giovedì 26 febbraio 2009

Francesco Maria Mariotti: piccole luci di buon senso

Un piccolo elenco di citazioni: non con tutte sono d'accordo al 100% (sul testamento biologico per esempio sono più vicino a Ignazio Marino, ma ora è imperativo evitare una brutta legge); un piccolo programma, minimo, per evitare conflitti inutili al Paese, per indirizzarlo pian piano a una politica - da ambedue le parti - più "lieve" e realmente liberale.

Miei sono solo i "titoli".
Sperando che le piccole luci resistano e vengano aiutate da tutti noi.

Francesco Maria Mariotti
http://mondiepolitiche.ilcannocchiale.it/


>>Testamento biologico: meglio nessuna legge che una cattiva legge, meglio rimandare, in ogni caso...

(...) Una legge che va fatta a mente fredda, senza l'emotività generata dal caso di Eluana Englaro. Senatori sia del Pd che del Pdl sono i firmatari di un appello bipartisan per chiedere di rinviare la discussione sul testamento biologico a dopo le elezioni europee. A firmarlo sono, per il Pd, Emma Bonino, Pietro Ichino, Stefano Ceccanti ed Enzo Bianco e, per il Pdl, hanno firmato Ferruccio Saro, Antonio Paravia e Lamberto Dini. Lo scopo, spiega uno dei firmatari, è non solo di lasciar decantare l'ondata emotiva scatenata dalla vicenda di Eluana Englaro «ma soprattutto evitare al Paese nuove, pericolose lacerazioni: per questo chiederemo ai gruppi parlamentari se non sia il caso di rinviare la discussione e l'esame degli emendamenti a dopo il voto del 6 giugno».(...)
http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_26/proposta_bipartisan_rinvio_legge_testamento_biologico_d7f3933a-0400-11de-8e80-00144f02aabc.shtml

24 febbraio 2009 - Pisanu: «Non voterò la legge»
Giuseppe Pisanu non voterà il ddl sul testamento biologico che attualmente vieta la sospensione della nutrizione e della idratazione forzata. In una intervista al Tg3, l'ex ministro dell'Interno, senatore di Forza Italia, ha detto di essere convinto che «la politica e lo Stato debbano rimanere a rispettosa distanza da questi problemi, per due motivi essenziali: i primo è che in una materia come questa diventano decisive le ragioni più profonde del cuore e dell'intelligenza. E la politica non è in grado di comprenderle appieno. Anzi, è spesso tentata di strumentalizzarle, come abbiamo visto nel corso della discussione a tratti disumana che riguarda il caso Englaro».
Il secondo motivo, ha spiegato Pisanu «è che con la pretesa di disciplinare per legge il fine vita si afferma la forza dello stato sul valore della persona umana. Ma questo è in contrasto con l'art. 2 della nostra Costituzione che prevede appunto il primato della persona sullo Stato. Prima viene la persona, poi viene lo stato».
http://www.unita.it/news/82118/pisanu_non_voter_la_legge

>>Ronde o "associazioni", che dir si voglia...

25 febbraio 2009 -(...)Il rischio non viene sottovalutato neppure dal presidente del Veneto, Giancarlo Galan. "Non vedo nulla di male nel fatto che ci siano persone che invece di andare a giocare a carte all'osteria si interessino degli altri - premette - vedo invece qualche cosa di male nello spontaneismo esasperato, nel fai da te e nell'utilizzo politico di queste ronde. Credo debbano essere coordinate e fatte da persone istruite e che siano soprattutto carabinieri in pensione e alpini, cioè gente che ha una preparazione. Dilettanti allo sbaraglio in questo paese ne abbiamo visti un po' troppi". Poi sul finanziamento privato delle ronde, aggiunge: "È un rischio da evitare a tutti i costi. La privatizzazione delle ronde non sarebbe una cosa giusta. Il fenomeno deve essere istituzionalizzato e controllato dall'amministrazione pubblica".
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/dl-sicurezza-2/ronde-con-sponsor/ronde-con-sponsor.html

>>Sulle province e sul federalismo (ma è un po' vecchiotta, ma le province esistono ancora, purtroppo...)

9 dicembre 2008 - “Ho il sospetto che il federalismo così com’è stato congegnato rischia di moltiplicare i centri di spesa”.
Lo ha affermato il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini nel filo diretto con Radio Anch’io. “Il federalismo come quello che la Lega vuole impostare — aggiunge — avrebbe bisogno di qualche atto di buona volontà: ad esempio abolizione delle province e creazione di un riordino vero delle autonomie locali è fondamentale anche per dare credibilità” al disegno di legge. Tra le altre, “la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Questo significa — aggiunge — smantellare quei monopoli, quelle tante piccole Iri che nascono all’ombra dei comuni. Significa — incalza Casini — abbassare le tariffe per i cittadini di gas, acqua, luce, trasporti”.
Per il leader centrista, questa liberalizzazione “non solo è arenata, ma i contenuti che in questa legislatura vengono portati avanti, sembrano quasi peggiori di quelle che Rifondazione comunista nella scorsa legislatura impose al governo Prodi” invece “siamo con un governo di destra. Dovrebbe essere un governo che attraverso la liberalizzazione e la conseguente competizione tariffaria degli enti locali fa il suo vademecum”.
http://newscontrol.repubblica.it/item/529744/federalismo-casini-no-province-e-liberalizzare-servizi

>>RAI (quest'altra è vecchissima, ma fa effetto leggerla oggi...)

RAI DELLA VEDOVA, PRIVATIZZARE AL PIU’ PRESTO.
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino - Roma, 9 febbraio 2001
“Le dimissioni di Celli non aggiungono né tolgono nulla alla penosa vicenda della Rai, un’azienda-zombie tenuta artificialmente in vita grazie ai 2.500 miliardi di canone ma il cui declino è segnato. Il valzer delle poltrone è solo uno degli aspetti dell’occupazione partitocratrica che da decenni fa del servizio pubblico uno strumento privato di lotta politica per le segreteria di partito.
L’unica decisione seria, a questo punto, sarebbe quella di una rapida privatizzazione della Rai che consegni definitivamente e totalmente al mercato l’azienda di Viale Mazzini. I progetti fino ad oggi messi in campo dall’Ulivo puntano, attraverso l’alibi della public company, al mantenimento di un controllo statale, e quindi partitico, dell’azienda e per questo vanno respinti.
Alla privatizzazione della Rai è legata ogni possibilità di piena liberalizzazione del settore radiotelevisivo italiano, oggi soffocato dal duopolio Rai/Mediaste che impedisce la nascita di un mercato libero e concorrenziale.
Ulivo e Casa della Libertà, Rutelli e Berlusconi dicano subito e pubblicamente se sono favorevoli o contrari alla privatizzazione della Rai”
http://forum.radicali.it/content/rai-della-vedova-privatizzare-al-piu%E2%80%99-presto

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