mercoledì 7 maggio 2008

Segnalazioni: l'intervista di Fini alla Stampa (1994)

Nel 1994 Gianfranco Fini non era un “bimbo” ma un uomo maturo di 42 anni, da 17 anni almeno (1977 quando divenne segretario nazionale del Fronte della Gioventù, per volontà di Giorgio Almirante) operante in politica.
Eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1983 e dal settembre 1987, alla festa del partito a Mirabello, (Ferrara), pubblicamente indicato da Almirante come suo successore alla segreteria del partito.

Questo uomo maturo oggi diventato terza carica della Repubblica, rilasciò la seguente intervista; ciascuno ne tragga le conclusioni che crede, ma si risparmi almeno dal credere, come ha mostrato di credere in queste ore il Portavoce del PD Realacci, che l’uomo si è solo sbagliato nel mettere in fila le parole quando ha detto che è più grave bruciare una bandiera di Israele che non uccidere a calci e a pugni un essere umano.

Questo è, per dirla con le sue parole….. un post-fascista, dove il post non annulla per niente il fascista.

Buona lettura, vittorio


INTERVISTA IL SEGRETARIO DI AN DOPO LA VITTORIA
01-04-1994 -LA STAMPA (pag.5)

di Alberto STATERA

Il leader:

Fini: col Cavaliere amore a prima vista

ROMA
Non ci crederete, ma in quell’ufficio un po’ ordinario, mesto e silenzioso di via della Scrofa, trascurato a memoria d’uomo da qualsivoglia circuito politico di qualche peso, dove aleggia ancora discreto il baffo bianco di Almirante, il segretario sta oggi circonfuso di orchidee, rose vermiglie, candidi gigli e altre rare specie a noi sconosciute, forse riconoscibili soltanto da un esperto botanico. Sul pianerottolo accanto, intanto, si rumoreggia, c’è ressa di popolo per accaparrare a prezzi d’oreficeria gli ultimi gadget disponibili, compreso l’uovo di Pasqua tricolore; incasso della mattinata: 10 milioni. Segretario - chiediamo a Gianfranco FINI, sfidando un po’ storditi l’odore nauseabondo dei fiori, dopo aver sgomitato nella folla sudaticcia - tutti omaggi di ammiratrici?

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Un’esperienza esotica per lei e sicuramente entusiasmante: chi salta più in alto?

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I nomi.

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I buoni saltatori allora si salveranno?

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Quante teste? Forse le undici mila che saltano negli Stati Uniti quando cambia amministrazione?

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Equanimi. Ma da dove comincia l'epurazione?

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Nomi?

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Onorevole FINI, a parte lo stordimento dei fiori, pare proprio di sognare, forse - se permette - pare di vivere in un incubo: lei guidava sei me si fa un partito in estinzione, chiuso in un cordone sanitario che nessuno era mai riuscito a valicare per cinquant’anni, e ora siamo qui a discutere di banchieri, di ministri e di alti burocrati da assumere o da cacciare. Com’è potuto accadere?

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D’accordo, ma ci risparmi le frasi di circostanza e vada al sodo.

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Abbia pazienza, le elezioni le ha vinte, ora può smettere di fare propaganda e ci può pure dire quali sono i veri elementi del vostro riciclaggio.

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Di Pietro sarà ministro?

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Come si può tradurre il verbo riciclare? Voi lo avete fatto senza neanche la Bolognina di Occhetto.

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Per cui, se le chiedessero oggi un giudizio su Mussolini?

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Berlusconi può eguagliarlo?

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Speriamo che abbia ragione, onorevole FINI. Ma vuol raccontarci com’è andato il suo idillio col Cavaliere (quello di Arcore, non l’altro)?

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Lui quella sera stessa confessò che aveva detto la cosa senza pensarci, che si era sbagliato.

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Cosa mai vi uniì?

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Insomma, così, quasi per caso, sarete l’unico partito neo fascista al governo in Europa.

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Eppure capita una cosa singolare: lei che è l’ala estrema della destra è meno temuto dalla sinistra di Berlusconi e Bossi, considerati più estremisti di lei. Come lo spiega?

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Tuttavia, lei consiglia ai suoi soci prudenza nel distribuire i ruoli istituzionali al vertice di Camera e Senato.

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Allude al leghista Speroni?

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Ma lei vuol mandare i carri armati in Dalmazia.

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Insomma, in questa mattanza si salverà solo Scalfaro?

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