venerdì 24 aprile 2009

Paola Meneganti: la libertà, profumo d'aprile

La libertà fu riconquistata dalla nostra "meglio gioventù" dell'intelligenza, dell'anima e del coraggio nell'aprile del 1945, dalle ragazze e dai ragazzi, dalle donne e dagli uomini "che volontari si adunarono/per dignità, non per odio/decisi a riscattare/la vergogna e il dolore del mondo". La vergogna e il dolore del nazifascismo, la violenza, l'illibertà, l'abbrutimento delle coscienze, il servaggio, il timore di pensare da sé. Provo un grande amore verso quei ragazzi e quelle ragazze, quei ragazzi "con la spolverina/che usava in quegli anni, i calzoni/larghi, e sulla chioma partigiana la bustina/militare", che "scendono lungo i muraglioni/dove stanno i mercati,giù dai viottoli/che uniscono i primi orti ai costoni/delle colline: scendono dai cimiteri [...] scendono giù, muti, nel primo sole,/e, pur così vicino alla morte, il loro è il passo lieto/di chi ha tanto cammino da fare nel mondo ...". Sono versi di Pasolini, che parlava del "germe orrendamente profumato dfella Resistenza". Ma pensiamo anche a tutti e a tutte quelle che resistettero alla barbarie fin dall'inizio degli anni Venti, maltrattati, licenziati, picchiati, esiliati, esiliati in patria e fuori patria, perseguitati, con nel cuore l'amore per la libertà. I gesti eroici - i gesti silenti e umili di resistenza quotidiana.
Pensiamo a Dante Di Nanni, pensiamo a Ondina Peteani, pensiamo a Duccio Galimberti. Amiamoli. Riappropriamoci della loro storia, del loro coraggio, delle loro idee, costruiamo un "aprile, rosso di gioventù", di "CHI CERCA GIUSTIZIA" ...
Amiamoli, come se fossero tra noi.
(p.m.)

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