venerdì 19 giugno 2009

Francesco Somaini: Sulle prospettive politiche generali (risposta a Martinotti)

Sulle prospettive politiche più generali, l'idea che una qualche forma
di apparentamento col PD rappresenti la sola chance perseguibile per i Socialisti, e più in generale per chi si sente di Sinistra mi pare che non stia proprio in piedi.

Lasciamo pur stare tutte le critiche che si possono fare al progetto del PD
e alla sua assoluta insipienza.
Lasciamo pur perdere il discorso sul fatto che il PD non è né carne né
pesce, e che la sua unica ragion d'essere sembra essere quella di perpetuare
un ceto politico che dovrebbe essere stato mandato a casa da un pezzo.
Lasciamo pur stare i ragionamenti sul fatto che ovunque, in Europa, ad
uscire sconfitte da queste elezioni sono state in realtà tutte quelle
esperienze di Sinistra moderata (per lo più di estrazione socialista, ahimé)
che hanno puntato negli anni passati ad annacquarsi nelle varie "terze vie"
(di cui il PD rappresenta in qualche modo l'epitome).
Lasciamo pur perdere, ancora, il discorso sul fatto che il PD ha resuscitato
Berlusconi; e anche quello sul fatto che il PD è oggettivamente il puntello
di cui Berlusconi ha bisogno.
Lasciamo stare il fatto che il PD è un partito realmente democratico allo
stesso modo in cui mio nonno era un tram.
Dico: lasciamo stare tutto questo. E lasciamo anche stare anche il discorso
sul fatto che comunque i candidati socialisti nel PD non sarebbero proprio
passati (come argomenta persuasivamente Luciano Belli Paci).

Limitiamoci invece ad una banale lettura dei numeri.
Il PD perde rispetto alle politiche dell'anno scorso più di 4 milioni di
voti. Ne aveva poco più di 12 milioni alle politiche, ne ha presi, ora, poco
meno di 8 milioni.

Questi voti non sono andati a Destra: il PDL ha perso infatti anche lui
quasi 3 milioni di voti rispetto all'anno scorso, e la Lega ne ha guadagnati
solo 100.000.
I voti che il PD ha perso sono voti che sono rimasti a casa (in gran parte);
e sono voti che sono andati a Sinistra (in misura non trascurabile).

I partiti variamente collocati a Sinistra del PD (IDV, i Comunisti, SL, i
radicali, e gli ultra-comunisti di Ferrando) alle ultime europee hanno
preso - sommandoli tutti - poco meno di 5 milioni e mezzo di voti, pari
circa al 17.5 % dei voti espressi.
Qualcuno dirà che i radicali (coi loro 750 mila voti) non possono essere
messi a Sinistra del PD, e che i comunisti di Ferrando (con 160 mila voti)
non sono da contare perchè irriducibili.
E sia pure: arriviamo pur sempre a 4 milioni e mezzo di voti e a una
percentuale non molto sotto al 15 % (per l'esattezza 14,47).
Rispetto alle politiche (dove pure avevano votato 36 milioni e mezzo di
elettori, contro i 32 milioni e mezzo che hanno votato stavolta), la
crescita di ques'area è innegabile.

Nel 2008, infatti, IDV, Sinistra Arcobaleno e Socialisti, tutti insieme, non
arrivavano a 3 milioni di voti ed erano sotto all'8,5 %. Anche mettendoci
dentro le liste piu sgrause, come i "Grilli Parlanti", l'"Unione dei
Consumatori" e altri minimi, le cose non cambiano di gran che.
In un anno le formazioni a Sinistra del PD sono salite di più di 1 milione e
mezzo di voti (e di più di 2 milioni se ci aggiungiamo i radicali): e questo pur
in un quadro di calo sensibile dell'affluenza.

Ora, sarà che stavolta non c'era il giochetto del voto utile, ma lo
spostamento a Sinistra di una parte consistente dell'elettorato che aveva
creduto nel PD alle ultime politiche, è evidente.
E c'è anche da credere che tra quei 4 milioni di elettori che questa volta
non sono andati a votare, molti (almeno una buona metà) siano elettori di
Centro-Sinistra delusi dal PD, ma forse non irrecuperabili da una Sinistra
maggiormente credibile.
E badate che non sto nemmeno a ragionare su quegli
altri 3 milioni e mezzo di elettori che già avevano votato per la coalizione
di Prodi nel 2006 e che nel 2008 non hanno votato per nessun partito di
Centro-Sinistra (senza peraltro accrescere i voti della Destra).

Insomma, i dati dicono che da quando esiste il PD, il Centro-Sinistra è
andato perdendo vagonate di voti a ogni elezione. E dicono anche che mentre a Sinistra
si sono visti buoni margini di recupero, il PD non sembra oggettivamente in
grado di invertire questo processo.
Lo smottamento di questo partito è in realtà già cominciato, e sarà
difficile a mio avviso che si possa fermare.

La sfida pertanto non è salvare il PD, o salire sul carro del PD. La sfida è
costruire un'area credibile a Sinistra del PD.
Il problema infatti è che quest'area politica che ha sfiorato alle europee
il 15 % (superando il 17 se ci mettiamo anche i radicali), e che potrebbe
arrivare tranquillamente al 20 % dell'elettorato, appare oggi frantumata, in
Italia, tra troppe formazioni minori.
In un'area che ha raccolto alle europee 5 milioni e mezzo di voti, solo
l'IDV (con i suoi 2 milioni e mezzo di voti) appare oggi al di sopra della
soglia del 4 %. Gli altri sono sotto.
Non va bene.

Il punto è allora quello di dare a quest'area frantumata una
possibilità di compattarsi in qualche maniera.
Non dico (né penso) che sia possibile mettere assieme proprio tutti.
So bene infatti che le differenze sono enormi, e che per giunta si tratta di
far dialogare un mondo cui è consustanziale la propensione a fare dei
distinguo.
A Destra in realtà sono capaci di farsi andare bene tutto: laici che votano
leggi medievali, liberali che appoggiano neonazisti, arcigni difensori della
famiglia cattolica che non si scompongono di fronte al baldraccume di
Papi... Di ogni. A Destra (purché se magna) sembra che tutto possa andar
bene.
A Sinistra invece siamo (e direi anche giustamente) molto più puntigliosi.
Ci piacciono i distinguo.
E però credo che uno sforzo nella direzione del superamento delle divisioni
vada davvero compiuto. Partirei possibilmente dall'area di Sinistra e
Libertà (che sarebbe un errore mandare a ramengo); ma mi porrei
immediatamente anche il problema di allargare lo spettro degli interlocutori
(senza intestardirsi sulla questione delle identità, senza porre voti a
priori...). Laicità, democrazia, Stato sociale, legalità: sono convinto che
molte distanze possano in realtà essere colmate.

L'alternativa, viceversa, è che si finisca come in quel film dei Monty Phiton
("Brian di Nazareth"), dove, nella Giudea schiacciata dall'occupazione
romana, c'è quel personaggio del "Fronte di Liberazione della Giudea" che
dice : "Il nostro peggior nemico? Sono quelli del Fronte di Liberazione
Giudeo".

Un saluto,
Francesco Somaini

1 commento:

Ezio Giungato ha detto...

Caro Francesco,
mi rifaccio vivo dopo molto tempo, non perchè sia scomparso, ma perchè come voi siamo stati tutti molto impegnati per la campagna elettorale. Voglio esprimerti subito il mio più totale accordo sia sull'analisi del voto che sulle possibili prospettive politiche che tu hai svolto nella tua e-mail.
Quindi tralascio i presupposti e dico, al solito,: che fare?
Come ricorderai io sono socialisti ancora iscritto ad un partito che, francamente così com'è e così come si sta ponendo sia l'opinione pubblica che lo sviluppo del consnso elettorale, non ha più ragione di esistere. Hanno invece molta ragione di alimentarsi di nuova linfa i principi ed i valori ispiratori di una rinnovata politica di sinistra o, come dico da un pò di tempo, di un "centro della sinistra" che sappia interpretare questa società in totale cambiamento. Ovviamente per cambiamento non intendo il mondo del "Papi" anche se per il 50% degli italiani questa è la società di riferimento. Parlo dell'altra parte della luna quella della gente normale che è costretta a far debiti per riuscire a sopravvivere ed a cui viene detto, con protervia ed ottimismo, che se non consuma non si rimette in moto la macchina che consente a tutti di campare!!!!
Brevi note per dire che penso valga la pena di impegnarci almeno a capire se Sinistra e Libertà può essere l'ennesimo elemento catalizzatore di un nuovo processo politico che possa realmente in modo moderno ed aperto permetterci di ragionare di politica, a sinistra (nel senso delle classi sociali rappresentate) prescindendo da ciò che farà quella banda di sciagurati del PD da una parte e dei Comunisti dall'altra.

Sentiamoci.

Ezio Giungato