giovedì 8 maggio 2008

Pescati nella Rete: Del Bue

Dal sito www.aprileonline.info

"A sinistra uno spazio per ricominciare"
Emiliano Sbaraglia, 07 maggio 2008, 17:21
Politica La "riunione dei mille" della scorsa settimana ha avviato una discussione intorno alla possibilità di costruire un soggetto politico che comprenda, oltre a radicali e socialisti, anche quella parte dell'Arcobaleno che non vuol tornare politicamente indietro. Intervista a Mauro Del Bue, tra i promotori dell'iniziativa
A che punto è la notte della sinistra italiana? Lo abbiamo chiesto a Mauro Del Bue, che è stato uno dei promotori e coordinatore della cosiddetta "riunione dei mille", che lo scorso fine settimana a Chianciano ha provato a raccogliere le idee intorno alle parole d'ordine che furono già nella tornata elettorale del 2006 alla base della nascita della "Rosa nel pugno", in nome di un "socialismo liberale" tutto da definire. Progetto ancora vago, ma che rispetto all'ormai sepolto cartello radical-socialista contiene ora due elementi di novità: l'esigenza di raccogliere diverse "tendenze politiche", e l'improvvisa sfarinatura della stessa sinistra, priva di rappresentanza parlamentare.
Dunque, Del Bue, a mente fredda torniamo sulla "riunione dei mille", di cui è stato tra i promotori e coordinatori. Ne è uscito fuori qualcosa di importante?Direi che ha suscitato un certo interesse, forse anche perché è stata la prima vera riflessione e il primo incontro dopo il diluvio elettorale. Ma vorrei precisare che non è stato soltanto "un atto di servizio"; il motivo è anche un progetto politico, che è quello di rilanciare un'area liberal socialista, ancora ben da definire, che in ogni caso secondo le nostre intenzioni dovrebbe essere composta da radicali, socialisti, oltre quella componente della Sinistra Arcobaleno che non vuole aderire a una costituente vetero comunista, caratterizzata ancora una volta da quei recinti partitici che l'hanno sempre contraddistinta.
Infatti nella recente intervista su "Repubblica", Marco Pannella rilancia la proposta di una ri-unione anche ai "compagni" di sinistra, alla quale però per ora sembra aver risposto soltanto Cesare Salvi...Non solo lui: hanno espresso il loro interesse a partecipare anche Pietro Folena (che insieme a Salvi nel nostro incontro si è dichiarato "socialista"), Marco Boato, Luigi Manconi, che tra l'altro ha scritto sull'argomento un bell'articolo per l'"Unità" nei giorni scorsi.
Le parole d'ordine sono "riformisti-radicali-liberali-laici", vale a dire quelle che hanno contraddistinto la campagna elettorale del 2006. Non si rischia di riproporre l'esperienza della "Rosa nel pugno"?No, perché quello fu un progetto nato in previsione di elezioni, che doveva in seguito trasformarsi in soggetto politico, cosa che a mio parere lo Sdi non ha capito. Ora invece ci sono personalità e tendenze politiche da mettere insieme, e inoltre due anni fa non si presentava come oggi la situazione di una sinistra abbattuta, sfarinata. Quindi se prima ci trovavamo di fronte all'esigenza di mettere d'accordo due partiti, oggi bisogna riuscire a mettere insieme personalità e tendenze politiche.
Secondo lei esiste veramente l'opportunità di ricostruire un soggetto politico a sinistra, o l'evoluzione economica e sociale di nuovo secolo porta inevitabilmente alla scomparsa di riferimenti e valori appartenenti a una cultura politica otto-novecentesca?In tutti gli altri paesi la sinistra esiste, quindi non è un problema del tempo che scorre. Penso che abbia detto bene Ugo Intini, quando dice che di norma nel resto del mondo i partiti restano gli stessi ma cambiano i dirigenti, mentre in Italia i partiti cambiano nome ma i dirigenti rimangono sempre gli stessi. Poi vorrei dire un'altra cosa.
Prego.Siamo proprio sicuri che l'Italia sia davvero avviata verso il bipartitismo, o piuttosto il nostro non sia bipolarismo? Per rispondere alla domanda basterebbe vedere i successi conseguitivi dagli alleati dei rispettivi grandi partiti che si sono presentati alle ultime elezioni, vale a dire Lega e Italia dei Valori, formazione che non ha votato Emma Bonino per la vicepresidenza, infischiandosene degli accordi prelelttorali, andandosi invece a ritagliare la sua piccola fetta dio potere. Aggiungo poi che la questione dell'andare soli all'interno del Pd mi pare sia ultimamente messa in discussione, in particolare da Massimo D'Alema e i suoi, ma non solo: penso ad esempio a Enrico Letta.Per questo credo ci sia uno spazio importante da ricoprire per un nuovo soggetto politico.
Un'ultima domanda, per lei che ai tempi del "nuovo Psi" ha avuto modo di frequentare anche l'allora Casa delle Libertà. Cosa ci si deve attendere dal governo che sta insediandosi proprio in queste ore, in base alla larga vittoria ottenuta e le prime azioni-esternazioni dei suoi più autorevoli rappresentanti?Non lo dico per giustificarmi, ma noi socialisti siamo una sorta di popolo di dannati, che hanno vissuto approdi diversi e contraddittori. Il legame con Berlusconi personalmente l'ho sempre considerato una prima tattica e di breve periodo, di cui ho scritto anche in seguito le motivazioni in numerosi documenti. Oggi il Cavaliere credo avrà di fronte gli stessi problemi avuti da Prodi, e le promesse elettorali da marinaio fatte su salari e pensioni, o sul bollo auto, ben presto faranno posto a lacrime e sangue. D'altra parte, il disinnamoramento dei governi della cosiddetta seconda repubblica è una caratteristica costante. La luna di miele di solito dura un anno e mezzo, poi monta l'insoddisfazione. Non a caso, dal 1994 a oggi nessun governo è stato mai confermato.

Nessun commento: