giovedì 8 maggio 2008

Pescando nella Rete: Labouratorio e Tremonti

Labouratorio
Oggi 8 maggio 2008, 8 ore fa

[n.21] Labouratorio … e il socialismo spirituale del compagno Tremonti
Ieri 7 maggio 2008, 13.22.02 Tommaso Ciuffoletti
Ein Gespenst geht um in Europa - das Gespenst des Kommunismus, così iniziava il più celebre Manifesto della storia. Ed un fantasma aleggia anche nell’ultimo libro di Giulio Tremonti (La Paura e la Speranza): “… il fantasma sta davvero arrivando in Occidente e comincia a fare paura nelle periferie e nelle famiglie, nelle campagne, e nelle fabbriche; e ora anche nelle cittadelle della finanza, tanto negli Usa, quanto in Europa“. Non è ovviamente il Gespenst di Marx ed Engels, ma la retorica del fantasma è altrettanto potente e forse sarebbe il caso che a sinistra vi si dedicasse un po’ d’attenzione (ovviamente nel tempo rimasto libero fra un’appassionante discussione sui destini del camino del loft e la riproposizione del sempreverde duello fra D’Alema e Veltroni).
La possente retorica della tragedia che incombe è la prima cosa che colpisce nelle parole del compagno Giulio. Uno stile che fin dalle prime pagine, e per tutta la pars destruens del libro, colpisce come un martello e taglia come una falce. Si scaglia con furia particolarmente devastante contro le devastazioni della finanza internazionale. Lo fa con argomenti invero condivisi da molte parti, ma esposti con forza e lucidità. Quest’ultima, però, cede troppo facilmente il passo alla foga quando giunge a colpire il mercato globale delle merci e delle idee, quasi che sia davvero la paura a guidare la mano del Giulio. Il monolite mercatista eretto dal racconto tremontiano diventa un golem da abbattere senza riguardo, pena la sopravvivenza stessa della nostra civiltà. Si respira un’ansia quasi rivoluzionaria – o forse reazionaria, ma fa poca differenza.
Il paesaggio di desolazione ed angoscia deve però, a questo punto, lasciare il passo alla Speranza. Per far ciò Tremonti trasporta la Spe Salvi di Benedetto XVI nell’agone politico italiano e, ancor di più, europeo. “La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente – sta scritto nella lettera enciclica del sommo Pontefice – : il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino”. Il mezzo per raggiungere quella meta sta nel ritorno alle radici, che sono quelle giudaico-cristiane. E’ vero, dice Tremonti, sono state escluse dal preambolo della Costituzione Europea. Eppure stanno lì le sole risorse per affrontare con un briciolo di speranza la paura di un conflitto globale – economico, sociale, culturale … e chissà, forse anche bellico – che per buona parte è già in atto.
Già vi vedo storcere il naso, compagni ed amici, laici, liberali e socialisti. Beh .. è segno che la pur scarna presentazione delle tesi del socialista spirituale Giulio Tremonti ha già suscitato una reazione. Il che non è poco, considerati i sonori sbadigli che accompagnano le cronache dal loft.

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