martedì 1 luglio 2008

segnalazione: contreras condannato

Giornalismo partecipativo
Oggi 1 luglio 2008, 3 ore fa

Cile: Ergastolo per il generale Contreras capo della DINA
Oggi 1 luglio 2008, 3 ore fa Raffaele Della Rosa
da un articolo non firmato del quotidiano cileno El Clarin de Chile
SANTIAGO DEL CILE, 30 GIU - Manuel Contreras, ex capo della Dina cilena, la polizia segreta della giunta di Pinochet, e’ stato condannato all’ergastolo. E’ stato ritenuto colpevole dell’omicidio di Carlos Prats, ex ministro di Salvador Allende, e di sua moglie.
Comandante in capo dell’esercito e successivamente ministro della Difesa del governo del socialista Allende, quattro giorni dopo il colpo di Stato, Prats partì per Buenos Aires. Nel ‘74 una bomba sotto la sua auto lo uccise.Il giudice Alejandro Solís ha condannato all’ergastolo l’ex capo della DINA, Manuel Contreras, per associazione illegale volta all’ attuazione dell’attentato che costò la vita al generale Carlos Prats ed a sua moglie Sofía Cuthbert in Argentina, nel 1974. Contreras è stato condannato a due ergastoli, uno per ciascuna delle due vittime ed inoltre a 20 anni per aver capeggiato l’associazione illegale
Il magistrato ha pure condannato il brigadiere in pensione Pedro Espinoza Bravo a 20 anni di carcere per ciascuno dei tre delitti (i due assassinii e l’associazione illegale) per l’ammontare totale di 60 anni.Il giudice inoltre ha comminato varie condanne ad altre otto persone, tra cui una di 15 anni al generale in pensione Raúl Iturriaga Neumann.
La sentenza concerne anche il colonnello Juan Morales Salgado, in qualità di autore come partecipante all’associazione illegale e per concorso reale nel duplice omicidio.Morales partecipò attivamente ai pedinamenti ed alla pianificazione dell’attentato, come risulta da una comunicazione confidenziale da lui firmata ed indirizzata a Contreras nel Giugno del 1974.Questo documento venne consegnato al giudice Solis da Pedro Espinoza, quando l’ostilità reciproca tra i tre, tutti detenuti nel penitenziario Cordillera di Peñalolén per altri delitti, fece esplodere una crisi.La ex agente Mariana Callejas figura come la sola autrice materiale, mentre il sottufficiale del controspionaggio Reginaldo de la Cruz e l’ex agente civile Jorge Iturriaga Neumann, verranno condannati come complici.Le figlie delle vittime Angélica e Cecilia, hanno espresso la propria soddisfazione per la sentenza.“Quello che speravamo maggiormente era giustizia per quello che è accaduto ai nostri genitori e la possibilità di dare un contributo al paese con questa verità, un contributo all’Esercito perchè possa scrivere la propria storia autentica.” ha dichiarato Angelica PratsSua sorella Cecilia ha sottolineato che il giudice Solis è arrivato a scoprire quelli che parteciparono a questo crimine tremendo e le sentenze sono sufficientemente dure.“So che il paese ormai conosce la verità, noi siamo tranquille dopo tutti questi anni. L’Esercito pure sa con chiarezza chi furono i partecipanti: erano sette militari che in servizio pianificarono e causarono la morte del loro Comandante in Capo, altri funzionari dello stato sono stati pure individuati, così che questa chiarezza la ha il Paese ed anche noi.”Senza dubbio alcuno in una caso come questo avrebbe dovuto essere condannato anche l’ex Comandante in Capo dell’Esercito, Augusto Pinochet, il che purtroppo non è stato possibile a causa della sua morte. “Disgraziatamente non è accaduto però il Paese ha chiaro che anche Pinochet fece parte del gruppo di persone che assassinarono i nostri genitori” ha proseguito Cecilia Prats.Angelica Prats ha elogiato il lavoro del giudice Solis ma ha anche ricordato l’importante contributo della giustizia argentina, che è stato ancor più sottolineato dall’avvocata della famiglia, Pamela Pereira.L’avvocata ha detto che le indagini hanno provato “un atto di terrorismo della maggior importanza in territorio straniero” ed è acquisito che “furono agenti della DINA, ufficiali dell’esercito cileno, che presero parte a questo delitto, pianificato ed eseguito con gelida efficienza, un atto forse dei più disumani che il Paese abbia conosciuto.”

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