giovedì 2 aprile 2009

Elezioni europee: chiediamo chiarezza

ELEZIONI EUROPEE: CHIEDIAMO CHIAREZZA.

Le elezioni europee sono a poco più di due mesi di distanza e crescono ogni giorno le dimensioni della crisi che ne sono il contesto. Eppure solo ora si comincia a parlare, non di quello che può e deve fare l'Europa, ma di candidature -- e ciò che trapela non aiuta. Rivolgiamo dunque un appello alla chiarezza a tutti i partiti che intendono sfidare l'attuale maggioranza di destra al governo in Italia.
Per quanto riguarda le candidature, intendete seguire la destra mettendo in vetrina celebrità e leader politici al solo scopo di raccogliere voti, con il risultato sicuro di consolidare la fama di assenteismo dei rappresentanti italiani in Europa? O, peggio ancora, nel caso di dimissioni, ingannando gli elettori?
Chiediamo inoltre di sapere cosa si accingono a fare i nostri futuri rappresentanti in Europa, e anche insieme a chi. L'Europa si dibatte in una crisi che non è solo economica, riguarda anche il futuro del progetto europeo. I nostri rappresentanti si impegneranno per un'Europa più solidale, democraticamente integrata e più vicina ai cittadini o seguiranno la visione perdente di un’Europa somma dei suoi governi? Con quali strumenti intendono affrontare le sfide del clima, dei diritti e della pace? Per rispondere a questi interrogativi la questione della collocazione dei nostri futuri rappresentanti in Europa è tutt'altro che marginale: motivo di più per uscire da una confusione tutta italiana su questo punto.
Nel Parlamento Europeo vige il bipolarismo, fondato su due gruppi a vocazione maggioritaria: quello socialdemocratico e quello popolare, di fatto conservatore. I restanti raggruppamenti si posizionano, di volta in volta, lungo questi due assi, dall'estrema destra alla sinistra, ecologista e non. Al centro i liberali preferiscono non scegliere. Una geografia politica che sembra creare più problemi a sinistra che a destra in Italia.
Fare chiarezza significa saper scegliere la propria collocazione in Europa, comuni candidati alla presidenza della Commissione e del Parlamento, essere credibili nel difficile impegno per un’Europa politica.
Non possiamo più permetterci le divisioni del passato, perciò chiediamo:











Tana de Zulueta, Gian Giacomo Migone, Maria Pia D'Angelo, Luciano Gallino, Moni Ovadia, Franco Rositi, Alberto Tridente, Gustavo Zagrebelsky

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