sabato 27 dicembre 2008

andrea natalini: la malattia della sinistra va curata con il socialismo europeo

Da Labouratorio

Sinistritudini]La malattia della Sinistra va curata con il Socialismo Europeo
di Andrea Natalini - venerdì 26 dicembre 2008 - 15 views
Leggevo sui giornali che qualcosa sta accadendo nella Sinistra italiana. Che cosa? Ma non era tutto finito? Un magma ancora incandescente . Una lenta digestione(non si sa di cosa), che da tempo le sta lacerando le viscere. Sono morti gloriosi partiti, uno il PCI di vecchiaia e l’altro il PSI di morte violenta e precoce, ma lo shock post trauma ancora non è passato del tutto, anzi si è entrati in una lunga degenza curativa, avendo sperato che qualche buon medico la rianimasse dalla paralisi. Questo processo è durato da troppo tempo, quasi 15 anni! Ebbene la ripresa da questo malessere, non è ancora avvenuta, anzi credo proprio che molti medici vicino al suo capezzale non abbiano avuto la volontà di operare. Tutti i chirurghi sono stati accecati dall’illusione che qualche medicina governativa la aiutasse a superare l’impasse post-ideologico senza bisogno di un’operazione che la rimettesse in carreggiata. Le medicine, i paliativi e le stampelle non aiutano chi ha una malattia cronica, infatti non è risultata la migliore cura per ridestare il paziente. Di chi è la colpa? Io credo che sia una commistione di fattori, i quali agendo con il tempo hanno influenzato e aggravato la malattia. Un malessere, dicevamo, che - per quanto riguarda un primo fattore - è stato generato da due tipi di virus con un ceppo comune: il neomassimalismo alternativo di matrice comunista e il cattocomunismo riformista dell’Ulivo-PD . Entrambi sono le evoluzioni del gene PCI, cioè un’anima con una forma strana e deviante della Sinistra. Una Sinistra che è chiamata tale deve essere il cambiamento, deve avere in sé la volontà di rinnovare il Paese e non essere l’ultimo baluardo delle rendite di posizione conquistate nel tempo. Nel contempo il solo rinnovamento non basta, ma servono delle certezze che il cambiamento da solo non ti da, per questo la tradizione può dare una mano. Far capire chiaramente chi sei a chi vuole insieme a te cambiare il mondo, anche facendoti dei nemici lungo la strada. Questo è il compito di una moderna Sinistra. Nel mondo la Sinistra è sinonimo di progresso e non di conservatorismo come in Italia. Perché questo? La ragione una risposta me l’ha data: si passa dalla fase propositiva, quindi attiva, ad una passiva e conservatrice, se non si ha un programma o manifesto per la società; insomma un vero e proprio progetto di vita da condividere con gli altri. Sarebbe ingiusto attribuire tutta la colpa ai virus sopracitati e alla natura conservatrice del PCI, anche perché il corpo ospite (la Sinistra italiana) li ha prodotti e mantenuti al suo interno per lungo tempo. Un secondo fattore è l’incapacità della classe dirigente italiana nel dirigere e controllare le svolte del Paese, siano queste politiche, economiche e sociali. Ciò deriva dagli ultimi anni di formazione avvenuta in più settori non per merito, ma per cooptazione, fiducia, conoscenza o addirittura per bieco servilismo. Tutti sappiamo però, che non si può condannare solo la classe politica di questo malessere, ma si può allargare lo sguardo critico al complesso marchingegno educativo - tradizioni, costumi, valori, forma mentis italiana etc… - che plagia dalla nascita o devia nel corso della vita, i comportamenti degli italiani. Detto questo la classe politica è solamente lo specchio della società nella quale vive e i politici in Parlamento sono solo i legittimi rappresentanti di questa comunità.
Cosa fare? L’analisi del presente è negativa, ma il futuro diventerà convincente quando la Sinistra vorrà cambiare la società in meglio e lo farà con convinzione, quando avrà dei mezzi a sua disposizione adeguati. Quali sono? I valori, con i quali si sa bene da dove si è partiti in passato; le idee e i progetti per capire quale uso si vuole fare della politica, se personale o per il bene comune; una tradizione di solidarietà, giustizia sociale abbinata a moderne idee di libertà (economica e civile) e soprattutto una volontà di voler comunicare ed integrare le varie culture. Chi abbina tutto questo? In Europa esiste un gruppo che si chiama PSE, dove si mette a frutto il meglio del passato per capire con l’esperienza, quali sono le battaglie del futuro.
“Eppur il vento soffia ancora…” come diceva Bertoli nella sua famosa canzone. Si ha voglia di nuovo, ma necessariamente il tutto viene rapportato ad un cuore antico e glorioso, il cuore socialista.

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