venerdì 26 dicembre 2008

lettera aperta ai responsabili di critica sociale

cari Sergio (Scalpelli), Ugo (Finetti), e Stefano (Carluccio),
non voglio rovinarvi le feste. Però non posso nascondervi che la lettura dell'ultimo numero di critica sociale mi ha procurato un certo fastidio, non per i vostri contributi, ma per il tono generale e in particolare per l'articolo della solita Stefania Craxi. Non entro nel merito dell' atteggiamento insopportabilmente livoroso contro tutti quelli che non la pensavano come suo padre, ma quali responsabili della rivista vi pregherei di controllare sempre quello che scrive, onde evitare i numerosi strafalcioni di cui riempie le sue dissertazioni. Un paio per tutte: come potevano Lelio Basso e Tristano Codignola attaccare Craxi nel 1983, essendo rispettivamente morti nel 1978 e nel 1982?
Piuttosto, ricordo benissimo l'atteggiamento di Craxi nei confronti di Tristano Codignola al congresso di Palermo del 1981, quando rifiutò ostentamente di stringergli la mano dopo il suo intervento: anche in politica, spesso lo stile è l'uomo.
Un caro saluto e scusatemi per il disturbo
Giovanni

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Giovanni,

intanto che tu proponevi all'attenzione della mailinglist del Circolo questa tua sacrosanta "notarella", concludevo la mia ennesima "invasione" della mailing stessa con un riferimento alla "proterva arroganza" di cui fa sfoggio la nostra classe dirigente. Ne colgo una ennesima dimostrazione nel tuo rilievare come all'arroganza si coniughi puntualmente anche una accidia micragnosa e livorosa capace di impedire financo il controllo di una data.

Per quel che vale, hai tutto il mio sostegno.

vittorio

Anonimo ha detto...

Caro Vittorio,
grazie. In effetti le due cose (la mia noterella e il tuo bel ricordo) si sono combinate miracolosamente insieme: direi che basterebbero per spiegare i diversi destini dei due socialismi. Ho poi tralasciato altre amenità contenute nell'articolo della Craxi, ad esempio il fatto che l'incontro tra i craxiani e i discepoli di don giussani abbia rinvigorito l'eredità della tradizione riformista; oppure l'annuncio del network tra critica sociale e la fondazione magna charta....
ciao, un caro saluto
giovanni

Anonimo ha detto...

la Stefania Craxi esagera spesso edovrebbe tenere a mente quel che diceva il nostro Pietro Nenni allorché sosteneva che la politica la si fa con i sentimenti e non con i risentimenti. ma si ostina a percorrere una strada senza senso e commette errori madornali, come quelli diligentemente evidenziati dal compagno Giovanni.

Anonimo ha detto...

Protesto anch'io per gli spazi davvero immeritati ed immotivati che l'editoria socialista continua a dare a Stefania Craxi.
Non è possibile tollerare oltre il suo stucchevole atteggiamento e le sue "osservazioni" (????) del tutto fuori dal mondo....tanto più che resta legata alla Destra più becera del mondo ed al suo degno rappresentante che proprio lei si ostina, in maniera insolente ed altamente offensiva, nel ritenere il diretto erede politico del padre.
Basta! Basta! Basta! Quant'altro deve durare questo "crucifige" dei socialisti da sinistra e da destra?
Mario

Anonimo ha detto...

Caro Giovanni,
ti leggo sempre molto volentieri.
In effetti quanto hai rilevato invita ad una maggiore "vigilanza".
Per quanto concerne il rapporto Codignola-Craxi ti faccio presente che con tutto il rispetto per la persona bisogna anche rispettare la verità.
Il fatto di accusare i propri antagonisti di partito di essere una banda di degenerati e di golpisti non è una "lezione di stile" e stringere la mano a chi ti accusa di essere tale significa mancare di spina dorsale.
Buone feste in famiglia e auguri
Ugo

Anonimo ha detto...

L’ha detto spesso Bobo Craxi che i morti non dovrebbero afferrare i vivi (celebre è la versione originale francese “les morts saisissent les vifs”). Qui, invece, sono i vivi che afferrano i morti per usarli per una polemica.

Caro Giovanni da storico devi perdonare i profani, da socialista no.

Cordialmente.

Felice



P.S. Claudio non cadiamo nel maschilismo per criticare Stefania.