sabato 24 gennaio 2009

Felice Besostri: la sconfitta del SPD in Assia

Il leader della SPD Müntefering ha liquidato la sconfitta della SPD in Assia come un caso particolare “Sonderfall” e ha ringraziato il capolista compagno Schäfer-Gümbel, quello che ha sostituito Ipsilanti, per la sua campagna elettorale

L’Assia in effetti da molto prima del 1999 non è più quel bastione social-democratico che soltanto negli anni 60 le assegnava la maggioranza assoluta. Nel 2003 conobbe una severa sconfitta sempre dalla CDU, da cui si era ripresa con le elezioni del 2008, quando i due partiti finirono in una sostanziale parità.

Teoricamente, sulla carta, come del resto a livello nazionale, c’era una maggioranza rosso - rosso-verde, cioè SPD più Verdi e la Linke. L’incapacità di formare una maggioranza è tra le cause principali della sconfitta della SPD e, pertanto, l’Assia, più che un caso speciale, appare essere un caso esemplare per le prossime elezioni politiche. La SPD non ha una proposta alternativa a quella della CDU-CSU che, liquidata la Grosse Koalition, propone una maggioranza nera e blu, cioè con i liberali della FDP.

Respinta ogni ipotesi di fare maggioranza con la Linke determinante, la SPD ha perso ogni vocazione maggioritaria. Per di più si trova al governo e ne paga il prezzo, in quanto è evidente che nella grande coalizione, a differenza di quella con Brandt, la CDU e la Merkel sono vincenti e la SPD e Steinmeier perdenti.

L’altro dato preoccupante delle elezioni dell’Assia è costituito dal fatto che i voti persi dalla SPD non sono andati alla Linke, che, infatti, ha preso meno voti in assoluto del 2008.

Probabilmente sono confluiti nell’astensione elettorale, come già in altre occasioni, che infatti è scesa di 3,4 punti percentuali, un numero di voti superiore in valore assoluto a quelli conquistati dalla Linke. Un’altra parte dei voti SPD sono andati ai Verdi che aumentano sia in percentuale che in assoluto. Ma anche il loro incremento, sommato ai nuovi astenuti, non colma le perdite di SPD. Poiché la CDU ha anch’essa perso in voti assoluti, si deve ipotizzare uno spostamento del voto social-democratico verso i liberali. Vi è un dato positivo: né i Repubblikaner né NPD hanno beneficiato del voto popolare, a differenza di quanto è più volte successo nei Land orientali e come si temeva.

La destra non soltanto non entra nel Parlamento regionale (Landtag) ma perde sia in voti assoluti che in percentuale. Il nodo è pertanto prettamente politico, poiché allo stato attuale la sinistra si trova in un’impasse. Da un lato la Linke è fortemente aggressiva nella campagna elettorale nei confronti di SPD e dall’altro la SPD esclude a priori ogni ipotesi di alleanza con la Linke. In realtà paradossalmente il problema di nuovi rapporti a sinistra non è tanto costituito dai post-comunisti della PDS, bensì dai socialdemocratici che hanno seguito Lafontaine.

In conclusione non c’è alternativa alla sinistra della SPD ma la SPD non è un’alternativa realistica alla CDU: quindi l’Assia non è un Sonderfall (caso speciale) bensì un Beispiel, un esempio della Germania.

Felice Besostri

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