sabato 24 gennaio 2009

Nencini su Craxi

Circa quattrocento simpatizzanti italiani hanno partecipato questa mattina al cimitero di Hammamet alla cerimonia commemorativa di Bettino Craxi, nove anni dopo la sua morte. Presente, oltre ai familiari, il Governatore della regione di Nabeul che ha posto una corona di fiori a nome del Presidente tunisino Ben Ali. Folta la delegazione del Partito Socialista, composta da molti giovani, dirigenti ed amministratori, oltre a Bobo Craxi e all'eurodeputato Alessandro Battilocchio.
Alla commemorazione di mio padre – ha affermato Bobo - c'e' stata una presenza numerosa, piu' numerosa del solito. Questo assume un significato politico che non posso non sottolineare.
'Se la sinistra vuole rinascere deve rompere il vincolo che lega una parte di essa a Mani pulite ora che il principe di Mani pulite e' sospettato di avere le mani sporche'. Davanti alla tomba di suo padre nel cimitero di Hammamet nel nono anniversario della morte, Bobo Craxi lega la vicenda umana e politica di Bettino Craxi all'attualita' politica italiana.
'Non c'e piu' nulla di controverso, ne' di discutibile davanti ai partiti della seconda repubblica che si finanziano in modo cosi ingente con il danaro pubblico- ha aggiunto - la legge del contrappasso che ha divorato il principe di Mani pulite e' l'inequivocabile riconoscimento della statura politica del cittadino Craxi, il tempo apre sipari di riflessione circa il 'delitto Craxi'.
"Sulle vicende del Psi e' il momento di sanare la ferita- aggiunge Battilocchio - e' arrivata l'ora che nel nostro paese venga tributato il giusto riconoscimento a Bettino Craxi, leader italiano ed europeo che seppe avviare per primo ragionamenti di profonda innovazione e modernizzazione nella impostazione culturale e politica del socialismo internazionale, famiglia della quale si sentiva fieramente parte integrante. Intuizioni ancora oggi estremamente attuali".
Il Segretario del Partito Riccardo Nencini afferma che «La lezione è chiara, per tutta la sinistra: la crisi che la attraversa oggi è figlia della sua lontananza, politica, strategica, culturale, da Craxi, dal Craxi innovatore, dal Craxi che tentò perfino di rompere la scorza dura dell' ipocrisia con il suo ultimo discorso alla Camera. Non c'è che da raccogliere il senso vero della sua eredità politica, tanto più attuale oggi, nel nono anniversario della morte: la sinistra non è in grado di essere competitiva con la destra se non introduce elementi di innovazione, seguendo il suo esempio, con il coraggio che lo indusse a scelte di portata storica, dai nuovi patti concordatari alla riforma della scala mobile, dalla crisi di Sigonella agli euromissili schierati a Comiso».
«I socialisti – aggiunge Nencini - oggi lo ricordano a Radicofani, 'patria' di Ghino di Tacco e luogo simbolo di Craxi, proiettando il film "La mia vita è stata una corsa", commentando e illustrando i suoi discorsi parlamentari, ma più che altro cercando di ricordare a tutti, ma specialmente a sinistra, che si può uscire dalla crisi solo insieme ai socialisti, alle loro idee, alla loro storia».
«Il nostro partito – ha ricordato ancora il segretario socialista – lo commemorerà ufficialmente ancora sabato prossimo, 24 gennaio, a Roma, con una importante riunione del
v Consiglio Nazionale».

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