giovedì 15 ottobre 2009

Giorgio Mele: La crisi di sinistra e libertà

Dal sito di SD
















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La crisi di Sinistra e Libertà
di Giorgio Mele
Mer, 14/10/2009 - 23:33
E’arrivato il tempo di aprire una seria discussione fra di noi. E’ arrivato il tempo di fare il punto su cosa è Sinistra e Libertà e sulla validità di questo progetto. Per questo voglio essere molto chiaro nelle mie affermazioni. La conclusione del congresso dei verdi non può essere vissuta come un banale incidente percorso. Essa segna la crisi di SL. Non sono assolutamente convinto perciò che la risposta a questa crisi sia l’accelerazione verso un congresso da celebrare al più presto. Per fare cosa? Un congresso si fa’ per presentare al paese una proposta politica e noi cosa presenteremmo? La stabilizzazione organizzativa dei residui delle varie scissioni come simulacro di un partito di sinistra? Quale appeal potrebbe avere presso gli elettori un tale progetto? Quali passioni potrebbe suscitare? La risposta è chiara: zero!!
Ecco perché chiedo che si blocchi qualsiasi accelerazione e si apra, prima di arrivare ad un congresso, una seria discussione che non c’è mai stata, che si faccia un bilancio della nostra esperienza sapendo che siamo tutti in discussione
La conclusione del congresso dei verdi, ma anche le posizioni dei socialisti che vedono al loro interno già defezioni significative dimostrano che SL è nata ed è rimasta un’alleanza elettorale messa su per superare lo sbarramento del 4% delle elezioni europee e non ci siamo riusciti. Non ho mai condiviso l’analisi troppo enfatica del voto che ha trasformato il 3% raccolto nella base del nuovo partito della sinistra. Ne’ ho mai condiviso gli appelli, il tifo da stadio per il “partito subito” perché nascondevano colpevolmente il carattere eterogeneo di SL, perché chiedevano una scorciatoia che non poteva esistere. La fondazione di un partito è un’opera paziente, lunga, come ci ha insegnato la Linke, non è una botta di testa, non è un atto volontaristico. E’ costruzione dal basso, rapporti sociali veri,collegamento con le forze del lavoro, etc, non è la sistemazione dei gruppi dirigenti.
La Linke ha in questi anni lavorato per unificare le forze a sinistra della SPd e che non si riconoscevano nei Grunen, consapevoli che solo l’unità poteva permettere di superare la soglia del 5% del sistema elettorale tedesco. Questo lavoro è durato almeno dieci anni, non hanno ancora celebrato un congresso, tuttavia sono diventati una forza decisiva che ha saputo raccogliere il dissenso verso la politica della Spd e ora hanno la forza e l’autorità di proporre a tutta la sinistra tedesca di costruire una alternativa alla Merkel. Ben scavato vecchia talpa! Direbbe Marx!
Una delle cause dei nostri guai è che, nell’ansia di prestazione, non abbiamo mai riflettuto su che tipo di partito vogliamo, cosa deve essere un partito della sinistra. Dire sinistra non basta, in questo caso il nome non significa niente.
Avendo come orizzonte solo le competizioni elettorali abbiamo messo in campo non un partito, ma solo delle liste elettorali che lasciano il tempo che trovano. Balbettiamo su tutto: mi ha colpito in tutti questi mesi il silenzio di SL su tutte le questioni più importanti del paese o le quattro diverse posizioni esposte dopo il lodo Alfano. Imbarazzante. Non abbiamo saputo parlare al popolo del 3 ottobre di piazza del Popolo, non abbiamo un serio rapporto con il mondo del lavoro, con i metalmeccanici e non solo, etc.
Non aver tematizzato il carattere, la natura di un partito della sinistra ci ha fatto imbarcare in avventure che ora ci lasciano inermi di fronte all’ignoto.
IL congresso dei verdi apre una stagione di ulteriori divisioni, quel piccolo campo del 3% si divide ulteriormente, chissà quanto può prendere alle regionali una lista dei residuati di SL? A voi l’ardua, si fa per dire, risposta.
Orbene se le cose stanno così è necessario un time out serio, approfondito e dico senza l’ansia delle elezioni, anche delle più prossime, se non vogliamo scomparire veramente. Io avverto questa esigenza in generale ma in primo luogo per Sinistra Democratica. Si deve aprire una discussione che non deve avere preclusioni, sincera e rigorosa e con i tempi necessari e il tema deve essere quale sinistra e non quale lista elettorale.

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