giovedì 11 giugno 2009

Filomeno Viscido: nuova sinistra, contenitori e contenuti

leggendo alcuni articoli sui giornali di Sinistra e le discussioni online dei militanti , in particolare quelli di SeL ,
mi pare che la discussione verta di più sul nuovo od i nuovi contenitori della Sinistra e troppo poco su nuovi contenuti della Sinistra. .

personalmente mi piacerebbe l' introduzione, accanto ai temi tradizionali, di alcune nuove problematiche,

ne cito innanzitutto perchè tre contigue all'ecologismo, al femminismo ed al socialismo :

1- la problematica delle aree soggette a spopolamento: una perdita di patrimonio culturale ed umano notevole per l' Italia dei 10 mila campanili. una problematica che si collega anche al problema casa nella città ed al recupero di un tenore vità più equilibrato e sostenibile passando attraverso l'incentivazione dell'autoconsumo(tradizionalmente forte nelle aree agricole) , della solidarietà sociale (forte nelle piccole realtà) , delle energie rinnovabili e dell'agricoltura biologica.

2- la questione maschile . due problemi: la dispersione scolastica delle giovani generazioni di maschi (ed i loro scarsi risultati). dispersione che causa danni anche alle donne visto che la scuola rimane il miglior diffosore di uan cultura basata sull'uguaglianza dei sessi. l'assenza di strutture ad hoc per i maschi adulti cresciuti in ambiente patriarcale che si trovano privi di lavoro e quindi della funzione sociale che avevano imparato dovesse essere fondante l'identità maschile

3- i rapporti tra medie-piccole imprese ed appalti pubblici. l'introduzione di coefficienti, negli appalti pubblici, che privilegino le piccole imprese e poi tengano in considerazioni anche il comportamento di solidarietà sociale , rispetto dell'ambiente, parità dei sessi e rispetto delle minoranze.
vi è una caduta sociale del lavoro imprenditoriale che non è misurabile solo in termine di mera competizione economica tra aziende.


sul piano simbolico proporrei la creazione di una struttura nazionale od europea per la ricerca e l'assistenza contro le malattie rare.

3 commenti:

sergio tremolada ha detto...

Ma una nuova sinistra non deve riformare in profondità il nostro (si fa per dire) Welfare cominciando a studiarne un nuovo modello?

Sergio Tremolada

Filomeno Viscido ha detto...

secondo me,

e per dirla complicata: la Sinistra deve occuparsi di dare rappresentanza istituzionale alle nuove istanze sociali create dalla dinamicità storica.

detta più semplicemente: INTEGRARE gli esclusi, che sono categorie diverse in diversi periodi storici.

secondo me, ad esempio, poca attenzione è stata data alla Sinistra al mondo "tradizionale" italiano : quello di cultura non liberal, legato alla piccola e media impresa, con scarsi rapporti con lo Stato, abitante in aree rurali.

soprattutto si è snobbato i "PENULTIMI" , cioè quella parte di cittadini troppo poveri per far la bella vita dei ricchi
e troppo "ricca" per usufruire degli aiuti statali destinati ai poveri.

il welfare è lo strumento principe di questa integrazione,
in tal senso credo che il welfare liberale si distingua dal welfare socialista:

il welfare liberale si pone di dare il minimo vitale,
il welfare socialista di integrare corpi sociali ed in tal modo di rivoluzionare la società.

le tematiche accennate nel mio post non sono in conflitto con una riforma del welfare, indicano solamente categorie finora trascurate (e che prima o poi finiranno per votare Lega o qualche altro movimento conservatore se la Sinistra li trascurerà ancora) a cui il welfare andrebbe allargato.

in quanto alla possibile priorità temporale della riforma del welfare,
data la sua complessità
credo che debba essere rimandata anche perchè, se vi fosse un governo di centro-sinistra, ci troveremmo a doverla affrontare per forza con il PD e quindi mettendo in conto un travaso di ricchezza verso l'imprenditoria stracciona e le banche ingiusto e non voluto(per uno di Sinistra).

meglio sarebbe affrontare prima altre tematiche a scarso impatto sulle tasche ceti deboli come la legalizzazione delle droghe o quella della prostituzione.

in fondo le destre hanno acquisito grande credito attraverso la riforma del fumo e la patente a punti che non intaccano più di tanto la struttura statale .

in Italia , per esempio, esistono tantissimi morti a causa degli incidenti domestici.
normativi più solide e campagne pubblicitarie in favore
sarebbero probabilmente apprezzate e più facili da fare.

una volta acquisito credito, si affrontano cose più ostiche .

(se non erro i morti per incidenti domestici sono 7-8 mila anno)

Luigi Fasce ha detto...

compagne e compagni della lista,
faccio ancora una capatina tra di voi sollecitato da Tremolada.
Mi pare che prima di parlare di vecchio o nuovo, perché non parlare di
aggiornamento utle del nostro stato sociale universale ancora tutto
da realizzare negli USA ?
Ma prima ancora delle sue ricadute pratiche non sembra il caso di
verificare se la socialdemocrazia e viva o morta ? Magari in coma ma
viva.
Quste espressioni per riportare la questione nel suo giusto posto,
dopo "L'eclissi della socialdemocrazia" qui nominato. Ma che eclissi.
Il Berta, diversamente da quello che fa intendere il titolo (il
povero giornalista da me bistrattato ha letto bene il libro !) ha
fatto il funerale alla socialdemocfrazia e dunque alla "mission" del
PSE. E' il Berta che ha riportato superficialmente la vulgata "terza
via" male interpretata di Giddens che almeno lui nel sottotitolo è
chiaro "Manifesto per la rifondazione della socialdemocrazia".
Ero troppo curioso di leggerlo questo libro, a distanza di una
settimana dal nostro incontro genovese sul tema "Nel solco del
riformismo socialista quale modello di economia per il terzo
millenno" (che non lascia lacun dubbio che il riformismo socialista
può certamente "rianimare" la comatosa, attuale, socialdemocrazia
europea ra vivo). Mi chiedevo non ci saranno mica geniali
indicazioni per il dopo eclissi.
Invece niente di niente nessun utile "revisionismo" ma dopo tante
constatazioni dei tradimenti blairiani-brauniani, del PSE, in
conclusione solo prospettive generiche su (ultimo capitoletto "dopo
la socialdemocrazia", parole sue, "Si vedrà allora se il
centrosinistra europeo saprà forzare i limitidella sua storia per
approdare a un sincretismo pragmatico (sic !!!) tale da restituire
agli eredi (l'ho detto che ci ha dati per morti !) della
socialdemocrazia il ruolo che essa esercitò quando stampò la sua
impronta sulla società continentale."
Meno male che l'ho letto così ho azzerato le aspettative, critica ma
non propone un bel nulla.
Un vivace saluto socialdemocratico.
Luigi Fasce - www.circolocalogerocapitini.it