venerdì 12 dicembre 2008

garzia: il bis della cgil, le divisioni del pd

da aprile

Il "bis" della Cgil, le divisioni del Pd
Aldo Garzia, 11 dicembre 2008, 14:19

Crisi/sciopero Tra il 2001 e il 2003 la Cgil si fece promotore di un movimento di opposizione che i partiti del centrosinistra non riuscivano a organizzare contro il ritorno di Silvio Berlusconi al governo, anche questa volta la Confederazione si ritrova a occupare uno spazio di difesa del contratto nazionale di lavoro e del welfare che i partiti del centrosinistra hanno lasciato scoperto



Lo sciopero generale promosso dalla sola Cgil che si articola a livello regionale e provinciale con 108 manifestazioni, 5 delle quali regionali.
Secondo Enrico Panini, segretario confederale, il suo sindacato prevede che alle diverse manifestazioni partecipino almeno un milione di persone.
Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, spiega l'iniziativa ricordando che l'aumento della cassa integrazione interessa già 350 mila lavoratori e fa una previsione: "Sta arrivando la valanga della crisi economica e il governo non sta facendo di tutto per affrontarla: deve fare di più e meglio".

La Confederazione di corso d'Italia rimprovera in particolare all'esecutivo di aver deciso in solitudine le misure economiche per fronteggiare l'onda d'urto della crisi economica internazionale, scartando l'ipotesi di aprire un tavolo negoziale con i sindacati e le forze sociali sulle terapie da adottare.
Oltre al crollo della produzione industriale evidenziato dai dati forniti dall'Istat nelle scorse settimane, a preoccupare la Cgil è anche la pressione fiscale sui lavoratori. "Ci sono troppe tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati - è l'opinione di Epifani - per questo andava detassata la tredicesima, per questo bisognava partire in maniera organica con un aumento della detassazione fiscale".

La Cgil ha anche deciso di scendere in piazza con le bandiere listate a lutto in ricordo dei morti sul lavoro, di cui l'Italia detiene un triste primato europeo. Epifani parlerà a Bologna, dove si svolgeranno tre cortei, preceduto dall'intervento di un esponente del movimento degli studenti universitari che nelle scorse settimane ha manifestato contro i tagli annunciati dal governo nel settore della formazione.
A Roma, l'emergenza scopiata dopo il nubifragio ha spinto la Confederazione a sospendere lo sciopero dei trasporti pubblici nella capitale e nel lazio. Sospeso anche lo sciopero delle ferrovie a livello nazionale. La Cgil precisa che, invece, nel trasporto pubblico locale sono esonerati solo i lavoratori che prestano servizio nelle zone colpite dal maltempo.

Secondo le previsioni dell'Ocse (l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico), il Pil scenderà in Italia dell'1% il prossimo anno, mentre la disoccupazione crescerà al 6,9% nel 2008 e al 7,8% nel 2009. Questi dati fanno dire alla Cgil che la crisi economica internazionale si riflette pericolosamente sull'economia italiana già da tempo a crescita pressoché nulla. Da qui la scelta dello sciopero generale indetto - come non avveniva da molti anni - senza l'accordo di Cisl e Uil con cui però la Cgil non ha intenzione di rinunciare al confronto.
A chi lavora nella Confederazione sarà trattenuta dalla busta paga la giornata di lavoro per destinarla a un progetto di alfabetizzazione per le donne indiane in particolare difficoltà dal punto di vista economico e sociale. Il progetto, ha spiegato Panini in una conferenza stampa, è frutto di un accordo con i sindacati più rappresentativi dell'India.

L'iniziativa dello sciopero generale presenta alcune analogie con il ruolo svolto tra il 2001 e il 2003 dalla Cgil guidata in quella fase da Sergio Cofferati che pose al centro della mobilitazione la difesa dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (quello che impedisce il licenziamento senza giusta causa nelle aziende che hanno più di 15 dipendenti) e dei diritti dei lavoratori.
La Cgil si fece promotore in quegli anni di un movimento di opposizione che i partiti del centrosinistra non riuscivano a organizzare contro il ritorno di Silvio Berlusconi al governo. Sulla scia delle iniziative della Cgil nacque infatti il movimento dei 'girotondi' che si incentrò sui temi della giustizia e della difesa del pluralismo dell'informazione.
Anche questa volta la Cgil si ritrova a occupare uno spazio di difesa del contratto nazionale di lavoro e del welfare che i partiti del centrosinistra hanno lasciato scoperto.

Ne sono testimonianza le divisioni che si sono registrate nel Pd sull'opportunità di aderire o meno allo sciopero generale di domani. Mentre hanno confermato la loro presenza in piazza gli esponenti della sinistra del partito (i senatori Paolo Nerozzi e Vincenzo Vita, l'ex sottosegretario Famiano Crucianelli, Livia Turco - che marceranno a fianco della Cgil con lo striscione dell'Associazione "a Sinistra"), Rosy Bindi, l'area che fa riferimento all'Associazione Red promossa da Massimo D'Alema, perplessità si registrano invece tra alcuni esponenti dell'ex Margherita (Francesco Rutelli, Enrico Letta, Franco Marini).
Marina Sereni, vice capogruppo del Pd alla Camera, illustra così il dibattito interno al suo partito: "Bisogna avere rispetto pieno per una decisione, non certo presa a cuor leggero, di fare uno sciopero generale contro la politica economica e sociale del governo. Ritengo però che il Pd si debba concentrare sul rischio che l'unità sindacale si rompa in un momento così difficile per il mondo del lavoro". Poi prosegue: "Non mi convince l'idea che alcuni esponenti del Pd partecipino allo sciopero e altri no.
Sarebbe meglio decidere se avere o no una delegazione del Pd che partecipa e contemporaneamente assumere una iniziativa verso tutti i sindacati per confrontarci sulle questioni economiche e sociali".
Hanno invece aderito allo sciopero di domani l'Italia dei valori e i partiti della sinistra arcobaleno (Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica).

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