martedì 24 marzo 2009

Stefano Sylos Labini: Sinistra, facciamo chiarezza

Sinistra, facciamo chiarezza
Stefano Sylos Labini*, 20 marzo 2009, 16:30

Dibattito Programmazione, austerità e questione morale: i riferimenti politici, economici e culturali di una nuova aggregazione progressista che miri alla riconversione energetico-ambientale del sistema economico, ad una distribuzione del reddito più equa, alla lotta alla corruzione ed al ripristino della legalità. Vi proponiamo questo intervento redatto per il bimestrale "etica ed economia"



La Programmazione è stata un'esperienza di politica economica rivolta ad orientare lo sviluppo dell'economia e della società verso obiettivi socialmente condivisi ed economicamente sostenibili. Le idee sulla programmazione economica furono sviluppate dal gruppo che ruotava intorno ad Antonio Giolitti e Riccardo Lombardi e che comprendeva Giorgio Fuà, Giorgio Ruffolo, Paolo Sylos Labini, Luigi Spaventa, Manin Carabba, proprio in coincidenza della nascita dei primi governi di centrosinistra e dell'entrata dei socialisti nella "stanza dei bottoni" (dicembre 1963).

Gli obiettivi prioritari della programmazione furono la piena occupazione, lo sviluppo del Mezzogiorno e una distribuzione del reddito più equa. Tra le altre linee della programmazione vi furono la riforma scolastica, l'istituzione delle Regioni, la legge urbanistica e la riduzione della dipendenza energetica dall'estero per conseguire una più ampia autonomia politica.
Al riguardo, è importante ricordare che l'ENI di Enrico Mattei oltre al petrolio e al gas naturale aveva puntato sulla diversificazione delle fonti energetiche investendo nelle centrali nucleari mentre il Cnen di Felice Ippolito aveva lanciato un massiccio programma di ricerca e sviluppo nell'energia nucleare.

Oggi sappiamo bene che il nucleare è impraticabile in Italia, in questa sede si intende ricordare lo sforzo che Enrico Mattei e Felice Ippolito stavano facendo per dare al nostro paese una maggiore indipendenza energetica. Ma il tentativo non ebbe buon esito. Mattei, che stava attuando una politica energetica autonoma dalle "sette sorelle", scomparve in un oscuro incidente aereo nell'ottobre del 1962, mentre Felice Ippolito fu messo in carcere nel marzo del 1964 dopo una violenta e calunniosa campagna di stampa innescata nell'estate del 1963 da petrolieri e industriali elettrici privati che non perdonavano ad Ippolito la battaglia per la nazionalizzazione dell'energia elettrica e la nascita dell'ENEL. La nazionalizzazione dell'energia elettrica ebbe come obiettivo la rottura delle rendite dei monopoli territoriali e la fornitura di elettricità a prezzi convenienti.

La programmazione fu svuotata e depotenziata dalle forze conservatrici che si opponevano ad uno sviluppo dell'economia equo e sostenibile. Oggi una politica di programmazione dovrebbe avere il compito di delineare alcune scelte strategiche e di organizzare intorno ad esse le azioni necessarie per realizzarle al fine di uscire da una crisi economica e sociale sempre più preoccupante.
In particolare, andrebbe messa a punto una programmazione degli investimenti per ridurre il divario Nord-Sud, per accelerare il processo di riconversione energetico-ambientale dell'economia e per accrescere l'occupazione stabile e ben retribuita.

Per essere più precisi, in una strategia di riconversione energetico-ambientale che punti allo sviluppo dell'energia rinnovabile ed al risparmio ed efficienza energetica, lo Stato deve svolgere un ruolo trainante sia utilizzando la domanda pubblica e le imprese ancora sotto il controllo pubblico, cui si affiancano il sistema delle università e dei centri di ricerca; sia potenziando la scuola pubblica e l'"educazione ambientale", sia attraverso il fisco, gli standard e i divieti.

Anche nel settore del credito è necessario un intervento politico poiché oggi le banche sono diventate dei soggetti autoreferenziali in cerca di profitti di brevissimo termine ed hanno accumulato un enorme potere economico che condiziona lo sviluppo dell'intera società.

L'Austerità è stata non solo una linea di politica economica ma anche una proposta per un diverso stile di vita e quindi per un modello di sviluppo alternativo che fu lanciata da Enrico Berlinguer alla fine degli anni '70. Secondo Berlinguer era necessario abbandonare l'illusione di perpetuare un tipo di sviluppo fondato su quella artificiosa espansione dei consumi individuali che è fonte di sprechi, di parassitismi, di privilegi, di dissipazione delle risorse, di dissesto finanziario.
Per questi motivi una politica di austerità, di rigore, di guerra allo spreco era vista come un passo fondamentale per trasformare la società nelle sue strutture e nelle sue idee di base al fine di instaurare giustizia, efficienza, ordine e una moralità nuova.

Anche la Questione Morale fu un tema sollevato con grande determinazione da Enrico Berlinguer di fronte all'esteso sistema di corruzione e al controllo delle istituzioni da parte dei partiti. Oggi il problema si è ancora più aggravato assumendo la connotazione di affarismo politico e registrando preoccupanti infiltrazioni della criminalità organizzata all'interno delle istituzioni. Nel periodo attuale i due grandi riferimenti per la lotta all'illegalità sono Falcone e Borsellino e la stagione di Mani Pulite.

Dunque i riferimenti storici e ideali di una nuova aggregazione progressista che miri alla riconversione energetico-ambientale del sistema economico, ad una distribuzione del reddito più equa, alla lotta alla corruzione ed al ripristino della legalità possono essere la programmazione, l'austerità e la questione morale. Le posizioni assunte dalla Confidustria e dal Governo di centrodestra sull'energia nucleare e sul Ponte di Messina vanno nella direzione opposta e il mercato da solo non è in grado di trainare il processo di riconversione energetica.

Di contro sembra che oggi esista una sostanziale condivisione degli obiettivi sopramenzionati da parte di un numero sempre maggiore di cittadini, lavoratori e gruppi dirigenti a cui si accompagna, tuttavia, una grande confusione sia sui modi per raggiungere tali obiettivi sia sui riferimenti storici e ideali da cui trarre ispirazione per condurre una battaglia che sarà lunga e difficile.

*www.eticaeconomia.it

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