venerdì 19 giugno 2009

Francesco Maria: Dahrendorf

«I paesi dell’OCSE, per dirla in modo molto diretto e sbrigativo, hanno raggiunto un livello di sviluppo in cui le opportunità economiche dei loro cittadini mettono capo a scelte drammatiche. Per restare competitivi in un mercato mondiale in crescita devono prendere misure destinate a danneggiare irreparabilmente la coesione delle rispettive società civili. Se sono impreparati a prendere queste misure, devono ricorrere a restrizioni delle libertà civili e della partecipazione politica che configurano addirittura un nuovo autoritarismo. O almeno questo sembra essere il dilemma. il compito che incombe sul primo mondo nel decennio prossimo venturo è quello di far quadrare il cerchio fra creazione di ricchezza, coesione sociale e libertà politica. La quadratura del cerchio è impossibile; ma ci si può forse avvicinare, e un progetto realistico di promozione del benessere sociale probabilmente non può avere obiettivi più ambiziosi.» Ralf Dahrendorf, Quadrare il cerchio, 1995.

(...)" Si dovrebbe quindi verificare un ritorno all'etica protestante di beata memoria? È possibile un tale ritorno? La risposta all'ultima domanda non può che essere: probabilmente no. (...) Non ci sarà quindi nessun ritorno all'etica protestante. E tuttavia un ravvivamento delle antiche virtù è possibile e auspicabile. Il paradosso del capitalismo di cui parla Daniel Bell non potrà sparire del tutto: il motore del capitalismo moderno fonda su preferenze che i metodi del capitalismo moderno non contribuiscono a rafforzare. Per formularla in maniera meno astratta: lavoro, ordine, servizio, dovere rimangono i prerequisiti del benessere; ma lo stesso benessere significa piacere, divertimento, desiderio e distensione. Gli uomini lavorano duro per creare beni che in senso stretto sono superflui.
Non torneremo al capitalismo di risparmio, ma a un ordine in cui il soddisfacimento dei bisogni è coperto dal necessario valore aggiunto. Il capitalismo di debito deve essere ricondotto a una misura sopportabile. È necessario qualcosa come un "capitalismo responsabile", sebbene nel concetto di responsabilità è necessario che risuoni soprattutto la prospettiva di medio periodo, ovvero quella di un nuovo rapporto col tempo. (...) È importante che tra pacchetti congiunturali e schemi di salvataggio non si perda di vista il dopo-crisi, perché in questi anni si decide in quale tempo vivrà la prossima generazione di cittadini delle società libere." Ralf Dahrendorf, Il mondo che verrà ha radici antiche, (IlSole24Ore, 26 aprile 2009)

Ralf Dahrendorf, Quadrare il cerchio ieri e oggi
Ralf Dahrendorf, Libertà attiva
Ralf Dahrendorf: il mondo che verrà ha radici antiche (ilSole 24Ore)
Ralf Dahrendorf: biografia su Wikipedia

Nessun commento: