Giuseppe Caliceti : Italiani si diventa
venerdì 5 giugno 2009, 9.46.26 | mangano1
da IL MANIFESTO 27.05.2009
«In Italia ci sono due re: un re è Berlusconi, l'altro re è il Papa. Berlusconi comanda l'Italia, il Papa comanda gli italiani». Suko, 9 anni, Cina Il Belpaese visto dai bambini figli di immigrati: anticipazione dal libro «Italiani» edito da Feltrinelli
Il numero di immigrati in Italia è più che triplicato solo nell'ultimo decennio. Sono oltre tre milioni. E i bambini? Nessuno lo sa con precisione.
Sono meno che in altri Paesi europei, ma certo in questi anni da noi il malcontento e il razzismo verso di loro è cresciuto, fomentato anche da alcuni movimenti politici. Reggio Emilia è oggi quarta in Italia per incidenza immigrati. Pur avendo straordinarie eccellenze educative riconosciute a livello nazionale e internazionale, anche qui capita che gli immigrati siano sempre più visti come un problema di ordine pubblico e come una minaccia all'identità culturale del nostro paese. Ho iniziato a insegnare nel plesso di Reggio Emilia come maestro elementare di ruolo nel 1983. Per alcuni anni, fui distaccato dal normale insegnamento su classe per curare un progetto ministeriale per l'integrazione dei bambini stranieri all'interno delle elementari di Sant'Ilario d'Enza, un paese tra Parma e Reggio Emilia. Allora c'erano solo alcune decine di bambini di origine non italiana, ora diverse centinaia, ma quel progetto è soppresso da tempo. Sono tornato al mio normale lavoro di insegnante di classe: l'immigrazione cresceva e nelle scuole c'erano sempre più bambini di origine non italiana. Quanti alunni stranieri avrò conosciuto in questi venticinque anni di scuola?
Duecento? Quattrocento? Di più? Non so, ma ho sempre cercato di accogliere tutti e di ascoltarli con attenzione, clandestini compresi. Ho cercato di rispettare i loro silenzi finché, in modo inaspettato, è scattata in loro la voglia di raccontarsi e rileggere, a volte anche in modo fantastico, la propria esperienza. Hanno aiutato me e tanti alunni italiani a guardare con occhi nuovi al complesso fenomeno dell'immigrazione e ai problemi a esso connessi, mettendo spesso in discussione le nostre presunte superiorità e certezze. Ci siamo aiutati a guardare in modo diverso il mondo e il Paese in cui ci siamo trovati ad abitare. Fin da principio ho preso l'abitudine di trascrivere parole, frasi, conversazioni, testi scritti da questi bambini. In più di un'occasione sembrava di rivivere la favola del Brutto Anatroccolo, ma non sempre. Una volta ambientati in Italia, ho chiesto loro cosa ne pensassero dell'Italia e degli italiani. Ho raccolto i frammenti di tante storie, riflessioni, confidenze piene di speranza e di paura, di realtà e di fantasie, di tristezze e di allegrie, di ingenue osservazioni e di fantastici fraintendimenti. Ne è uscito questo ritratto inedito dell'Italia di oggi e degli italiani. Ho cambiato i loro nomi per ragioni di privacy, ma non la loro età e la loro nazionalità . Questo libro è dedicato sia a loro che ai loro compagni di classe italiani. Ma anche a tutti i loro genitori. Grazie. Buona lettura.
ABBRONZATO
Non è vero che io in estate non mi sdraio e non prendo il sole, anche io prendo il sole. Anche se sono già con la pelle nera, io lo voglio prendere e infatti lo prendo. Anche mia madre, anche mio padre, ma non in Italia, in Africa. Infatti in Italia mio padre non ha tempo perché deve sempre lavorare. In Africa però lo prendeva e infatti era più nero di adesso. Era abbronzato. In Italia invece lui ha la pelle meno nera.
Tamu, 10 anni, Burkina Faso
AGITATI
Italiani sono brava gente, però per me delle volte sono un po' troppo agitati. Delle volte loro urlano troppo, per esempio quando fanno goal alla partita. Loro sono bravi a cantare, ma non tutti. Poi a scuola alcuni bambini italiani ti vogliono baciare che tu non sai neppure chi sono.
Sana, 6 anni, Albania
Nessun commento:
Posta un commento