giovedì 18 dicembre 2008

tornabuoni: il governo comanda sulla vita

da la stampa

18/12/2008 - PERSONE

Il governo comanda sulla vita?





LIETTA TORNABUONI

Come minimo si può dire che il ministro Sacconi se l’è presa comoda, per arrivare a proibire ad ogni struttura sanitaria pubblica qualsiasi ingerenza nella fine della povera Eluana Englaro che da quasi diciassette anni giace inerte in coma, e del suo povero papà: sono ormai anni che si discute di questo caso penosissimo, è già un po’ che un’alta sentenza ha autorizzato la morte della vittima. Il ministro, diciamo, si poteva risparmiare la comodità di arrivare all’ultimo minuto, si poteva dare una svegliata: ma anche quella sarebbe stata inutile, abusiva.

Un legge in proposito, infatti, non esiste. Che diritto hanno il ministro o il magistrato di vietare o consentire? In nome di che cosa, con quale autorità? Se ci si riflette un momento, la politica e il governo si sono già impicciati abbastanza nella vita privata dei cittadini, hanno già compiuto prepotenze poco sopportabili. Hanno stabilito se e dove e quando possiamo o non possiamo fumare, guidare l’auto, possedere la patria potestà sui figli, abitare in un Paese a scelta (se appartenenti ad altra nazionalità o a nessuna nazionalità), vedere un certo film eccetera: chi compie una violazione a queste regole viene punito, la volontà personale conta proprio nulla. E perché? Perché dovremmo per forza non diventare troppo grassi, star lontani dal tabacco e dall’alcol, mettere il grembiulino in seconda elementare, morire o non morire?

L’intrusione politico-pubblica in simili faccende non dipende dalla bontà dello Stato che ama i suoi cittadini e vorrebbe proteggerli come fossero bambini piccoli o persone incapaci. Il fatto è che il governo non è in grado (o non ha la volontà) di risolvere gli autentici problemi (di sopravvivenza, di lavoro, di alloggio) della gente, così si ostina a rompere le scatole a chi già patisce a sufficienza, a spadroneggiare su elementi secondari e superflui, a dare ordini a settori sottratti ai suoi poteri, a impicciarsi: tanto per mostrare che fa qualcosa, che qualcosa decide, che esiste anche se si occupa solo di leggi irrilevanti o personali. Ma la morte è la morte: attenzione, che almeno lascino la gente morire come vuole, come può.

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