lunedì 7 luglio 2008

perché non dovremmo?

Cari amici rosselliani, vi confesso che sono tentato, se ne avrò il tempo, di andare alla manifestazione milanese (fiancheggiatrice di quella romana convocata da Furio Colombo, Pancho Pardi e Paolo Flores D'Arcais) contro le leggi vergogna: v. sotto. Sarò in una fase di grave devianza ??
Che il PD non abbia aderito naturalmente non mi interessa punto; anzi, si inserisce perfettamente nella fase di stato confusionale di quel partito. Come diceva una graffiante vignetta di Ellekappa, opposizione (per il partito di Uolter) è una parola grossa, al massimo si potrà dire "diversamente concorde".
Che il PS non solo non abbia aderito, ma abbia scelto di fare una sorta di contromanifestazione davanti al Quirinale mi pare grottesco. Quando c'è di mezzo Di Pietro il PS fa come il toro: vede rosso. Io detesto Di Pietro (e non amo neanche Nando ...), ma se Di Pietro dice che oggi è Lunedì non mi metterò a dire che è Domenica solo per non dargli ragione.
La norma blocca-processi infilata a tradimento nel d.l. sicurezza ed il "lodo" Alfano (per non parlare dell'ipotesi di baratto di cui si parla in questi giorni), così come le proposte anti-intercettazioni (miranti ad eliminare non solo la possibilità di pubblicazione, cosa su cui sono d'accordo, ma lo strumento di indagine in sé), sono evidenti atti di pirateria fatti ad personam ed in totale spregio della Costituzione. Insomma, Berlusconi è sempre il solito Berlusconi, che scoperta !
Alla nascita dei girotondi e in occasione del raduno al Palavobis manifestai il mio dissenso per la piega antipolitica che quel movimento stava prendendo, ma ora le cose sono un po' diverse.
Allora c'era un'opposizione decentemente motivata e combattiva, che oggi non c'è. I girotondi avevano scelto come bersaglio più quella opposizione (con questi non si vincerà mai, Moretti) che la destra e assumevano spesso atteggiamenti tafazziani. Noi eravamo "parlamentari", mentre oggi molti di noi sono extraparlamentari. E anche quelli tra noi che hanno votato PD non si sentono ben rappresentati, penso. Se l'opposizione non va in piazza nel momento in cui non ha rappresentanza nelle istituzioni ed il governo fa carne di porco della Costituzione, quando mai dovrebbe andarci ?
Che ne pensate ?
Ciao.
Luciano

-----Messaggio originale-----
ANCHE A MILANO IN PIAZZA CONTRO LE LEGGI VERGOGNAContro le leggi vergogna, in difesa del libero giornalismo e della leggeuguale per tutti.Per testimoniare la nostra fedeltà alla Costituzione repubblicanaMARTEDI' 8 LUGLIO ORE 18
PIAZZETTA (loggia) DEI MERCANTI (vicino a Duomo)Primi promotori:Comitato milanese per la LegalitàLe Girandole
Nando Dalla ChiesaChiara CremonesiCarlo MonguzziBasilio RizzoPer adesioni: posta@nandodallachiesa.it

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo anch'io con lo spirito e la lettera dell'intervento di Luciano, che mi suggerisce quanto segue.



Nei giorni scorsi ho partecipato ad una discussione pubblica che si è sviluppata attorno al libro di Corrado Stajano “Maestri e infedeli”.



Lì, fra l’altro, si legge di Sylos Labini che riferendosi al suo maestro Schumpeter scrive che lo sapeva intelligentissimo ma arrivò anche a considerarlo un batrace, un rospo, tanto era contemporaneamente cordiale e capace di mantenere le distanze, ricavandone e offrendo questa riflessione: i rapporti tra un maestro e un allievo possono essere semplici e diretti, ma possono anche essere inquieti, contraddittori, ambivalenti.



Stando così le cose, e a mio parere stanno proprio così, figuriamoci se non ha ragione Luciano a sottolineare che se Di Pietro, ma anche Nando… ma anche Massimo o Walter, dicono che oggi è Lunedì non ci si può certo mettere a dire che è Domenica solo per non dargli ragione.



Il dramma del nostro tempo è purtroppo quello che coincide con lo sport nazionale, che non è il calcio ma quell’altro “gioco” per cui, quello che vale, è che non ci si misura con “le ragioni degli altri” ma si manipolano “le vite degli altri”, anche debellandone in mille modi l’intelligenza.



E non solo bastonandola come si faceva in un tempo arcaico, ma al contrario “vezzeggiandola”, quando non ricattandola, e sempre più spesso isolandola in un benessere che anche i più intelligenti si riducono a vivere come indisponibile sino a che lo mantengono, e come obiettivo prioritario da riconquistare una volta perso.



Ci si ostina a NEGARE che da tempo un “nuovo fascismo” ha preso piede nel nostro paese, ma non dovrebbe bastare l’assenza delle squadracce armate di manganello (che per altro non ci si vergogna di proporre nelle mani delle varie polizie municipali), e non dovrebbero nemmeno abbagliare le movenze gentili dei nuovi “democratici gerarchi” (incapaci comunque di dire un qualsiasi no al nuovo “duce”, come quegli altri fecero il 25 luglio del ’43)….. un nuovo e più subdolo fascismo è da tempo fra noi e fra i suoi successi può oggi senz’altro annoverare la sempre più diffusa convinzione che manifestazioni civili di dissenso altro non siano che “ciarpame inutile”.



Vittorio Melandri





P.S.



“Gossip” politico uscito dal recente congresso del “nuovo PSI” vuole che la divisione fra i candidati alla segreteria, quello vincente e quello perdente, passi per il sostegno dell’uno a Walter e dell’altra a Massimo. Come dire che ci si litiga sulla corda a cui impiccarsi.

Anonimo ha detto...

In linea di massima sono d'accordo anch'io con quanto avete scritto. E il fatto che la compagnia non sia di quelle che preferisca non vuol dire - come ha argomentato Luciano - che si debbano sostenere tesi stravaganti pur di non dare ragione a Di Pietro, Grillo e Dalla Chiesa.

Pierpaolo Pecchiari

Anonimo ha detto...

Quando si ha una "cultura di governo" non ci si rassegna ai "girotondi" ma si prepara politicamente e culturalmente la battaglia sui veri temi di una nuova lotta sulle vere questioni del Paese:

- Una vera Democrazia (le regole).
- La questione Sociale la cui soluzione ha bisogno di un vigore rinnovato.
- Il Lavoro cui deve essere data nuova dignità.
- un nuovo Welfare che ridia una vera sicurezza e prospettiva a 24 milioni di lavoratori.
- si potrebbe continuare ma la carne al fuoco è già moltissima.
Forse siamo sulla buona strada; continuiamo così a far emergere una prospettiva.

Sergio Tremolada

Anonimo ha detto...

Caro Sergio,
hai ragione, ma qui è proprio una questione di regole della democrazia...
ciao
Giovanni

Anonimo ha detto...

Concordo con Luciano e Pierpaolo, prima i contenuti, poi, eventualmente, gli schieramenti (anche Badoglio è andato bene, per un periodo....).

Comunque sembra che Veltroni stia cadendo nella trappola: quelli hanno presentato due leggi, ciascuna bastante a salvare B. dal processo e ora ne tolgono una delle due per “far ricominciare il dialogo”.
Veltroni aveva detto che dovevano ritirare almeno il bloccaprocessi e quelli lo fanno.

Tutto molto prevedibile.



Stefano Bazzoli

Anonimo ha detto...

Il problema è che se non si investe in materia cerebrale nei vertici dei partiti (cosa che capita ormai da lustri) ci si ritrova con queste volpi del deserto…..secondo voi stiamo facendo una bella e sana opposizione a Milano?? Io ho proposto n volte di mettere intorno al tavolo un po’ di soggetti che ne capiscano un pochino di cose economiche e sociali e di metterli in condizioni di suggerire a questa asfittica banda dell’opposizione qualche ideuzza per fare opposizione…ma la cosa urta gli organigrammi (vedi governo ombra nazionale..) non c’è trippa!!

Ciao

mm

Anonimo ha detto...

Cari Rosselliani,

c’è una distinzione da fare tra aderire passivamente ad una manifestazione senza prendere le distanze dalle parole d’ordine degli organizzatori ovvero spiegare perché si aderisce mettendo in luce anche i punti di dissenso. Se così si fa, non c’è contraddizione alcuna.

Se poi uno aderisce alla manifestazione dei girotondi ma anche a quella silenziosa di sostegno a Napolitano davanti al Quirinale promossa dal PS, penso che si realizzi il giusto equilibrio.

Cordialmente.

Felice

Anonimo ha detto...

Io mi rifaccio alle più che condivisibili parole di Caldarola nel suo articolo oggi sul "Riformista":

"I nuovi girotondi aspirano a una repubblica governata da una Autorità non eletta dal popolo, la Magistratura, che delega ad alcuni politici 'embedded' il disbrigo delle faccendo statali. Se sorgesse un movimento simile a sostegno delle Forze Aramte o dei Cartabinieri, non avremmo dubbi.
Ma c'è Berlusconi, ci obiettano. Contro-obiezione: si può battere Berlusconi insegunedo la Repubblica dei Magistrati?".

Io non vedo rosso quando vedo Di Pietro, vedo un "moralizzatore" che con i soldi del finanzioamento pubblico dei partiti compra le sedi del suo partito e le intesta al figlio, così suo figlio si sta facendo un discreto patrimonio immobiliare con i nostri soldi. Vedo un "legalitario" che si oppone alle commissioni d'inchiesta contro le illegali violenze della polizia al G8 di Genova. E si potrebbe continuare a lungo su un personaggio di tale risma.

Nicola