Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
sabato 29 giugno 2024
venerdì 28 giugno 2024
mercoledì 26 giugno 2024
Franco Astengo: La logica del potere
LA LOGICA DEL POTERE
La sparata del Presidente del Senato circa l'abolizione del doppio turno nelle elezioni comunali, consentendo così di eleggere il Sindaco con il 40% dei voti validi (in pratica con il 20% degli aventi diritto) pare avere un seguito negli intendimenti del centro destra che intenderebbe procedere rapidamente in questa direzione per via legislativa.
Questo elemento si inserisce in una strategia complessiva che, in una fase di forte riflusso nella partecipazione politica e nella strutturazione dei partiti segnalata non soltanto dalla presenza elettorale ormai stabilmente assestata attorno o appena al di sotto del 50%, punta decisamente ad un accentramento del potere politico - amministrativo ben oltre al primato della governabilità, trappola nella quale era caduta anche la sinistra al tempo dello "sblocco del sistema politico": slogan poi portato avanti sia dalla Bicamerale 1997-98, sia dalla proposta di modifica costituzionale poi sfociata nel referendum del 2016.
Premierato, abolizione del doppio turno nelle elezioni locali, soffocamento del decentramento amministrativo sostituito dall'autonomia differenziata (attuata in tempi di elezione diretta dei Presidenti di Regione: altro punto da porre in discussione), deperimento di ruolo dei consessi elettivi e non soltanto del Parlamento, amministrazioni provinciali elette in secondo grado, leggi elettorali ispirate proprio dalla logica del superamento della rappresentanza politica: tutti fattori che attaccano direttamente la Costituzione Repubblicana nei sui capisaldi attuativi dei principi democratici di piena partecipazione, rappresentanza, solidarietà sociale.
Intanto crescono tutti gli indicatori delle disuguaglianze economiche e sociali, si intensifica (se ancora può essere considerato possibile) lo sfruttamento delle persone, del territorio, dell'ambiente e il quadro internazionale (ben oltre i giochetti brussellesi sulle nomine) ci porta direttamente davanti allo spettro della guerra.
A questo punto andrebbe aperta una riflessione ben più profonda di quella che si sta svolgendo attualmente tra le forze democratiche e progressiste : una discussione da finalizzare anche con urgenti azioni sul piano della prospettiva politica.
lunedì 24 giugno 2024
sabato 22 giugno 2024
venerdì 21 giugno 2024
mercoledì 19 giugno 2024
martedì 18 giugno 2024
domenica 16 giugno 2024
giovedì 13 giugno 2024
mercoledì 12 giugno 2024
Franco Astengo: Numeri dall'Italia
NUMERI DALL'ITALIA di Franco Astengo
Una parziale ricostruzione statistica del voto europeo dedicata all'Italia, in un quadro complessivo di forte movimentazione del voto in ispecie in Francia e in Germania con un rilevante spostamento a destra dovuto soprattutto al tema della guerra europea.
In Italia invece il voto ha sicuramente assunto una dimensione periferica arrestando il trend della forte volatilità elettorale che aveva visto alternarsi, tra elezioni politiche ed europee, tra il 2014 il PD, la Lega, il M5S e FdI nel ruolo di partito di maggioranza relativa diminuendo progressivamente la quota di suffragi raggiunti con spostamenti di milioni di voti tra i contendenti e in uscita verso l'astensione.
Se la volatilità elettorale sembra aver assestato in una qualche misura il suo trend tra le elezioni politiche del 2022 e quelle europee del 2024 confermando Fratelli d'Italia e PD ai primi due posti della graduatoria non sembra invece essersi arrestato il flusso di voti in uscita verso l'astensione che, anzi, nel turno dell'8/9 giugno 2024 ha ricevuto un forte incremento.
Nella lettura dei dati che saranno riportati ci sarà da tener conto di alcuni avvertimenti: prima di tutte le percentuali non saranno riferite al totale dei voti validi ma a quello dell'intero corpo elettorale (in tempi di astensione al 50% questo accorgimento è necessario per evitare pericolose illusioni ottiche come quella riguardante il PD renziano nel 2014 che vantò un fantomatico 40% che invece consisteva più modestamente nel 22% sul totale degli aventi diritto), in secondo luogo va considerata la differenza nella determinazione del corpo elettorale in quanto nell'occasione delle elezioni politiche le liste sono depurate dai votanti all'estero (questo rende ancora più giusta la percentualizzazione sul totale degli aventi diritto), infine i dati sono riferiti al solo territorio nazionale.
RISULTATI COMPLESSIVI ( percentuali sul totale degli aventi diritto, riferimento al solo territorio nazionale).
Schematici punti di lettura di questo lavoro:
1) Ancora una volta le elezioni europee sono state considerate test di midterm a livello nazionale e questo spirito che ha accomunato le forze politiche è stato rispettato in questa sede;
2) Si è arrestato il fenomeno della volatilità elettorale tra le forze politiche che tra il 2014 e il 2022 ha fornito l'occasione per un vorticoso mulinarsi nel cambio del partito di maggioranza relativa con lo scambio di milioni di voti nelle diverse occasioni elettorali succedutesi nel tempo;
3) Il fenomeno della volatilità elettorale è rimasto vivo soltanto in "uscita" per la crescita costante dell'astensionismo. Rispettando rigidamente il criterio di comparazione tra elezioni omologhe (anche per via del numero aventi diritto) tra il 2019 e il 2024 i voti validi sono diminuiti da 26.662.962 a 23.274.504 ( meno 3.388.458) dal 54,48% sul totale degli aventi diritto al 46,96%;
4) Così l'aumento percentuale di Fratelli d'Italia sul totale dei voti validi è da ritenere del tutto illusorio. Fratelli d'Italia è passato da 7.301.303 voti (15,86% sul totale degli aventi diritto) a 6.704.423 voti (13,52% degli aventi diritto). Una sottrazione di 596.880 suffragi ( meno 2,34%)
5) IL PD dopo il secco calo fatto registrare tra il 2019 e il 2022 è apparso in leggera risalita guadagnando 255.670 voti (calando però in percentuale sul totale degli aventi diritto da 11,62 a 11,30%).
6) Il calo di M5S e Lega che si troverà analizzato circoscrizione per circoscrizione ha rafforzato un bipartitismo "debole". Infatti sul totale di 23.274.504 voti validi Fdi e PD (che hanno impostato una campagna elettorale reciprocamente sul confronto tra le due leader dei partiti) hanno assommato 12.308.769 voti pari al 52,88% del totale dei voti validi. Il punto di debolezza del sistema è ravvisabile proprio nella scarsa rappresentatività dei due partiti maggiori che sul totale degli aventi diritto assommano al 24,82% con le espressioni di non voto al 53,04%;
7) L'unica lista che è riuscita a crescere rispetto al 2022 sia in cifra assoluta sia in percentuale sul totale dei voti validi è stata quella dell'Alleanza Verdi Sinistra che ha impostato la campagna elettorale sul tema dei diritti candidando Ilaria Salis. La crescita numerica è stata di oltre 500.000 voti, quella in percentuale dal 2, 22 al 6,37% (più 4,15%)
8) Ancora una volta si è dimostrata la debolezza dell'ipotesi centrista, sia pure in questo caso legata all'idea del rafforzamento della visione europea: così sia la lista Stati Uniti d'Europa (più Europa e Italia Viva) sia Azione sono rimaste al di sotto della soglia del 4%. Sul terreno della capacità rappresentativa rispetto all'intero corpo elettorale le due formazioni sono relegate a percentuali del tutto marginali rispettivamente 1,76% e 1,57%.
9) Proviamo allora a definire la consistenza delle coalizioni seguendo lo schema di presentazione alle politiche del 2022 e utilizzando le percentuali relative al totale degli aventi diritto: Centro destra 2022 25,97% 2024 22,25 (meno 3,72); centro sinistra (compresa più Europa con IV nel 2024) 2022 15,56, 2024 19,43 ( più 3,87); centro (2024 solo Azione) 2022 4,75 2024 1,57 (meno 3,18%) M5S 2022 9,42 2024 4,69% (meno 4,73) sinistra 2022 0,87 2024 1,03 (più 0,16%)
Passiamo all'analisi delle 5 circoscrizioni comprendente anche i dati delle formazioni non citate in precedenza:
NORD OVEST
Il totale dei voti validi è stato di 6.742.392 pari al 52,34% del totale aventi diritto, in calo del 10,07% rispetto alle europee 2019 e del 13,25% rispetto alle politiche 2022.
Fratelli d'Italia dopo aver guadagnato il 14,15% tra le europee 2019 e le politiche 2022 (da 443.136 voti a 2.136.299) ha fatto registrare un calo nelle europee 2024 ottenendo 2.083.380 voti (52.919 voti in meno) corrispondente in percentuale a un meno 1,45 %. In percentuale sul totale degli aventi diritto le altre forze del centro-destra hanno fatto registrare : Forza Italia e moderati un meno 0.89, Lega meno 1,99%. In sostanza la coalizione di governo ha registrato, tra le politiche 2022 e le europee 2024 un calo complessivo del 4,33%. Da ricordare la parabola complessiva della Lega, esempio plastico della fase di intensa volatilità elettorale cui si faceva cenno: da 3.190.306 voti (25,00%) nelle europee 2019 a 995.732 (8,21%) nelle politiche 2022 fino agli odierni 802.029 suffragi (6,22%) riducendosi a un quarto dei voti ottenuti 5 anni prima.
Sulla sponda dell'opposizione il PD tra le politiche 2022 e le europee 2024 appare sostanzialmente stabile dopo essere calato dello 0,60% tra europee 2019 e politiche 2022 ( politiche 2022 1.552.555 voti; europee 2024 1.553.821 voti) calando in percentuale per via della crescita dell'astensione (da 12,80% a 12,06%, flessione dello 0,74%).
Indiscusso notevole successo per la lista Verdi-Sinistra che presentava Ilaria Salis per una battaglia di libertà e diritti: le due liste presentatesi separate alle Europee 2019 raccogliendo complessivamente il 2,39 nelle politiche 2022 con lista unica erano salite a 315.384 voti pari al 2,60 sull'intero corpo elettorale: quota ancora in progresso nelle europee 2024 fino a toccare i 479.274 suffragi (più 163 890) e 3,72%.
Fallimentare anche al Nord Ovest il connubio tra più Europa e Italia Viva: la lista patrocinata da Emma Bonino aveva raccolto da sola 305.512 voti (2,08%) nelle politiche 2022 scendendo a 254.069 nelle europee 2024 in alleanza con il partito di Matteo Renzi con una percentuale dell'1,97% (calo dello 0,11%). La percentuale dell'1,97% è stata raggiunta con 254.579 voti anche da Azione. Da ricordare che Azione e Italia Viva presentatesi assieme nelle politiche 2022 avevano raccolto 348.748 voti pari al 6,17% del totale degli aventi diritto.
Tra le europee 2019 e quelle 2024, con il passaggio delle politiche 2022 si è registrato un brutto calo del M5S: 2019 871.370 voti pari al 4,82%, 2022 681.674 voti pari al 5,62% fino al 4,91% pari a 632.693 voti nelle europee 2024.
Insufficiente per arrivare al seggio l'incremento fatto registrare dalla lista Pace, Terra, Dignità rispetto a quella di Unità Popolare presentata nel 2022: UP ebbe nel Nord Ovest 95.328 voti pari allo 0,79% mentre PTD ha avuto, nel 2024, 139.973 voti con l'1,08% (un incremento dello 0,30%).
NORD EST
Tra il 2019 e il 2024 analogo turno di europee che si è registrato, proprio in questa Circoscrizione, il calo più vistoso da parte della Lega che 5 anni fa aveva raccolto 2.337.933 voti pari al 25,05% degli aventi diritto. La flessione era già apparsa vistosissima con le politiche 2022 con il consenso per la Lega disceso a 652.642 suffragi (7,41%) per assestarsi nel 2024 (europee) a 502.123 (oltre 1.800.000 voti perduti in cinque anni) con il 2,95% (quasi il 25% scomparso).
In questa circoscrizione appare più evidente che altrove l'interscambio diretto tra Lega e Fratelli d'Italia: nel 2019 (europee) gli eredi del MSI avevano ottenuto 332.848 voti (3,56%) salendo a 1.680.521 (19,08%) nel 2022 per poi assestarsi (in calo) sui 1.573,500 voti (16,48%) nel 2024, turno delle Europee.
In ogni caso il centro-destra nel Nord Est arretra tra il 2019 e il 2024 dal 33,16% al 24, 68% complessivamente.
Il PD dopo essere calato tra il 2019 e il 2022 da 1,379.551 voti (14, 78%) a 1.240.684 (14,09) è risalito nel 2024 di circa 30.000 voti passando a 1.270.863, percentuale del 13,31% , un più 0,78%
Chiaro incremento per Alleanza Verdi Sinistra: politiche 2022 243.196 voti pari al 2,76%, europee 2024 332.358 pari al 3,48%.
Anche a Nord Est secco calo del M5S più che dimezzato tra il 2019 e il 2024: da 597.144 voti a 281.765 mentre più Europa, nonostante l'alleanza con Italia Viva è calata da 192.179 voti (2022) a 150.450 (2024), flessione non recuperata da Azione ferma a 187.038 (1,95%).
Buon incremento di Pace, Terra, Dignità su Unità Popolare (2022) da 67.064 voti (0,36%) a 110.740 (1,16% nel 2024).
Complessivamente a nord est i voti validi hanno raggiunto la percentuale del 51,06% sul totale del corpo elettorale con una flessione di 11 punti rispetto al 2019 e di 16 punti rispetto al 2022.
CENTRO
Anche al Centro è stato netto il calo nella partecipazione sotto l'aspetto della quantità dei voti validi: nel 2019 furono il 57,59% degli aventi diritto, nel 2022 risalita fino al 65,07% e nel 2024 caduta al 49,76%, quindi al di sotto della soglia del 50%.
Rispetto al 2022 Fratelli d'Italia ha perso sia in cifra assoluta sia in percentuale: meno 207.861 voti tra il 2022 e il 2024, in percentuale 3,39%.
Il PD nel 2019 aveva raggiunto il 1.479.470 voti per 15,44% poi calato al 1.228.298 (13,60) nel 2022, risalita a 1.272.440 nel 2024 ma la crescita dell'astensione ha penalizzato la percentuale (sempre riferita al totale degli aventi diritto) ridotta al 13,23%.
Anche al Centro sicura l'ascesa di Verdi Sinistra: dai 234.566 voti (2,60%) del 2022 ai 358.772 voti (3,73%) del 2024.
Rispetto al 2019 dimezzato invece il M5S: aveva ottenuto 880.168 voti (9,18%) ridotti a 773.269 (8,60%) nel 2022, quota precipitata a 453.103 suffragi nel 2024 (4,71%)
Ancora più precipitosa la discesa della Lega: Nel 2019 1.845.135 voti (19,26%) ridotti a 381.265 (4,24%) nel 2022 ulteriormente contratti a 321.350 nel 2024 con il 3,34%. In percentuale sul totale dei voti validi la Lega, tra il 2019 e il 2024, ha lasciato sul terreno quasi 16 punti percentuali (in questo caso la crescita di Fdi tra il 2019 e 2024 è stata di quasi 14 punti a ulteriore testimonianza dell'interscambio avvenuto tra le due formazioni).
Nel periodo in esame in calo Forza Italia e assoluto fallimento dell'alleanza più Europa-Italia Viva: nel 2022 la formazione diretta da Emma Bonino aveva raccolto 173. 793 voti (1,93) nel 2022; voti saliti a 190.515 nel 2024 (incremento dell'alleanza con Renzi nel 2024 : 16.722 voti per lo 0,05%).
In crescita, rispetto a Unione Popolare, la lista Pace, Terra, Dignità: da 94.837 voti a 128.117 (da 1,04% a 1,33%).
SUD
La perdita di voti validi al Sud è stata dell'2,14% tra il 2022 e il 2024 e del 5,07% tra il 2019 e il 2024.
Un dato di forte discesa ha caratterizzato l'esito del voto in questa circoscrizione:
il M5S è calato dal 1.709.466 voti nel 2022 (in recupero rispetto al 2109) a 814.218 nel 2024: a livello di percentuale dal 15,62% al 5,73%, all'incirca del 10%;
la Lega, invece, dopo aver ceduto quasi completamente un patrimonio di 1.285.329 voti acquisito con le Europee del 2019, riducendosi a 300.379 voti nelle politiche del 2022(quasi un milione di voti in meno) è lievamente risalita a 331.108 voti pari al 2,77%.
Anche in questo caso il bottino leghista del 2019 è stato acquisito in larga parte da FDI partito da 414.133 voti (3,45%) nel 2019 e risalito a 1.223.493 voti nel 2022 (11,18%) con una leggera flessione nel 2024 (1.139.933 voti pari all'8,02%).
Calo netto anche per Forza Italia che tra il 2019 e il 2022 era risalita dal 5,61% al 7,08% per poi scendere nel 2024 al 4,36% (520.049 voti).
Più netta che altrove la risalita del PD al Sud: 2019 977.974 voti (8,15%), 2022 calo fino a 832.855 voti (7,61%) e infine sfondato il muro del milione di voti nel 2024 con 1.175.191 pari al 9,86% .
Anche al Sud l'Alleanza Verdi sinistra ha fatto registrare un risultato positivo tra il 2022 e il 2024: dall'1,35% al 2,29%. Debole per contro il risultato di Pace, Terra, Dignità: Santoro (2024) ha perso il confronto con De Magistris (2022) con 93.404 voti alla lista che fu guidata dall'ex sindaco di Napoli e89.818 voti conseguiti nel 2024 dalla lista del giornalista televisivo.
ISOLE
Nelle Isole si registra, rispetto alle politiche 2022, un calo particolarmente vistoso nell'espressione di voti validi: dal 51,75% sul totale degli aventi diritto al 35,43%.
Questo dati influisce ovviamente sull'esito del voto e tutti i partiti, tranne l'Alleanza Verdi Sinistra , Forza Italia e Pace, Terra, Dignità, fanno registrare un calo di consensi in cifra assoluta.
Verdi Sinistra invece salgono da 70.371 voti (politiche 2022) a 121.498 (europee 2024) con un riscontro percentuale da 1,33 a 2,17%.
Flessione particolarmente evidente per Fratelli d'Italia che risalita, tra il 2019 e il 2022, da 147.812 voti a 529.085 ha perso con le europee 2024 più di 100.000 voti fermandosi a 420.537 voti (10,05% a 7,53%).
Nel raffronto 2022 - 2024 il PD scende da 377.739 voti (7,17%) a 330.439 (5,92%); il M5S da 705.465 a 321.415 (13,40% a 5,75%).
Ancora la Lega, partita nel 2019 con 454.935 voti (8,06%) e transitata nel 2022 a 150.498 (2,85) e atterrata nel 2024 a 138.384 (4,43%).
In conclusione:
Media Nazionale dei voti validi 46,96
Media Nazionale delle liste rispetto al totale dei voti validi
PD 11,30%; Verdi Sinistra 6,37%; Stati Uniti d' Europa 1,76%, M5S 4,69%, Fratelli d'Italia 13,52%, Lega 4,22%, Forza Italia e Moderati4,51%, Azione 1,57%, Pace, terra, Dignità 1,03%, SVP 0,24%, Libertà 0,57%
Suddivisione nelle circoscrizioni:
Voti validi: Nord Ovest 52,34%, Nord Est 51,06%, Centro 49,76%, Sud 40,64%, Isole 35,43%
PD: Nord Ovest 12,06%, Nord Est 13,31%, Centro 13,23%, Sud 9,86%, Isole 5,92%
Verdi Sinistra. Nord Ovest 3,72%, Nord Est 3,48%, Centro 3,73%, Sud 2,29%, Isole 2,17%
Stati Uniti d'Europa: Nord Ovest 1,97%, Nord Est 1,57%, Centro 1,98%, Sud 1,99%, Isole 1,37%
M5S: Nord Ovest 2,73%, Nord Est2,95, Centro 4,71%, Sud 5,93%, Isole 5,75%
Fratelli d'Italia: Nord Ovest 16,17%, Nord Est 16,48%, Centro 15,45%, Sud 8,02%
Lega: Nord Ovest 6,22%, Nord Est 5,25%, Centro 3,34%, Isole 4,43%
Forza Italia e Moderati: Nord Ovest 4,91%, Nord Est 2,95% Centro 3,49%, Sud 4,36%, Isole 7,20%
Azione: Nord Ovest 1,97, Nord Est 1,95,Centro 1,53%, Sud 1,34%, Isole 0,52%
Pace Terra Dignità: Nord Ovest 1,08, Nord Est 1,16, Centro 1,33%, Sud 0,75%, Isole 0,79%
SVP; Nord Est 2,43%
Libertà Isole 2,11%
lunedì 10 giugno 2024
domenica 9 giugno 2024
sabato 8 giugno 2024
venerdì 7 giugno 2024
giovedì 6 giugno 2024
Franco Astengo: Democrazie a campagne elettorali
CAMPAGNA ELETTORALE: TRA PALAZZO CHIGI E LEGA, DEMOCRAZIA RECITATIVA E DEMOCRAZIA DEL PUBBLICO di Franco Astengo
In questa campagna elettorale in vista delle Europee 2024 è apparso interessante il confronto tra Palazzo Chigi e la Lega.
I due soggetti in gara fra loro sono stati costretti a dismettere il punto in comune su cui avevano sviluppato la loro alleanza negli anni scorsi e che aveva costituito la base solida del centro destra: beninteso attraversando fasi diverse tra il 2019 e il 2022 con una partenza di assoluta egemonia elettorale da parte della Lega poi rovesciata da Fratelli d'Italia.
Fratelli d'Italia ha utilizzato la volatilità elettorale inserita nell'agone dall' ascesa e declino del M5S e la conseguente crescita dell'astensione.
Così il sorpasso di Fratelli d'Italia è avvenuta "in discesa": alle Europee 2019 il partito di maggioranza relativa (Lega) si era assestato attorno ai 9 milioni di voti; nelle politiche 2022 la quota della maggioranza relativa, questa volta toccata a FdI, si è fermata a soli 7 milioni di suffragi.
Torniamo all'elemento comune tra i due soggetti in competizione con freccia a destra..
Il tema in questione è quello della cosiddetta “democrazia del pubblico: elemento utilizzato dalla Lega indipendentemente dallo stare o meno al governo.
Nel caso si ricorda che la Lega stessa si collocò all'opposizione del governo Monti ma non a quello Draghi che ebbe, invece, l'opposizione di FdI.
Intanto va detto che da tempo si è proceduto ad una forma di comunicazione politica che affonda le sue radici nella strategia del marketing, attraverso rappresentazioni iconiche, slogan immediatamente assimilabili, che per la loro banalità non richiedono sforzi ermeneutici per essere decodificati e impressi nella memoria, dando vita ad una “politica indiziale” che anticipa i nostri desideri con un'arte manipolatoria che suscita transfert di realtà.
In questo solco si colloca anche l'utilizzo dell'intreccio tra media e sondaggi, considerato “principio di legittimazione politica e istituzionale sempre più importante, perché agisce in tempo reale, trasformando la democrazia in semplice momento di raccolta del consenso”.
Bernard Manin, filosofo politico francese, dedica alla democrazia del pubblico molto spazio all'interno del suo testo dedicato ai “Principi del governo rappresentativo”.
La formula della democrazia del pubblico descrive, per Manin, un'epoca in cui i partiti cedono spazio alle persone, intese come moltitudine, l'organizzazione alla comunicazione, mentre le identità collettive si indeboliscono, svuotandosi e facendosi attrarre dalla fiducia personale diretta: lo spazio della rappresentanza coincide con lo scambio tra leader e “opinione pubblica”, attraverso i media, nei termini sopra indicati, e ovviamente a senso unico, cioè asimmetricamente
In Italia -nella rincorsa della democrazia del pubblico- viene persino scippato il concetto di opinione pubblica intesa come corpo di garanzia e dibattito sulle pubbliche scelte.
Entrambi i soggetti in questione Lega e FdI avevano utilizzato sia pure con alterne questo schema nelle precedenti campagne elettorali (tra l'altro provenendo entrambi da tradizioni di formazioni politiche fortemente strutturate come MSI e Lega Nord).
In questa campagna elettorale la Lega ha continuato a usare lo schema della "democrazia del pubblico" per esercitare la funzione "dentro/fuori" nella dinamica istituzionale di governo dentro la quale avrebbe dovuto essere costretta: esempio, in finale di campagna, la critica sostanziale al sostegno all'Ucraina e la polemica sulla sovranità europea con il Presidente della Repubblica (in entrambi i casi lo scopo quello di attirare le cosiddette "estreme del rifiuto").
Ovviamente FdI assurta a Palazzo Chigi ha dovuto cambiare modulo e, in questi giorni, la signora Presidente del Consiglio accortasi dell'inefficacia di un semplice "aplomb" istituzionale di copertura è ricorsa allo schema della "democrazia recitativa".
Schema di "democrazia recitativa" utilizzato sicuramente nel caso del tema delle liste d'attesa in sanità e del trasferimento di migranti in Albania (soluzione che ha trovato grande interesse in altri Paesi Europei).
Rimane in comune tra "Democrazia del Pubblico" e "Democrazia Recitativa" il fenomeno della personalizzazione della politica di cui dobbiamo ricordare le origini del pieno sdoganamento all'epoca della discesa in campo di Silvio Berlusconi (anche se il "fattore personalizzazione" circolava già da tempo nel sistema politico italiano).
Nel caso della Democrazia Recitativa il fenomeno si colloca a livello di governo dove gli attori principali diventano il capo e la folla che lo ha eletto, l’uno sempre più dotato di libertà di movimento e di potere, l’altra ridotta a semplice “moltitudine votante”, plaudente ed acclamante, ma completamente priva di influenza sul potere.
La Democrazia Recitativa è simile a quelle forme di governo democratico che già gli antichi greci conoscevano e criticavano, stiamo parlando di raffinate forme di demagogia, che inducono, tramite a far apparire il rapporto tra il leader e la folla dei votanti un esempio di funzionamento democratico della Società.
Il meccanismo è tanto semplice quanto subdolo ed inarrestabile: io ti prometto, tu mi voti, io non mantengo.
La campagna elettorale viene convertita nell’allegoria di una lotta in cui si decide sempre e comunque il futuro del popolo e il destino della nazione attraverso il plebiscito sul "si" o il "no" riguardante una persona, che rimane l'obiettivo della Presidente del Consiglio sicuramente appassionata, per i suoi riferimenti ideologici e storici, all'arma del plebiscito.
In sostanza possiamo affermare che l'utilizzo della "Democrazia del Pubblico" appare ideale dall'opposizione (nel caso, attraverso un acrobatico esercizio di "doppiezza", la direzione della Lega ignora la propria presenza al governo sia in sede nazionale che locale; anzi facendo proprio di questo schema della "democrazia del pubblico" un'arma di lotta politica interna) perché utilizzabile meglio da un apparente deficit di potere mentre la "Democrazia Recitativa" funziona meglio se diffusa dai canali di Palazzo Chigi proprio quale espressione di un esercizio della potestà di governo conferita direttamente dal "popolo".
Domenica sera vedremo quale schema avrà funzionato meglio con l'augurio che entrambe le interpretazioni del populismo abbiano fallito.
mercoledì 5 giugno 2024
martedì 4 giugno 2024
domenica 2 giugno 2024
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