venerdì 9 ottobre 2009

Claudio Bellavita: basta con il socioburocratese

A margine del congresso dell'ANCI (e in vista del congresso della CGIL funzione pubblica) mi permetto una piccola osservazione di metodo e di merito.
Da quando sono consigliere di circoscrizione incontro crescenti difficoltà a capire gli scritti che arrivano dal comune. Circolari, proposte di delibere, "determine" dirigenziali (a proposito, chi ha inventato la parola "determine" dovrebbe essere spostato al controllo biglietti sulle linee tranviarie frequentate da teppisti). E' vero che sono un po' anziano, ma non ho difficoltà col linguaggio ingegneristico (il più semplice), medico, legale, filosofico, persino architettonico, teologico e di critica d'arte. Ma l'italiacano di questi funzionari che non han mai capito niente di sociologia, ma ricordano la vecchia regola "parlate difficile , così i poveri non capiscono che li stai fregando" proprio non lo sopporto, e ritengo un mio diritto di amministratore rifiutarmi di impararlo, e chiedere che tra le prove di concorso per l'assunzione e gli avanzamenti dei funzionari comunali e delle ASL ci sia quello di scrivere messaggi che possano essere capiti dal pubblico che ha fatto, male, solo le scuole dell'obbligo. Se no, non si guadagnano lo stipendio.

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