mercoledì 17 dicembre 2008

trupia: faticoso è il cammino della ru 486

dal sito di sd

Faticoso è il cammino dell RU 486. Serve una nuova sinistra laica e serena
La pillola abortiva Ru486 arriva, speriamo presto, all’esame della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco e molto probabilmente all’inizio del prossimo anno entrerà in Italia senza che l’attuale governo possa intervenire . Si tratta infatti di una procedura meramente tecnica e automatica.
Le donne italiane potranno dunque affrontare la dolorosa scelta di interrompere la gravidanza senza l’aggravio di un intervento chirurgico altrettanto doloroso.
Questa possibilità è uno dei lasciti positivi del governo di centrosinistra,che diede il via in febbraio all’uso della pillola abortiva,ma oggi come ieri incontra un’opposizione scomposta,quasi isterica del centrodestra,donne comprese. Le argomentazioni sono false e tendenziose. Si basano su un allarme per la salute delle donne del tutto infondato,visto che l’uso della Ru486 è già sperimentato negli ospedali di ben 7 grandi regioni italiane e in 28 Centri e visto che già sono 4.000 le donne che vi hanno fatto ricorso nel 2006 . Quasi tutti i paesi europei ne fanno uso,senza che questo scateni guerre ideologiche o campagne allarmistiche. Il solito Giovanardi si spinge oltre,sostenendo che la pillola abortiva potrebbe essere letale.
Eppure tutti,anche questi “crociati della vita”,sanno che l’uso del farmaco sarà vincolato dalle stesse regole della Legge 194 e dunque non potrà essere venduto in strutture extraospedaliere,dovrà essere somministrato obbligatoriamente in ospedale con ricovero diurno,si potrà perfino ricorrere -e questo mi sembra francamente assurdo- all’obiezione di coscienza. Si può allora dire,senza sapere di mentire,che l’introduzione della Ru486 minaccia seriamente la salute e la vita delle donne che decidono di usarla, più di qualunque comune farmaco?
La verità è purtroppo un’altra: nel nostro paese persiste oltre ogni limite ragionevole un integralismo cattolico,sincero o ipocrita,che vuole frenare ogni passo avanti verso concezioni più moderne e civili nel campo della sessualità e della procreazione.
E questo cieco ideologismo si nutre di una misoginia patologica,visto che arriva a negare alle donne, costrette a ricorrere a una scelta già molto dolorosa come l’aborto,la possibilità di non aggiungervi il doppio dolore di un’operazione chirurgica sul proprio corpo.
Si tratta della sottocultura della “punizione” di ogni atto di”libertà femminile”.
Mai come ora,il nostro paese è esposto al rischio di essere la Cenerentola d’Europa per quanto attiene ai diritti delle persone e alla laicità.
Questa destra ipocrita e rozza è quanto mai libertina in privato e moralista in pubblico. Anche per questo è una destra pericolosa,che può far arretrare l’Italia su un gradino più basso nella scala dei diritti e delle libertà,soprattutto quelle delle donne e dei più deboli.
La linea integralistica e intransigente delle attuali gerarchie ecclesiastiche trova sponde sicure in questa destra subalterna e reazionaria ,ma anche nelle incertezze e nelle ambiguità del Partito Democratico.
L’urgenza di dar vita a una nuova Sinistra,capace di intercettare le domande di laicità della gran parte dei cattolici e dell’Italia migliore,è ormai nelle cose.
Non vogliamo più assistere all’umiliante uscita dall’aula di Montecitorio delle donne e degli uomini del centrosinistra quando si tratta di esprimersi sulla possibilità di Emanuela Englaro di finire una vita che non è vita e di vedere finalmente certificata la sua “lunga morte”.
Anche in quel momento ho sentito che l’assenza da quell’aula della Sinistra rappresenta un vuoto di democrazia ,un vuoto di rappresentanza pericoloso e grave.
A noi spetta oggi il compito di riempirlo con scelte coraggiose,in tempi brevi,con idee nuove. Prima che sia troppo tardi.

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