Sono "laico", stremamente efermamente "laico". Di idee Azioniste, la mia "culla politica" é stato il Partito Repubblicano di Ugo La Malfa. Passato ai DS, assieme agli altri compagni della Sinistra Repubblicana, auspicavo la confluenza pure dei Socialisti, altrettanto laici e difensori dei principali diritti di libertà e giustizia sociale. Sono uscito dai DS all'atto della fusione con la Margherita: esemplare progetto di "collusione d'interessi" e non di vocazione ideologica. Non ho voluto "morire democristiano". Ho aderito alla Costituente Socialista sperando che il vecchio vizio di sentirsi sempre accerchiati e ridotti nell'ultimo "fortino" dai soliti "Di Pietro e "Comunisti", fosse diventato ormai un tema "storico" e come tale trattato. Ho potuto constatare che al contrario é rimasto un tema da "cronaca", anche dopo tanti anni e le stesse ammissioni di Craxi di fronte al Parlamento. I giudici avrebbero dovuto tapparsi le orecchie, gli occhi e qualcos'altro per non fare ciò che hanno fatto.
Ora é nato il cartello elettorale "Sinistra e Libertà", altro ed ennesimo esempio di "collusione d'interessi " ( quelli elettoralistici ) senza alcun sincero obiettivo di arrivare a quell'unità della sinistra democratica tanto invocata quanto necesdsaria.
Ma cosa vogliamo ? I leader dove sono ? E, prima di tutto, che idee abbiamo ?
Continuare a piangersi addosso, sfogarsi nei salotti contro il complotto Magistrati - Comunisti. oppure rilanciamo le "originali idee lai che e socialiste comuni in tutta europa.
Sono deluso eamareggiato: di questo passo la destra Berlusconiana continuerà a governare per decenni e la Sinistra ( in senso lato ) bproseguirà nel suo isolamento dorato ( ???? ) beandosi di essere quella minoranza dura e pura che rimane sull'Aventino e che ritiene di essere l'unica ad avere la verità in tasca. Bene credo che se continuerà a tenersela in tasca ben pochi italiani la potranno conoscere.
Auguri a tutti noi, laici, socialisti, democratici, ridotti a parlarci addosso nei salotti tra un dolcetto e l'altro.
Auguri di cuore.
Alberto Sangalli
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