Il malaffare dei potenti è più colpevole della pur crudele natura
Abbiamo aspettato alcuni giorni prima di intervenire sul terremoto in Abruzzo e prima di dare la solidarietà del nostro Partito, del 'Nuovo Partito d'Azione' e di tutta la comunità neoazionista italiana, alle popolazioni abruzzesi colpite dalla tragedia del sisma, cosa che comunque facciamo, sebbene in ritardo, con la presente nota. Ma il ritardo non è casuale. Appena saputo che strutture recenti come l'Ospedale San Salvatore o come la Casa dello Studente costruite, almeno teoricamente, col cemento armato erano miseramente crollate, causando un numero incredibile di morti, abbiamo esitato a parlare immediatamente di questa nuova ed ennesima tragedia annunciata perché volevamo verificare un certo sospetto che subito ci è balzato in mente. Man mano che passavano le ore ed i giorni e che emergevano dalle macerie i corpi estratti, aumentavano sempre più anche le probabilità che il nostro sospetto, insinuatosi in noi già dalle prime ore dopo la scossa delle ore 3.32, si rivelass
e purtroppo fondato; il sospetto che dietro questa immane catastrofe abruzzese ci fossero non solo la crudeltà della natura, ma anche, se non soprattutto, ragioni umane, anzi troppo umane. Puntando l'indice accusatorio verso quest'ultime ci verrebbe voglia di parafrasare Pier Paolo Pasolini quando in un memorabile intervento scriveva che lui sapeva la verità (si riferiva alla verità sui misteri criminali d'Italia), ma che non ne aveva né le prove né gli indizi. Qui invece degli indizi corposi stanno emergendo. Incredibile la vicenda dei due palazzi gemelli di via Campo di Fassa all'Aquila. Uno è
andato giù, e ha fatto 27 morti. L'altro è ancora in piedi.
Stanno emergendo dalle macerie pilastri fradici e di cemento impastato di sabbia di mare (bel cemento armato, armato per uccidere gli abitanti delle case!), materiali di scarto grazie ai quali è possibile raddoppiare i profitti. Ecco il sospetto già confermato a pochi giorni dal sisma. Lo sentivamo per intuito che avevamo visto giusto. Per questo abbiamo ritenuto opportuno aspettare qualche giorno per poter dire qualcosa di sensato dal punto di vista politico. Siamo purtroppo alle solite. Questo è un Paese in cui l'illegalità e la delinquenza sono diffuse tanto in alto quanto in basso.
Questo è un Paese in cui l'avidità di guadagno di palazzinari senza troppi scrupoli ed un capitalismo di rapina e di truffa, sono sempre stati protetti dal potere politico prima fiorito all'ombra del Cupolone democristiano e successivamente della destra berlusconiana che ne ha ereditato le seconde, le terze e le quarte file (con l'aggiunta del 90% di quel che fu il Partito Socialista di Craxi). Tanto per rimanere in ambito abruzzese, chi si ricorda, ad esempio, di Rocco Salini, democristiano, assessore, dal 1990 al 1992 e presidente della regione Abruzzo, costretto a dimettersi dopo essere stato condannato ad un anno e 4 mesi di reclusione per falso ideologico e abuso d'ufficio (unico condannato della giunta regionale d'Abruzzo, arrestata in blocco per l'uso scorretto di 450 miliardi di fondi europei)? Chi accolse Salini, chi gli dette il passpartout per una nuova fase della sua carriera politica? Ma lui naturalmente, il grande ed eterno campione della causa di santificazion
e di tutte le povere vittime della furia giustizialista. Chi lo candidò e quindi permise che fosse eletto consigliere regionale nel 2000 nelle liste di Forza Italia, chi nel 2005 lo nominò sottosegretario alla Sanità nel suo governo? Sempre lui, Berlusconi Silvio, quello che in questi giorni passeggiando per le vie dell'Aquila va recitando la nuova sceneggiata del buon papà populista che reclama giustizia per la povera terra d'Abruzzo, come se lui in questi ultimi lustri fosse sempre stato in una delle sue dorate ville a godersi il sole.
Questo è un Paese in cui l'attuale mancanza di soldi per la messa a norma degli edifici e per i controlli non è solo il frutto di una volontà di coprire sempre i colpevoli a spese della vita della gente normale, ma della presenza di un debito pubblico creato dal malgoverno democristiano e dai suoi alleati laici, debito pubblico che è assurto a dimensioni gigantesche anche per tutte le opere pubbliche inutili che hanno ingrassato solo i palazzinari, la mafia ed il ceto politico corrotto, tutti uniti da un patto scellerato.
Dalle macerie dell'Aquila emergono misfatti edilizi compiuti venti o trent'anni fa. La cosa più incredibile dal punto di vista tecnico è che le case migliori, quelle che hanno retto meglio l'urto, sono state costruite più di trent'anni fa. Addirittura il vecchio ospedale, costruito nel 1700, non ha subito neppure una crepa mentre il moderno ospedale San Salvatore si è afflosciato su se stesso. Casi isolati, scherzi della natura, giochi del destino? No, nulla di tutto questo; chissà quanti palazzi e strutture, soprattutto nel centrosud sismico, sono stati costruiti così ed ancora non lo sappiamo. Ciò che intuivamo lunedì, poche ore dopo la scossa fatale, è già chiaro a tutti; si è calcolato male dove costruire, si è costruito male, si è rubato sui materiali, non si sono mai fatti controlli durante la costruzione e dopo la costruzione, non si sono osservate le norme antisismiche. Fino a pochi giorni fa il dibattito politico nazionale ruotava intorno ad un grottesco piano-casa
fortemente voluto dal governo Berlusconi non per rimettere in piedi l'economia sconvolta dall'altro tsunami, quello finanziario, ma, come al solito in questo disgraziato e bellissimo Paese, per fare un altro, l'ennesimo, regalo, ai palazzinari, al popolino evasore degli artigiani edili, insomma alla base elettorale della destra berlusconiana, a quello stesso blocco sociale che, quando i moderni e malsani palazzi dell'Aquila venivano tirati su, costituiva la base del consenso, anche allora quasi plebiscitario specialmente nelle regioni del centrosud, alla DC (e purtroppo anche ai partiti laici minori che tennero bordone alla DC per decenni diventandone la brutta copia).
A forte rischio, dicono i tecnici dopo i primi sopralluoghi tra le macerie, sono tutte le costruzioni degli ultimi trent'anni (cioè proprio quelle che invece dovrebbero essere le migliori). Quindi la de-regulation edilizia, chiamiamola così, è iniziata trent'anni fa (in realtà c'era già da prima, ma non aveva forse avuto la spavalderia degli ultimi trent'anni effettivamente). E' incredibile la coincidenza. Trent'anni fa l'esaltazione acritica del capitalismo senza regole faceva sragionare anche famosi intellettuali che vedevano in essa il segno di una bella 'fine della storia', trent'anni fa le politiche neoliberiste di Reagan e della sua omologa inglese 'Maggie' dettero il la ad una fase di de-regulation finanziaria ed economica che ora, in sincronia con il disastro abruzzese, si manifesta sotto gli occhi di tutti. La de-regulation finanziaria mondiale e la de-regulation edilizia italiana producono ambedue, trent'anni dopo, disastrosi crolli e sciagure. E come il disastro
della finanza ha indicato, ma non ancora in Italia purtroppo, il segnale di una inversione politica, lo stesso dovrebbe succedere, se l'Italia fosse un paese normale, nel campo edilizio. Ciò dovrebbe valere anche per gli altri ambiti della società. I responsabili dello sfasciume edilizio ed idrogeologico sono gli stessi che hanno prodotto lo spaventoso debito pubblico che abbiamo, sono gli stessi che hanno consentito il prosperare arrogante della grande criminalità mafiosa, coprendola e facendoci anche un sacco di affari insieme, sono gli stessi che hanno consentito una concentrazione intollerabile della ricchezza con un 10% che detiene il 52% di tutte le attività finanziarie, sono gli stessi che hanno coperto o addirittura costruito i grandi misteri criminali d'Italia (dalla strage di Piazza Fontana fino alla vicenda del Banco Ambrosiano di Calvi ecc. ecc.), sono gli stessi, per venire agli episodi più recenti, che hanno strappato illegittimamente le inchieste al pm di Cat
anzaro Luigi De Magistris. E se la destra è il collettore orgoglioso di tutte le istanze di illegalità e di malaffare, anche il centrosinistra non è immune dalla malapolitica e dal malaffare anche perché se è scomparsa la Balena Bianca non sono mai spariti i balenotti scudocrociati, che, anzi, oggi dominano, come sempre, la scena sparpagliati in tanti partiti e, soprattutto, non sono scomparse le pessime pratiche di cui la DC è stata somma maestra. Nulla o quasi è riuscito a sfuggire al Grande Saccheggio d'Italia da parte di una classe politica delinquenziale che ha fatto sempre affari con la mafia e che ha fatto nascere una borghesia mafiosa e collusa con l'illegalità, una nuova classe sociale che è il vero cancro oggi di questo povero Paese. Il settore delle costruzioni è stato ed è il suo terreno elettivo.
Questo è un Paese in cui le buone leggi, che poi restano inapplicate, seguono sempre le catastrofi. Non bastò il terremoto dell'Irpinia e della Basilicata per codificare la cultura della sicurezza antisismica. Si dovette attendere il terremoto di San Giuliano nel Molise con tutte quelle scene strazianti, anche per noi telespettatori, di quei poveri bambini seppelliti dalle macerie.
Ma poi proprio il governo Berlusconi con Scajola ha fatto di tutto per rimandare l'applicazione delle norme antisismiche ed alla fine sono riusciti a spostarle nel 2010. La faccia di tolla dei politici della destra berlusconiana non ha proprio limiti. Ogni giorno il nuovo ducetto vestito in 'noir' non si fa scrupolo di mostrarsi a contatto con la popolazione dell'Aquila negli atteggiamenti tipici dell'Uomo della Provvidenza con la scusa che è suo dovere essere presente fisicamente all'Aquila al fine di non lasciar soli i terremotati. L'ultima sua trovata 'piaciona' è stata quella di mettere le sue lussuose dimore al servizio dei terremotati. Aspettiamo ansiosi la sua prossima emulazione grottesca dell'uomo di Predappio. Quanto tempo dovremo aspettare per vedere il barzellettiere in qualche campagna assolata d'estate a mietere il grano a torso nudo?
Se c'è uno in Italia che non dovrebbe manco farsi vedere per le vie dell'Aquila ferita a morte questo è proprio il signor B.
Il piano casa di qualche giorno fa è solo l'ultima di una lunghissima serie di atti politici e di governo sempre e solo in favore dei predatori e mai a favore della giustizia, della gente comune e della legalità. La prima cosa che fece nel suo primo governo fu proprio l'abolizione della legge Merloni sui cantieri, che non era nemmeno mai stata applicata. Esempi di questo tipo ce ne sono a iosa, ma purtroppo la memoria della gente d'Italia è davvero troppo corta.
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