientelare. Insomma: un territorio quello della Provincia di Savona preso come esempio rappresentativo sotto molteplici punti di vista in una dimensione molto negativa per ovviare alla quale servirebbe proprio un salto di qualità sul piano della preparazione, della coerenza e dell'impegno anche morale. Lo scopo di questo intervento non era però quello di aprire una ricerca in quella direzione. In conclusione: L'evoluzione e la crisi dei fondamenti ideologici e dei caratteri originari della rappresentanza politica sembrano ormai irreversibilmente egemonizzati dal pensiero "unico"delle teorie (e conseguenti pratiche) ordoliberali e neoliberiste che stanno trasformandosi in teorie neo-corporative, ed è questo il vero pericolo derivante dalla probabile vittoria della destre il 25 settembre. Questi processi hanno svelato quel senso di alienazione e isolamento del cittadino globalizzato, un fenomeno dal quale deriva quella ricerca della disintermediazione politica che che si situa all'origine dei movimenti populisti.E’ necessario contrastare questa deriva che ha aperto la strada ad un mutamento profondo della sostanza di governo ben oltre la modifica della "forma" costituzionale. Da sinistra non possono bastare movimentismo, personalizzazione e semplificazione delle contraddizioni sociali ma si può rispondere soltanto attraverso una rielaborazione nell'utilizzo del concetto di autonomia del politico affrontando la necessità di modifica dell’offerta politico – elettorale e rispondendo con una proposta sistematicamente progettuale alla confusione della domanda che deriva dalla condizione appena descritta,confusione che corrisponde alla complessità sociale e all’assenza che dura ormai da troppo tempo (almeno dallo scioglimento dei grandi partiti di massa) di una visione di adeguata relazione politica posta anche sul piano organizzativo.

lunedì 8 agosto 2022

I SALARI ITALIANI SONO I PIU’ BASSI DI QUELLI EUROPEI? PERCHE’? -

I SALARI ITALIANI SONO I PIU’ BASSI DI QUELLI EUROPEI? PERCHE’? -

Paolo Borioni: La questione sociale dimenticata, al voto con la prospettiva polacca - Strisciarossa

La questione sociale dimenticata, al voto con la prospettiva polacca - Strisciarossa

QUESTO CENTROSINISTRA è MORTO QUANDO NON HA SCELTO TRA AMMUCCHIATA E PUREZZA - GLI STATI GENERALI

QUESTO CENTROSINISTRA è MORTO QUANDO NON HA SCELTO TRA AMMUCCHIATA E PUREZZA - GLI STATI GENERALI: Diciamocela tutta: questa non coalizione aveva un qualche senso solo a patto di dirsi tutta la verità. E tutta la verità ha provato a dirla Enrico Letta ieri, con al fianco Bonelli e Fratoianni, e con l’imbarazzo di chi sa che è una verità poco onorevole. E cioè, che si sta insieme solo a causa di u

Dizionario per capire il confuso dibattito politico di questi giorni @DomaniGiornale « gianfrancopasquino

Dizionario per capire il confuso dibattito politico di questi giorni @DomaniGiornale « gianfrancopasquino

giovedì 4 agosto 2022

LE FAMIGLIE ERODONO I RISPARMI, E SI IMPOVERISCONO - GLI STATI GENERALI

LE FAMIGLIE ERODONO I RISPARMI, E SI IMPOVERISCONO - GLI STATI GENERALI

Ora il polo sociale di sinistra e M5S: online l’appello degli economisti inviato a Conte - nuovAtlantide.org

Ora il polo sociale di sinistra e M5S: online l’appello degli economisti inviato a Conte - nuovAtlantide.org: Ora il polo sociale di sinistra e M5S: online l’appello degli economisti inviato a Conte È indispensabile creare un terzo polo dedito alla questione

LETTA-CALENDA: UN PATTO PER PERDERE MEGLIO, PERò INSIEME - GLI STATI GENERALI

LETTA-CALENDA: UN PATTO PER PERDERE MEGLIO, PERò INSIEME - GLI STATI GENERALI

The World Order After the Ukraine War by Javier Solana & Nina L. Khrushcheva - Project Syndicate

The World Order After the Ukraine War by Javier Solana & Nina L. Khrushcheva - Project Syndicate

Franco Astengo: Elezioni e rapporto politica/società

ELEZIONI E RAPPORTO POLITICA/SOCIETÀ' di Franco Astengo Definita erroneamente come "crisi delle democrazie liberali" l'idea (vincente fin dagli anni'80) della riduzione del rapporto tra politica e società intesa come "taglio dell'eccesso di domanda" ha subito nel corso dell'ultimo periodo una ulteriore, vera e propria torsione anti-popolare a causa della triade: difficoltà della globalizzazione; emergenza sanitaria, scenario internazionale. Questo punto di analisi di carattere generale sta impattando in modo specifico sullo scenario delle prossime venture elezioni italiane. Un quadro reso più complicato da un insieme di fattori che non possono essere analizzati in questa sede. Andando per ordine: 1) da destra si cerca di sfruttare la richiesta di protezione e di conservazione (anche nazionalistica) cresciuta con il radicalizzarsi delle contraddizioni sociali imponendo un taglio dell'eccesso di domanda attraverso la riduzione del quadro di governo considerando troppo complesso quello proposto dal sistema politico definito dalla Costituzione Repubblicana. In questa direzione si muove la proposta presidenzialista che deve essere valutata analizzando questo preciso contesto; 2) dalla parte del PD si è rimasti legati all'antico schema che prevede una crisi specifica del nostro sistema politico dovuta all'assenza di un meccanismo bipolare (tendenzialmente bipartitico) di alternanza che si vorrebbe "temperato" da alcune opzioni comuni con l'altro segmento: atlantismo, europeismo, correzione dell'impianto liberista neo - novecentesco. La tematizzazione delle elezioni 2022 si sta sviluppando proprio attorno a questi due riferimenti che prevedono comunque un elemento comune: il taglio delle ali e il restringimento decisionista nel rapporto politica/società (nasce da qui l'indifferenza per l'astensionismo, considerato un elemento "fisiologico" del sistema). Collocato sullo sfondo il tema dei contenuti (sul quale la destra trova comunque più facilmente la quadra essendo maggiormente nelle sue corde l'accentramento del rapporto di governo)la questione si gioca esclusivamente sul tavolo dell'autonomia del politico e dell'impermeabilità dalle istanze sociali: la riduzione della rappresentanza politica (incautamente scambiata da principianti come assalto alla casta) e la modifica della Costituzione nel senso della semplificazione attraverso il presidenzialismo rappresentano così l'essenza dell'oggetto del contendere per il prossimo 25 settembre. La presenza della sinistra in Parlamento intesa come elemento di riduzione del danno arrecato al sistema dalla semplificazione (sostanzialmente autoritaria) diventa così elemento determinante per impedire la realizzazione completa di questo disegno: sul come costruire questa presenza francamente mi pare che la via più opportuna potrebbe essere quella di realizzare una sorta di almeno parziale accantonamento della "vocazione maggioritaria" da parte del PD. Si tratterebbe di far sì che almeno da quel lato del campo si conservasse comunque una pluralità di presenza politica e istituzionale da parte di una sinistra autonoma per limitarne la circoscrizione a un'area di servizio dell'ipotesi centrista ( ipotesi ovviamente del tutto negativa rispetto alla qualità delle difficoltà presenti sul piano internazionale, economico, sociale).

Landini: «Risorse del tutto insufficienti» - Collettiva

Landini: «Risorse del tutto insufficienti» - Collettiva

Ddl Concorrenza: Cgil, esprimiamo forte preoccupazione - Collettiva

Ddl Concorrenza: Cgil, esprimiamo forte preoccupazione - Collettiva: I dubbi del sindacato sul provvedimento: "In particolare sulla delega di riforma dei servizi pubblici locali: non possiamo correre il rischio che il prossimo governo smantelli servizi fondamentali"

mercoledì 3 agosto 2022

Green Capitalism Is a Myth

Green Capitalism Is a Myth: As the climate crisis deepens, arguments for market solutions are still growing – but the truth is that capitalism is fundamentally incapable of overseeing the radical shift we need.

Il paradosso di un centrosinistra in cui nessuno fa quello che avrebbe voluto e tutti rischiano di pentirsene - Linkiesta.it

Il paradosso di un centrosinistra in cui nessuno fa quello che avrebbe voluto e tutti rischiano di pentirsene - Linkiesta.it

Fassina: "L'accordo Letta-Calenda è un'agenda liberista lontana dai più deboli. Mollare il M5s per Draghi? Scelta sciagurata da parte del Pd" - Il Fatto Quotidiano

Fassina: "L'accordo Letta-Calenda è un'agenda liberista lontana dai più deboli. Mollare il M5s per Draghi? Scelta sciagurata da parte del Pd" - Il Fatto Quotidiano

Il piccolo patto Letta-Calenda rischia di indebolire il centrosinistra - Strisciarossa

Il piccolo patto Letta-Calenda rischia di indebolire il centrosinistra - Strisciarossa

Che cosa preannuncia la ripresa dell’inflazione? - Sbilanciamoci - L’economia com’è e come può essere. Per un’Italia capace di futuro

Che cosa preannuncia la ripresa dell’inflazione? - Sbilanciamoci - L’economia com’è e come può essere. Per un’Italia capace di futuro

Labour’s Young Members Need a Socialist Future

Labour’s Young Members Need a Socialist Future: Young people in Britain are coming of age in an era of huge crises that neoliberalism has proved itself incapable of solving. In the elections for Young Labour and Labour Students, we can build a movement for something different.

Processo costituente in Cile: guerra di immaginari alle porte del referendum finale | Global Project

Processo costituente in Cile: guerra di immaginari alle porte del referendum finale | Global Project: Il 4 settembre 2022, si terrà in Cile il referendum sul testo bozza della nuova costituzione, che se approvata sostituirà la costituzione neoliberista imposta nel 1980 dalla dittatura del generale ...

“Chiarezza, alternative, radicalità: così la sinistra può contrastare le destre”

“Chiarezza, alternative, radicalità: così la sinistra può contrastare le destre”

Pensionati poveri, di oggi e di domani* - Lavoce.info

Pensionati poveri, di oggi e di domani* - Lavoce.info

Pnrr e voto: i rischi in tre scenari - Lavoce.info

Pnrr e voto: i rischi in tre scenari - Lavoce.info