giovedì 12 marzo 2009

Antonio Caruso: Idee per un programma de "La Sinistra"

dal sito di SD
Idee per un programma de "La Sinistra"
di Antonio Caruso*
Gio, 12/03/2009 - 07:52
Sistema elettorale
Una considerazione ed un conseguente esame va fatto sul sistema di votazione maggioritario introdotto dopo il referendum del 1993.
A prescindere che non è previsto dalla nostra costituzione, si è certi che il frazionismo partitico sostituito da un sistema “all'americana” che non prevede storia,tradizione,contrappesi nonché gli assetti istituzionali complessivi dei sistemi presidenziali e di quelli federali funzioni meglio?
E che dire della libertà di scelta dei candidati negata di fatto ai cittadini i cui elenchi vengono compilati dai vertici partitici?
Sono punti di domanda che meritano un approfondimento anche perchè si sono introdotti meccanismi lontani dall'assetto istituzionale previsto dalla nostra Costituzione.
Questione morale
Venne posta senza alcun successo da Enrico Berlinguer. Non è sufficiente limitare la visione, pur importante,di ridurre i costi della politica,anche attraverso la riduzione dei parlamentari, riforma che pur va fatta. Il dato rilevante e largamente diffuso è di un corrompimento reciproco tra settori della politica e settori della società civile.
Non è problema di poco conto che non prevede tempi brevi per il suo superamento.
Ma qualcosa bisogna pur cominciare a fare.Si deve tornare ai princìpi dei nostri costituenti quando fare politica voleva dire difendere le proprie idee e un punto di vista sociale.
Oggigiorno gli intrecci tra la politica,interessi privati, dipendenze di vario genere, sono così radicati che si va ben al di la dei lauti guadagni che pur interessano i nostri parlamentari, non solo loro, ma a scalare giù giù fino ai presidenti di circoscrizioni per i quali si arriva all'assurdo in alcune realtà locali di mettere a disposizione dei presidenti auto di servizio.
E' certamente questo il problema che ha maggiore impatto sui cittadini sia da un punto di vista etico, che economico.
E' necessità inderogabile tagliare privilegi anacronistici che devono essere conseguenti ad una rivisitazione delle scelte politiche di questi ultimi anni sugli assetti istituzionali.
Giustizia sociale
L'attuale crisi internazionale mette in evidenza la disparità sociale esistente nel mondo.Quando il dieci percento della popolazione mondiale consuma oltre la metà della ricchezza prodotta questo non solo è deprecabile da un punto di vista etico,morale e religioso,ma costringe masse sempre più numerose di disperati di emigrare nei luoghi di benessere, anche e soprattutto in modo clandestino,creando i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.
I continui sbarchi a Lampedusa sono un fenomeno che l'attuale governo tenta di contrastare, ma che da un punto di vista numerico è inarrestabile perchè non esiste ostacolo a chi è costretto a fuggire dalle persecuzioni,miseria e disperazione. Come si può fermare un fenomeno che vede una moltitudine di esseri umani impegnare tutto ciò che possiedono per intraprendere un viaggio della speranza tra mille rischi,compreso quello di non sopravvivere,e nessuna certezza di riscatto morale
ed economico.
Il nostro Paese, composto in prevalenza da popolazione anziana, ha bisogno di manodopera anche per conseguire l'equilibrio pensionistico tra chi entra nel mondo del lavoro e chi è già in pensione. 2 I flussi vanno certamente regolamentati con una nuova legge perchè la Bossi-Fini ha mostrato limiti con l'assurdo ad esempio che tante badanti,cioè coloro che si occupano dei nostri anziani molte volte non autosufficienti, che essendo extracomunitarie ma pur vivendo da molti anni nel nostro Paese sono tuttavia irregolari cioè clandestine dovrebbero rientrare nel paese di origine e per poter tornare in Italia dovrebbero ricevere la chiamata da coloro che conoscono bene e si fidano di loro. Assurdo!
Il governo del Paese
Oggi come oggi il problema principale è avvicinare l'amministrazione ai cittadini.A questo scopo vanno rivisti e modificati alcuni indirizzi politico-istituzionali assunti nell'ultimo decennio. La riforma del titolo V della Costituzione e l'elezione diretta dei sindaci e presidenti delle regioni hanno allentato lacci e lacciuoli che certamente limitavano efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa. Ma ciò non ha comportato altresì il rigore dell'uso del denaro pubblico.
Si ritorna a questo punto alla questione morale che stranamente e non proprio è esplosa negli ultimi anni quando erroneamente si pensava che Tangentopoli avesse posto fine al malaffare e all'intreccio incestuoso tra politica e imprenditoria.
Giustizia
L'articolo 104 della Costituzione Italiana cita. “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.” Va da sé che ogni tentativo di imbrigliarne indipendenza e funzione vanno respinti decisamente.Non solo, ma andrà disboscata la selva di legge ad personam perchè l'articolo 3 cita a sua volta “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,di razza,di lingua,di religione,di opinioni politiche,di
condizioni personali e sociali”. In definitiva nessuno può permettersi di essere meno eguale degli altri.
I rapporti tra cittadini e politica
Secondo il dettame dell'articolo 49 della costituzione “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Per rivitalizzare i partiti decisiva è la partecipazione degli iscritti. I partiti ed i giornali di partito dovrebbero essere finanziati in modo chiaro e pubblico con obbligo di presentare bilanci con la dimostrazione contabile di entrate e uscite e regolarmente certificati.
In Italia i rappresentanti parlamentari sono troppi e ben retribuiti.Il loro numero va ridotto(se ne parla da anni). Va contenuto anche il numero di consiglieri regionali, che invece aumentano, fissando un parametro oggettivo valido per tutte le regioni. Inoltre va acquisito un obiettivo di complessiva semplificazione istituzionale, di riduzione degli enti politici ed amministrativi.
Va inoltre sempliificato il sistema di relazioni tra cittadini e pubblica amministrazione in cui si deve procedere ad una azione di disboscamento di enti locali di vario tipo,per non parlare di società miste e di altro ancora.
Sistema Elettorale
In primo luogo va adottato un sistema omogeneo a tutti i livelli non necessariamente identico. In Italia al riguardo si è parlato a lungo di un sistema elettorale “alla tedesca” che per una metà dei seggi prevede l'assegnazione con un maggioritario secco di collegi e per l'altra metà il voto su liste bloccate ,oppure alla “francese” con il doppio turno.
Se ne scelga uno e lo si adatti a cascata per tutte le rappresentanze nazionali e locali.
Un aspetto da considerare riguarda le liste territoriali ,che spesso nella sostanza sono liste personali.
Di fatto esse indeboliscono le strutture dei partiti nazionali con tutte le conseguenze del caso.
Dubbi non infondati sussistono sulla effettiva validità delle primarie che hanno reale efficacia in un sistema privo di forze politiche solidamente organizzate (come negli Stati Uniti),ma che nel nostro sistema coglie l'orientamento manifestato dai partiti stessi.
La partecipazione vitale dei cittadini dovrebbe essere rilanciata attraverso il sistema referendario.
Lo strumento va rivisitato perchè oggi partendo dal dato che la partecipazione al voto dei cittadini si attesta ormai al 70 per cento,basta organizzare il 20,1 per cento nel senso del non voto per fare mancare il quorum della metà più uno degli aventi diritto. Per questo sarebbe sufficiente abolire il quorum oggi previsto dall'art,75 della Costituzione o altra proposta che disinneschi la trappola assenteista .
Il referendum è strumento troppo importante per stabilire se quanto decide il Parlamento corrisponde realmente alla volontà dei cittadini.
Altra problematica riguarda il limite alla spesa delle pubbliche amministrazioni aumentato a dismisura anche per la proliferazione di comuni,province, comunità montane (anche a livello del mare) e circoscrizioni.
Lo stato dovrebbe porre limiti anche per le regioni, nel coordinamento della finanza pubblica,che è di competenza concorrente. Inoltre laddove il soggetto pubblico ha bisogno di competenze di cui non dispone va privilegiato il rapporto con l'istituzione piuttosto che con la persona.
I pubblici dipendenti vanno qualificati e ben formati e valorizzate le burocrazie professionali, Ciò allo scopo di evitare lo spoils system che attua ogni nuovo governo,avendo già ben chiara in mente la tabellina nominativa di chi deve entrare e di chi deve uscire.
Il lavoro
L'articolo 4 della Costituzione cita:”La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto”
Ciò premesso e non si tratta di enunciazione di poco conto, le leggi riguardanti il lavoro precario (co.co.co, co.co.pro.,a progetto,ecc.)vanno rivisitate per evitare che maggiori esigenze di produzione di beni e servizi legate ad un certo periodo di tempo divengano di fatto una scappatoia per sostituire il lavoro stabile a costi più contenuti.
Inoltre,come avviene nella stessa Europa,il lavoro precario deve prevedere in caso di interruzione del rapporto lavorativo la collocazione in altra attività che ,se non reperita, la corresponsione di una indennità di disoccupazione che verrebbe sospesa nel caso di rifiuto.
Sanità
Detto che la salute dei cittadini non può essere affidata alla speranza che i partiti scelgano dei bravi medici, ogni sforzo va ricercato nel senso di più rigore e oggettività nella scelta dei manager e nella valutazione del loro operato. La scelta va effettuata attraverso un procedimento di selezione dei concorrenti sottratta ad ogni influenza dei politici, che accerti le capacità e le certifichi in una precisa graduatoria di merito.
Rai-TV
In questo ambito la politica deve fare non uno,ma diversi passi indietro.Una proposta potrebbe essere quella di tenere una rete a canone (come in G.B.) e le altre due privatizzarle impedendo che le stesse finiscano in modo surrettizio nelle mani di chi già possiede di fatto un monopolio privato con il beneplacido della politica.
Fiscalità locale
Il cosiddetto federalismo fiscale va realisticamente ripensato.L'abolizione del titolo V da parte del centro-sinistra ha appalesato tutti i suoi limiti.
L'argomento che ognuno in casa propria è libero di fare quel che gli pare,perchè paga di tasca sua, non è giusto. Se ognuno deve farcela con quel che ha, i poveri rimarranno tali e i ricchi pure.
Quanto ad una efficace controllo della spese di regioni ed enti locali ,posto dall'art.119 della Costituzione , presuppone la possibilità dello Stato quali spese correttamente attengano a quelle funzioni . Diversamente ,il principio costituzionale andrebbe a coprire qualsiasi ipotesi di spreco di denaro pubblico e cattiva amministrazione.A riguardo ciascun anno assistiamo alle reprimende
della Corte dei Conti.
Responsabilità e trasparenza della politica partitica e amministrativa sono infine il cardine di un ordine democratico in grado di garantire il ritorno della fiducia nei rapporti cittadino-istituzione.
Una cosa è gravare l'amministratore in buona fede con un cumulo di sanzioni che lo rendono timoroso di ogni decisione di cui si assume la responsabilità, altra cosa sono comportamenti individuali di politici intesi a favorire personalmente questo o quell'amico in un concorso o ad una nomina a primario.
Sviluppo e uscita dalla crisi
Sono due facce della stessa medaglia. Il Paese già in crisi prima dell'aggravarsi della stessa per il sopraggiungere di quella mondiale causata dalla politica finanziaria ed economica degli Stati Uniti deve proprio in questa evenienza negativa investire per trovarsi pronta ad una probabile ripresa di cui però non si conoscono i tempi.
Gli investimenti devono riguardare infrastrutture e risparmio energetico attraverso nuove fonti rinnovabili .Ad esempio in Germania,paese guida dell'Europa , nel settore degli impianti fotovoltaici hanno creato circa un milione di nuovi posti di lavoro facendo sistema.
In Italia ci sono tanti piccoli centri di ricerca avanzata nel settore dell'impiantistica fotovoltaica e della telefonia ,ma senza fare sistema preferendo voltare lo sguardo verso tecniche superate come il nucleare di terza generazione che solo la Francia promuove perchè in procinto di lasciarle. Invece di impimentare quello che esiste realisticamente nel nostro Paese si fanno annunci reboanti che probabilmente non vedranno mai la luce.
Ad esempio nella centrale elettrica di Priolo funziona un impianto fotovoltaico che sfrutta l'energia solare per il suo funzionamento attraverso un brevetto italiano “Archimede” e produce 5 milioni di megawatt.
L'on.Tremonti,ministro dell'economia,in una recente trasmissione televisiva ha posto come condizioni essenziali per il superamento della crisi investimenti infrastrutturali,riduzione dei consumi,ricerca avanzata nel settore automobilistico con la progettazione e realizzazione dell'auto a idrogeno,nonchè l'utilizzo di fonti alternative energetiche.
E' un programma che si può discutere e concordare solo che prima deve risolvere punti di vista diversi dal suo da parte della coalizione di cui fa parte a cominciare dal premier.
In conclusione un'altra Italia è possibile .Occorrono progetti praticabili,volonta politica,unità di consensi e soprattutto rimboccarsi le maniche perchè il Paese è praticamente seduto.
Concludiamo che l'Italia ha bisogno estremo di una sinistra,senza aggettivi di sorta :nuova,delle libertà,rifondata ecc.,che faccia rivivere in chiave attuale i valori etici,morali,solidaristici del socialismo europeo,che sia in grado di criticare, ma anche di proporre,che non parli politichese, ma ascolti le istanze dei cittadini,che non faccia casta,ma servizio alle necessità di tutti in particolare dei meno fortunati.
*Sd di Savona

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