mercoledì 17 giugno 2009

Alessandro Battistoni: Lo sviluppo eco sostenibile (prima parte)

Socialismo
lunedì 15 giugno 2009, 20.32.59

LO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE- parte 1
lunedì 15 giugno 2009, 20.29.57






Riflessioni politiche


La nostra società attraversa un momento di profonde trasformazioni che si riflettono pesantemente sulla vita del nostro Paese e condizionano l’azione degli stessi partiti, dei sindacati e dei cittadini.

La linea socialista su temi di così vasta portata deve poter rappresentare la discriminante fra i sostenitori della tutela dell’ambiente ad oltranza e coloro che, invece, sostengono l’uso indiscriminato delle risorse disponibili.

L’impegno che si chiede ad una grande forza riformista è, e deve rimanere, quello di opporsi ad ogni forma di “abuso naturale” e, nello stesso tempo, presentare un programma di proposte che individuino soluzioni più rispondenti alle esigenze di una società in continua evoluzione.

Sappiamo che non è facile distinguere tra ciò che è utile e ciò che non è utile sul piano della “correttezza ambientale”, ma una conoscenza approfondita dei problemi consente al partito di indicare le soluzioni più percorribili per costruire un futuro che non presenti deterioramenti nel rapporto uomo-ambiente-energia.

Siamo tutti ben consci che sono risorte ed hanno preso vigore le forze autoritarie le quali hanno allargato il loro consenso ed accentuato la loro aggressività e, nello stesso tempo, siamo consapevoli che a ciò ha fatto riscontro l’assenza di posizioni politiche di spessore capaci di indicare prospettive valide per dare fiducia alle speranze dei cittadini-elettori e dare risultati concreti di cambiamenti positivi.

Su tutta questa situazione generale del paese viene ad incidere fortemente la crisi economica-finanziaria mondiale per cui il processo di crescita e di sviluppo nazionale registra una fortissima battuta di arresto e le risposte governative sono, e continuano ad essere, di basso respiro e di protezionismo di alcuni settori industriali a tutto danno di uno sviluppo equo, della ricerca e della difesa dell’ambiente.

Al di là della differenza delle risorse destinate, si nota come altri Stati hanno approvato incentivi ai settori industriali ma, di contro, hanno chiesto “precise garanzie” sul piano dei risultati. Garanzie occupazionali; garanzie sul piano della ricerca per l’abbattimento dei consumi e dell’inquinamento e così via.

Nel nostro Paese, d’accordo sostanzialmente con il maggior partito d’opposizione, solo incentivi a favore della produzione e senza controllo dei risultati e dell’impatto ambientale.

Appare evidente, quindi, che le contraddizioni esplodono e maggiori spazi politici si aprono per chi ha sempre avuto una visione aperta e non unilaterale dei problemi per affermare e riaccendere i fili spezzati della vera e concreta politica “riformatrice”.

Tutti noi abbiamo davanti una situazione tale che siamo obbligati a proporre obiettivi ampi e difficili dal punto di vista ambientale e siamo ben consci che i processi di democratizzazione della vita dello Stato in tutti i suoi aspetti, economici, sociali ed amministrativi richiede un grande sforzo ed un grande impegno.

Gli amministratori socialisti nella loro attività di gestione devono tradurre con forza i principi che sono alla base dello sviluppo ecosostenibile in modo tale che si possa facilmente desumere l’azione politica, civile e soprattutto culturale che il popolo riformista intende portare avanti per migliorare le condizioni di vita dei cittadini. E’ compito, quindi, dei socialisti a tutti i livelli dare un impulso generoso in questo senso.

Nel passato siamo stati protagonisti ed attivi sulla tematica ambientale ed oggi è necessario promuovere e sollecitare le coscienze dei cittadini affinché la problematica ambientale venga affrontata come una “grande questione” culturale, politica e di democrazia economica.

Il Partito è consapevole che su alcune della problematiche ambientali è urgente e necessario dare indicazioni e proposte concrete rispetto alla crisi ecologica globale quale, ad esempio, la scarsità e l’esaurimento delle risorse; il grande squilibrio dei cicli naturali; l’inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua, etc.

Non è possibile pensare che il consumo di materia e di energia sia illimitato per il semplice fatto che le risorse stesse sono limitate e la natura ci informa di ciò senza mezzi termini.

Si impone una inversione di tendenza in tutti gli ambiti: dai comportamenti privati al modello organizzato della società; dall’azione pubblica ai modelli economici e finanziari ed a quelli fiscali, e così via.

Se si dovesse continuare a vivere in questo modo il modello di sviluppo attuale non sarebbe, a breve, più compatibile con la durata degli ecosistemi da cui dipendiamo.

E’ necessario porre con fermezza queste questioni ed il governo ha il dovere di ascoltare, di rendersi conto e di essere interlocutore attento ai problemi dei cittadini.

Quest’ultimi sanno che tutto diventa difficile quando l’economia colpisce il Paese e, nello stesso tempo, sono consapevoli che non è condivisibile una azione governativa che non si preoccupa del domani e di come saranno penalizzate le generazioni future.

I socialisti, con senso di responsabilità che proviene da lontano e quale forza democratica non possono consentire che la politica ambientale del nostro Paese si decomponga e possa irrimediabilmente lacerarsi.

Si batteranno affinché la Comunità europea si faccia interprete di una politica comune per quanto riguarda l’Ambiente e l’energia e non trascuri gli aspetti di gestione economica e finanziaria delle Aree Protette in una visione comune europeistica.

Si discuta ampiamente e si affrontino le questioni sul tappeto affinché il problema dei consumi sia affrontato in una visione più generale e non più nazionalistica; le questioni della tutela e della difesa dell’ambiente siano questioni europee e non dei singoli Paesi e che i vincoli non siano divieti, ma occasione di crescita e di sviluppo per le popolazioni; si armonizzi la politica di gestione delle Aree Protette per conseguire un notevole risparmio sul piano delle risorse pubbliche.

I socialisti si impegneranno per una revisione dell’attuale normativa, ma in una logica dove le Aree Protette rientrino in un modello innovativo di gestione istituzionale omogenea sul territorio nazionale al fine di raggiungere e coniugare gli obietti primari di tutela della biodiversità con risultati ottimali di crescita e sviluppo, in sintonia con le realtà locali.

Nello stesso tempo hanno interesse ad impostare una linea politica ambientale ed ecosostenibile nuova e diversa per il Paese e vogliono un Italia industrializzata, ma rispettosa dell’ambiente ed uno Stato funzionante che può e deve essere competitivo con le esigenze ed il rispetto che si deve all’ecosistema.

Per queste stesse ragioni lo Stato ha il dovere di comportarsi con equità nei confronti dei cittadini e delle imprese. Per quest’ultime dovrebbe applicare le imposte sull’inquinamento (tributo) in relazione al fatto che maggiore è la quantità di inquinamento che l’impresa riesce ad abbattere e minore è l’imposta che deve pagare.

Lo stesso discorso politico vale per la raccolta differenziata da parte dell’utente-famiglia: a maggiore e migliore raccolta di rifiuti corrisponde un minore tributo.

Sulla base di queste riflessioni e su quanto più avanti si andrà ad argomentare e proporre, i socialisti sono convinti che una azione politica riformatrice ha l’obbligo di creare le condizioni affinché si rafforzi il rispetto nei confronti dell’Ambiente tenendo sempre presente consapevolmente che da questo delicato ed importante settore possono venire risposte credibili e durature all’attuale crisi occupazionale.

La disoccupazione crescente è un problema drammatico, ma la volontà dei giovani è quella di non assistere passivamente a tale agonia e l’ambiente può essere una occasione di crescita per le future generazioni con innegabili vantaggi, senza compromettere le possibilità di poter soddisfare le esigenze che verranno ed a cui hanno diritto.



a cura di Alessandro Battistoni

membro Commissione Nazionale Ambiente- Energia PS

Nessun commento: