domenica 26 febbraio 2023

L’opposizione governativa. di M. Zanier « caseperlasinistraunita

L’opposizione governativa. di M. Zanier « caseperlasinistraunita

Franco Astengo: Il ritorno della Critica sociale

IL RITORNO DELLA "CRITICA SOCIALE" di Franco Astengo Centro "Brera" di Milano, 25 febbraio: una partecipata assemblea contraddistinta da un serrato (anche articolato) dibattito ha segnato la ripresa delle pubblicazioni della "Critica Sociale", l'antica rivista fondata nel 1891 da Filippo Turati e Anna Kuliscioff. Un segnale di presenza e di testimonianza voluta da un gruppo di promotori molto determinato a fare in modo che, nonostante gli inviti arrivati da autorevoli fonti a considerarsi sconfitti, la parola "Sinistra" riprenda a coincidere con "Socialismo". Un'iniziativa che si affianca ad altre in itinere e ad analoghe presenze di diversa derivazione culturale e politica che pure continuano a proporre una visione, un'analisi e un aggiornamento costante sulle proposte di trasformazione sociale, impegno politico, opposizione alla destra e ai pericoli che derivano dalla presenza del governo uscito dalle elezioni del 25 settembre: pensiamo a "Critica Marxista", "Alternative per il Socialismo", "Infiniti mondi" soltanto per avanzare qualche esempio. In questo quadro emerge un punto di riflessione: a sostegno di queste imprese editoriali si collocano gruppi di iniziativa e di riflessione politico - culturale che stanno svolgendo un lavoro sicuramente impegnato in una fase in cui la sinistra e il fronte democratico si trovano in grande difficoltà. Sinistra e fronte democratico in forte difficoltà sia sotto l'aspetto del radicamento sociale, della capacità progettuale e degli stessi esiti elettorali. Una fase nella quale sembra, prima di tutto , sfuggire quell'egemonia culturale affermata un tempo ma ridotta di influenza dalla difficoltà di comprendere -prima di tutto - il quadro di mutamento internazionale, il peso dell'impatto dell'innovazione tecnologica, l'allargarsi di disuguaglianze inaccettabili, la disgregazione del mondo del lavoro, l'affermarsi socialmente di un individualismo consumistico e competitivo. La redazione di queste poche note è stata dettata dall'urgenza di indicare due questioni parse evidenti proprio ascoltando il dibattito di presentazione della ripresa della "Critica Sociale": 1) l'avvio di una fase di confronto tra tutti i soggetti impegnati nell'insieme di queste iniziative, al di là delle loro sedi di provenienza, senza preclusioni o intenti di primazia. Naturalmente nella piena consapevolezza delle diversità di affrontare, reclamando quindi un recupero dell'usato strumento della dialettica politica abbandonato nei soggetti politici a favore della pratica correntizia; 2) Lo sviluppo di un'analisi riguardante la realtà degli spazi esistenti nel sistema politico italiano. Sono molti i punti da verificare sotto questo aspetto a partire da natura, ruolo, collocazione del PD in esito anche a quello che sarà l'esito delle elezioni primarie che si stanno svolgendo proprio mentre è in corso questo modesto tentativo di elaborazione. Il punto di arrivo di questa analisi da condurre in comune tra diversi soggetti dovrebbe essere quello di stabilire se può essere ragionevolmente possibile realizzare la costruzione di una soggettività politica per la quale -come si affermava all'inizio - il termine "sinistra" coincida con quello di "socialismo". Proprio nel senso dell'affermazione del "socialismo" come punto identitario si tratta di verificare la possibilità di superare le tante incertezze e i tanti equivoci che hanno accompagnato la fase più recente della vita politica italiana, compresi quelli derivanti da pulsioni populiste e movimentiste e dall'assumere, di volta in volta, "single issue" di riferimento trascurando la complessità delle interazioni strategiche in atto nelle "fratture" della modernità. I punti di principio sui quali misurarsi potrebbero essere così schematicamente riassunti: 1) Autonomia. Prima di tutto Autonomia nel significato di Autonomia dal capitalismo considerato insuperabile: è questa la prima risposta da fornire al tanto discusso, in queste ore, al "pamphlet" di Aldo Schiavone e all'invito che contiene a considerare il tema dell'uguaglianza ormai interno all'immutabilità del sistema. Uguaglianza come fattore di trasformazione economica e sociale: così può essere ancora riassunto il senso di un Socialismo del XXI secolo; 2) Internazionalismo. Si tratta di sviluppare due elementi: la capacità di disporre di una visione "altra" anche sul tema delicato della pace e della guerra e dell'intreccio tra questo e le contraddizioni epocali dell'ambiente e delle migrazioni. Occorre riprendere una visione che ci metta in grado di collegare l'insieme delle istanze progressiste ben oltre la "sovranazionalità": "Europa come spazio politico"; "Pace come vero ostacolo alla ripresa della "logica dei blocchi"e magari all' "equilibrio del terrore"; " Recupero di funzione degli organismi internazionali per determinare equilibrio nell'utilizzo delle risorse, nella promozione della democrazia e la libera circolazione delle idee e delle persone, in un contesto dominato dai "grandi signori" del web che dominano la diffusione di notizie e condizionano lo stesso scambio tra le persone; 3) Pedagogia politica. Nella funzione di un soggetto politico portatore di istanze socialiste adeguate al XXI secolo (ambiente, innovazione tecnologica, affrancamento del lavoro dalle tendenze schiavistiche in atto , welfare universalistico) deve risultare prioritaria quella funzione pedagogica attraverso la quale i grandi partiti di massa del '900 portarono avanti la loro espressione di egemonia culturale facendo così avanzare le grandi masse proletarie e operaie. L'auspicio è quello di realizzare al più presto un incontro fra tutti questi soggetti e avviare sedi di analisi comuni: per ora nel ristretto ambito nazionale in attesa di tornare ad esprimerci su orizzonti ancora più ampi.

giovedì 23 febbraio 2023

Eight Lessons From Bernie Sanders’s New Book

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Multipolarity After Ukraine: Old Wine in New Bottles?

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Chiamare il fascismo con il suo nome

Chiamare il fascismo con il suo nome

Stellantis: miliardi agli azionisti, briciole agli operai • Diritti Globali

Stellantis: miliardi agli azionisti, briciole agli operai • Diritti Globali

Ucraina, sul piano di pace cinese aperture di Kiev e Mosca - Strisciarossa

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Schlein o Bonaccini? Una sfida con troppe incognite e qualche ambiguità per il futuro del Pd - Strisciarossa

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domenica 19 febbraio 2023

Ricciardi a La7: 'Il servizio sanitario sparirà se non assumiamo medici e infermieri. Servono 30 miliardi. Il Covid non ha insegnato nulla' - Il Fatto Quotidiano

Ricciardi a La7: 'Il servizio sanitario sparirà se non assumiamo medici e infermieri. Servono 30 miliardi. Il Covid non ha insegnato nulla' - Il Fatto Quotidiano: “Il SSN è arrivato a una tale crisi che, se non viene affrontata strutturalmente, si esaurirà nell’arco di 2 o 3 anni. Se io fossi ministro della Salute, la prima cosa che farei è un piano straordinario di assunzioni per il personale sanitario. Servono 5 miliardi all’anno per i prossimi 6 anni, cioè 30 miliardi. …

Chi era Giorgio Ruffolo: socialista, ambientalista e laico che credeva nella politica - Il Riformista

Chi era Giorgio Ruffolo: socialista, ambientalista e laico che credeva nella politica - Il Riformista

The Only Solution to the Energy Crisis Is Public Ownership

The Only Solution to the Energy Crisis Is Public Ownership

Disfatta alla regionali e assenteismo, è crisi di democrazia | Left

Disfatta alla regionali e assenteismo, è crisi di democrazia | Left

giovedì 16 febbraio 2023

E’ dal fisco che si riconosce la destra | Eguaglianza & Libertà

E’ dal fisco che si riconosce la destra | Eguaglianza & Libertà

I passi di Lula nello scenario globale | Eguaglianza & Libertà

I passi di Lula nello scenario globale | Eguaglianza & Libertà

Addio alle urne | Eguaglianza & Libertà

Addio alle urne | Eguaglianza & Libertà

Finland’s Turn to the West | Gordon F. Sander | The New York Review of Books

Finland’s Turn to the West | Gordon F. Sander | The New York Review of Books

Internationalism After Mass Politics

Internationalism After Mass Politics

Jeremy Corbyn will not be Labour candidate at next election, Starmer says – LabourList

Jeremy Corbyn will not be Labour candidate at next election, Starmer says – LabourList: Keir Starmer has said Jeremy Corbyn "will not stand for Labour" at the next general election following a speech in which the Labour leader argued…

mercoledì 15 febbraio 2023

La questione delle abitazioni in Italia

La questione delle abitazioni in Italia

Regionali, la società resta distante: il Pd resiste ma ora segua un percorso di sinistra - Strisciarossa

Regionali, la società resta distante: il Pd resiste ma ora segua un percorso di sinistra - Strisciarossa

Interpretare il test elettorale

Interpretare il test elettorale

Disuguaglianza e povertà in Italia: proviamo a fare il punto (terza parte), Maurizio Franzini, Michele Raitano | Menabò di Etica ed Economia

Disuguaglianza e povertà in Italia: proviamo a fare il punto (terza parte), Maurizio Franzini, Michele Raitano | Menabò di Etica ed Economia

Chi produce ricchezza?, Andrea Boitani | Menabò di Etica ed Economia

Chi produce ricchezza?, Andrea Boitani | Menabò di Etica ed Economia

Franco Astengo: Volatilità e astensionismo

LOMBARDIA E LAZIO 2023: VOLATILITA' E ASTENSIONISMO di Franco Astengo I media mainstream stanno davvero rendendo un cattivo servizio all'informazione presentando l'esito delle elezioni regionali di Lombardia e Lazio (febbraio 2023) in termini di vittoria e sconfitta sulla base di percentuali di voto: sicuramente ci sono degli eletti che disporanno di quote di potere ma l'esito di questa tornata elettorale ha messo in mostra un ulteriore elemento caratterizzante le difficoltà del sistema politico italiano.ù Elemento di difficoltà che deve essere analizzato con grande attenzione. Certamente una molteplicità di fattori influiscono sul dato generale: le elezioni Regionali assieme alle Europee sono quelle che meno attraggono l'elettorato; le liste degli aventi diritto al voto (diversamente da quanto avviene per le elezioni politiche) comprendono le elettrici e gli elettori residenti all'estero che non possono così votare e altri elementi di tipo tecnico). Il ruolo delle Regioni sfugge sempre di più al comune cittadino che osserva e - nonostante il peso che un tema delicato come quello della sanità, di cui la gran parte della titolarità spetta alla Regione, ricopra nella vita quotidiana - l'Ente Regione è visto semplicemente come Ente di spesa e di nomina. Tutte motivazioni sacrosante ma il punto sta da un'altra parte. La novità che presenta l'esito elettorale delle elezioni regionali 2023 di Lazio e Lombardia è quello di un evidente incanalarsi della volatilità elettorale verso l'astensionismo in dimensioni di massa. Fin qui c'era stata una ricerca del "nuovo" passando in rassegna tra il 2014 e il 2018 ogni possibile nuova soluzione avanzata di volta in volta sull'onda di un crescente populismo: Renzi 2014, Cinque stelle 2013, 2018, Lega 2019. Già il successo di Fratelli d'Italia alle elezioni politiche 2022 aveva registrato un forte arretramento di consenso per il partito capace di assumere pro-tempore la maggioranza relativa: erano stati 11 milioni i voti per il PD (R) alle europee 2014, scesi a 10 milioni per la vittoria a 5 stelle nel 2018, poi 9 milioni per l'exploit della Lega dei "pieni poteri" (Europee 19) mentre Fdi si è limitato (2022) alla maggioranza relativa con soli 7 milioni di voti mentre il partito di maggioranza uscente ne perdeva 6 milioni e l'astensione saliva di 4 milioni di unità. Adesso tra Lazio e Lombardia è successo questo: tra il 2022 (settembre) e il 2023 (febbraio), Celso Ghini mi perdonerà l'obbrobrio comparativo, il partito di maggioranza relativa scende, in Lombardia da 1.396.089 voti (18,60% sul totale degli iscritti nelle liste) a 725.402 ( 9,05 % sul totale degli iscritti nelle liste, quindi un dimezzamento reale di rappresentatività). Nel Lazio succede questo: a settembre FdI ottiene 851.348 voti (19,56% sul totale degli iscritti nelle liste) a febbraio 2023 il partito di maggioranza relativa si ferma a 519.633 voti (10,84% sul totale degli iscritti). Il totale dei voti validi (esclusa astensione, schede bianche e nulle) assomma in Lombardia a 3.245.754 voti per i candidati presidenti e 2.881.164 per le liste circoscrizionali (rispettivamente 40,51% e 35,96%) ; alle elezioni politiche 2022 i voti validi furono 5.058.848 (60,7%); nel Lazio 1.734.472 voti per i candidati presidenti ( 36,38%) e 1.545.785 vioti per le liste circoscrizionali ( 32, 26%); alle politiche 2.707.954 voti validi (62,23%). Non sono proponibili comparazioni per i presidenti eletti essendo passata una vera era geologica tra il 2018 e il 2023, però può essere interessante far notare come Fontana sia stato rieletto in Lombardia con 1.774.477 voti rispetto ai 2.793.369 voti nell'elezione precedente (1 milione di voti in meno); nel Lazio Rocca ha avuto 934.614 voti contro il milione diciottomila settecento trenta sei di Zingaretti nel 2018: quindi con una quota che può essere considerata di "tenuta" anche se in leggero calo rispetto ai voti ottenuti da Parisi nel 2018 (il candidato sconfitto del centro - destra ottenne 964.757 voti). Rispetto al risultato delle regionali lombarde del 2018 da notare che Gori fu sconfitto con 1.643.614 voti ( 20,84% sull'intero corpo elettorale) ridotti nel 2023 a 1.101.417 per Majorino (13,74% dell'intero corpo elettorale). A questo punto non si intende ovviamente porre in discussione la legittimità degli eletti a ricoprire il loro ruolo: ma il fatto che il presidente eletto nella Regione della Capitale rappresenti il 19,50% dell'intero elettorato dovrebbe porre qualche problema a una classe politica che parla di conferme e rafforzamenti. Il calo della partecipazione al voto è costante, nella storia del sistema politico italiano, a partire dal 1979 e il fenomeno ha anche travolto nel suo inter un istituto come quello del referendum abrogativo: inizialmente acuti analisti giudicarono il fenomeno come segnale della "maturità" della nostra democrazia, finalmente uscita dalla fanciullezza delle "conventio ad excludendum" e pronta per bipolarismo e alternanza ( correva a quell'epoca il racconto del presidente degli Stati Uniti che alla fine veniva eletto dal 25% della popolazione). Adesso ci troviamo ben al di sotto della soglia di guardia con la novità di un fenomeno come quello della volatilità elettorale, sviluppatosi in Italia in tempi recenti, che pare proprio volgersi nella crescita esponenziale dell'astensione indebolendo ulteriormente un sistema politico già reso fragile dall'inconsistenza dei soggetti politici rappresentativi rispetto al loro radicamento territoriale e alla loro capacità di svolgere una funzione (che rimane indispensabile di pedagogia politica). Sempre svolgendo comparazioni un tempo giudicate improprie è il caso di far notare che, tra le politiche 2022 e le regionali 2023 le "alleanze variabili" non hanno funzionato per i contraenti: il Terzo Polo in Lombardia aveva ottenuto alle politiche 513.620 voti, ridotti a 122.356 in occasione della presentazione autonoma alle regionali (la coalizione con Letizia Moratti ha avuto 275.008 voti per le liste e 320.346 suffragi alla candidata); nel Lazio, presentazione differenziata rispetto alla Lombardia in alleanza con il PD, da 231.295 voti a 75.272 (nel 2021 la candidatura Calenda al Comune di Roma ebbe 219.878 voti, con 193.477 alla lista). Eguale sorte per il Movimento 5 stelle: Lombardia alleanza con il PD alle regionali (113.229 voti, alle politiche 2022 370.336); nel Lazio presentazione autonoma con candidatura Bianchi per 132.041 voti alla lista (politiche 400.825). Con il M5S nel Lazio presente anche una costola del movimento rosso verde con 18.727 voti. Infine il PD che perde 350.000 voti circa in Lombardia ( Settembre '22 971.846; Febbraio '23 628.774; percentuali sul totale del corpo elettorale da 12.94% a 7,84%) e circa 170.000 voti nel Lazio ( da 11,40% su tutto il corpo elettorale a 6,53%). Sarebbe il caso di ricordare quanto valessero nel radicamento elettorale i grandi partiti di massa del '900 ma possiamo cavarcela scrivendo che i tempi sono radicalmente cambiati.

domenica 12 febbraio 2023

Il falso mito dell’eccellenza sanitaria lombarda - Linkiesta.it

Il falso mito dell’eccellenza sanitaria lombarda - Linkiesta.it

Franco Astengo: Destra e alternativa

DESTRA E ALTERNATIVA di Franco Astengo Merita uno spunto di approfondimento la ricerca sull'estrema destra italiana (FdI e Lega) condotta dalla Fondazione Ebert-Sitfung e riportata dal mensile "Domani Politica" nel suo numero di febbraio 2023. E' il caso di riportare 3 punti compresi nel testo in questione riguardanti il "fenomeno" Fratelli d'Italia: formazione che promette di mantenere per un certo periodo l'egemonia dello schieramento di destra (non più definibile di centro - destra) che sta governando il nostro Paese: 1) l'autodefinizione di "conservatore di destra" come identità di gran parte dell'elettorato di questo partito (83,5%) mentre soltanto il 10,4% lo considera fascista o post - fascista (nella considerazione dell'insieme dell'elettorato questo dato si sposta al 55, 1% per "conservatore di destra" e al 27,8% per "fascista o post fascista"); 2) La natura del personale politico di Fratelli d'Italia (dimostratosi capace di sfruttare al meglio il fenomeno emergente, almeno nel sistema politico italiano, della "volatilità" elettorale) mostra che lungi dall'essere irrilevanti come predicevano alcuni nei decenni trascorsi i partiti continuano ad essere l'attore centrale della politica; 3) l'orientamento complessivo dell'agenda programmatica del nuovo partito di maggioranza relativa sulla scena italiana può essere riassunta con la formula dello "statalismo - nativismo" che riguarda le finalità degli interventi di spesa pubblica che non deve avere come priorità la riduzione delle diseguaglianze socioeconomiche (tema che è ritenuto prioritario soltanto dal 15,3% dell'elettorato di FdI, mentre lo ritiene tale il 32% dell'elettorato del PD e il 50% di quello di Sinistra Italiana). Questo significa che l'intervento pubblico nell'economia è considerato utile se serve a proteggere o garantire determinate categorie sociali in un'ottica più distributiva che redistributiva. Così lo "statalismo - nativismo" salda il nesso tra lo Stato racchiuso nell'idea del governo direttamente misurato con il popolo verso cui "elargire" (presidenzialismo) e la cosiddetta "autonomia differenziata" destinata appunto a "proteggere" economicamente e culturalmente le identità locali. Come fanno notare gli analisti italiani che hanno presentato la ricerca della Fondazione Ebert gli analoghi dati fin qui riferiti all'elettorato di FdI e riguardanti ,invece, l'elettorato leghista segnalano una distanza minima tra questo e la base di FdI fotografando così una destra radicale ideologica con orientamenti "interventisti" nel settore economico e attitudini "nativiste" o nazionaliste per quanto riguarda il campo dei diritti civili e sociali. Tutto questo si traduce in espressioni di logiche protezioniste, pseudo populiste e para - razziste. In politica estera emerge un'ostilità alla prospettiva di autonomia europea e in una sorta di riedizione della retorica del "mondo libero" che affida alla NATO a guida USA il ruolo di "gendarme della democrazia" ( il MSI ebbe, dopo un diverso periodo iniziale, un atteggiamento analogo e l'idea del "mondo libero" anticomunista sembra rimanere come elemento di continuità con la formazione neo-fascista operante nel nostro Paese dagli anni'40 a quelli '90). Analizzata la destra quali indicazioni per la sinistra ? 1) Appare evidente l'emergere di una "radicalità delle contraddizioni" che toglie spazio a posizioni di equilibrio centrista di risistemazione di tipo "pivotale" nel sistema politico (come ambirebbero fare Italia Viva, Azione, pezzi di Forza Italia e del PD): in questo senso la capacità di interpretazione della fase da parte della destra è apparsa, nel corso di questi anni, paradossalmente molto più "moderna" di quella dei progressisti e dei presunti liberali legati ai vecchi schemi da una parte del "reaganismo" e dall'altro della "terza via" blairiana; 2) Per la sinistra assumono una valenza quasi identitaria alcuni temi che nei tempi più recenti si sono affrontati sempre con una certa difficoltà: quello europeo assunto acriticamente senza riaprire il punto della democrazia europea e quello del welfare universalistico considerato in una visione che scolasticamente potremmo definire "socialdemocratica" ( elemento praticamente abbandonato al termine dei "trenta gloriosi"); 3) Cresce ancora d'importanza il tema della strutturazione politica intesa come esigenza di definizione di una forma-partito fondata, dentro a una precisa collocazione sociale, sulla capacità di comprendere i termini culturali, sociali, di impatto sulla comunicazione e sulla vita quotidiana dell'innovazione tecnologica adattandone i termini in una funzione pedagogica di massa. Si tratta di parlare a tutti disponendo però di una definizione della propria visione della società e della pluralità delle appartenenze, facendo valere la "diversità" come fattore di non semplice aggregazione del consenso elettorale. La prospettiva che emerge da questo tipo di analisi è quella di una definizione dell'alternativa come vero e proprio progetto di sistema, non confinata all'interno di ristrette logiche di immediata convenienza. Però sotto questo profilo la sinistra italiana denuncia una grave carenza di soggettività adeguata nella sua capacità di profilare un compiuto disegno politico.

venerdì 10 febbraio 2023

Il motore della Lombardia perde colpi - Marina Forti - L’Essenziale

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PANE E POLITICA AI TAVOLI DEL COOPI -

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Grandi diseguaglianze crescono, basta con la pax salariale • Diritti Globali

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France’s Left-Wing Coalition Risks Splitting Apart

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Riprendiamoci il Comune: contro la privatizzazione della funzione pubblica

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The Far Right in Ukraine - New Politics

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lunedì 6 febbraio 2023

Turchia: il processo al Partito Democratico dei Popoli e l’indifferenza dell’Europa

Turchia: il processo al Partito Democratico dei Popoli e l’indifferenza dell’Europa: di Laura Schrader - Con il “processo Kobane”, in corso nel carcere di Sincan ad Ankara, Erdogan cerca di cancellare, prima delle elezioni del maggio prossimo, il Partito Democratico dei Popoli (HDP), colpevole di difendere i diritti dei kurdi e di avere incitato a sostenere Kobane contro gli attacchi dell’Isis. Ma, nonostante le condanne della Turchia da parte di molte organizzazioni internazionali, l’Europa resta indifferente.

Presidente Meloni, sulle pene da scontare in galera si ricordi di Mambro e Fioravanti - Strisciarossa

Presidente Meloni, sulle pene da scontare in galera si ricordi di Mambro e Fioravanti - Strisciarossa

venerdì 3 febbraio 2023

Regionali Lombardia, Maran-Majorino: il dualismo del Pd milanese - Tag43

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Tassi: la rincorsa della BCE

Tassi: la rincorsa della BCE: Fatto 30...La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di altri 50 punti, portandoli al 2,5%. Una decisione che non sorprende, almeno non quanto il segnale dato da Lagarde di voler continuare con i rialzi anche il prossimo marzo. Una scelta, seppur già anticipata, molto diversa da quella della Fed, che da ieri ha diminuito l’entità dei rialzi.La decisione di non cambiare rotta della Bce ha diverse ragioni. La prima: Francoforte ha iniziato la sua stretta sui tassi in ritardo rispetto a Fed e Bank of England, e ora si ritrova a “rincorrere”.

Regno Unito: sciopero generale | ISPI

Regno Unito: sciopero generale | ISPI

mercoledì 1 febbraio 2023

Spagna. Accordo governo-sindacati: salario minimo +8% • Diritti Globali

Spagna. Accordo governo-sindacati: salario minimo +8% • Diritti Globali

Gli effetti redistributivi dell'inflazione e delle misure destinate a contrastarla*, Giordano Zevi, Marco Savegnago, Nicola Curci, Roberta Zizza | Menabò di Etica ed Economia

Gli effetti redistributivi dell'inflazione e delle misure destinate a contrastarla*, Giordano Zevi, Marco Savegnago, Nicola Curci, Roberta Zizza | Menabò di Etica ed Economia

L'autonomia differenziata non è una questione regionale*, Gianfranco Viesti | Menabò di Etica ed Economia

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Democrazia e futuro del lavoro*, Christophe Sente | Menabò di Etica ed Economia

Democrazia e futuro del lavoro*, Christophe Sente | Menabò di Etica ed Economia

Disuguaglianza e povertà in Italia: proviamo a fare il punto (seconda parte), Maurizio Franzini, Michele Raitano | Menabò di Etica ed Economia

Disuguaglianza e povertà in Italia: proviamo a fare il punto (seconda parte), Maurizio Franzini, Michele Raitano | Menabò di Etica ed Economia

Francia, pensioni: la Waterloo di Macron?

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