giovedì 1 maggio 2008

Pubblichiamo il ritratto di Gianni Alemanno - neosindaco di Roma
tratto da Se li conosci li eviti, l'ultimo libro di Peter Gomez e Marco Travaglio.

Alemanno Gianni (An)
Anagrafe Nato a Bari il 3 marzo 1958.
Curriculum Laurea in Ingegneria ambientale; giornalista pubblicista; prima nel Fronte della Gioventù, poi nel Msi, poi in An, corrente «destra sociale»; ex consigliere regionale nel Lazio, ministro delle Risorse Agricole nel governo Berlusconi-2bis; 4 legislature (1994, 1996, 2001, 2006).
Soprannome Lupomanno.
Segni particolari Genero di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, di cui ha sposato la figlia Isabella; i due si sono separati, poi sono tornati insieme. In contrasto col suo partito, nel 2006 - ancora indagato per l'affare Parmalat - ha votato sì all'indulto. Un «caso di coscienza».
Fedina penale Fascista della prima ora, negli anni Ottanta viene arrestato tre volte per le sue intemperanze come segretario nazionale del Fronte della Gioventù. La prima il 20 novembre 1981, a Roma, con l'accusa di aver partecipato con quattro camerati all'aggressione di uno studente di ventitré anni: un pestaggio con tanto di spranghe di ferro, costato al giovane il ricovero per dieci giorni in ospedale.

Il secondo arresto risale al 1982, per il lancio di una molotov contro l'ambasciata dell'Urss (8 mesi a Rebibbia). Il terzo il 29 maggio 1989, a Nettuno: Alemanno finisce in cella con altri dodici per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, tentato blocco di corteo ufficiale e lesioni ai danni di due poliziotti. L'allegro squadrone era sceso in piazza per contestare l'allora presidente Usa George Bush senior, in visita al cimitero di guerra americano: una provocazione intollerabile, per la giovane camicia nera, che organizza subito un contro-corteo riparatore. «Per rappresentare - recita il comunicato - un monito per chi troppo facilmente dimentica il nostro passato e offende la memoria di migliaia di caduti che si sono battuti per la dignità della Patria, mentre altri pensavano solo a guadagnarsi i favori dei vincitori».

Un monito per chi offende la memoria dei repubblichini caduti per Salò, privilegiando quegli opportunisti dei partigiani, noti servi degli amerikani. Alemanno non riporta conseguenze giudiziarie per questi suoi peccatucci di gioventù, venendo sempre assolto. Ma, per un bizzarro scherzo del destino, nel 2001 diventa ministro di Berlusconi, cioè del premier più filoamericano della storia d'Italia, amico intimo del presidente George Bush junior...