venerdì 24 aprile 2009

Ugo Mazza: referendum, verso una doppia "porcata"

Da Aprile

Referendum: verso una doppia "porcata"
Ugo Mazza*, 23 aprile 2009, 13:22

Politica Due ragioni per esprimersi contro il referendum. La prima è "di forma": l'elettore che entra nel seggio per le elezioni amministrative non può trovarsi tra le mani la scheda del referendum senza una sua richiesta, sarebbe una imposizione che confida sulla ignoranza delle persone. La seconda è "di sostanza": con il referendum i promotori vogliono spostare il premio di maggioranza del 55% dei seggi dalla coalizione vincente al partito maggiormente votato. Vogliono eludere il principio costituzionale della rappresentanza imponendo il "bipartitismo". Esattamente come successe con la legge Acerbo che assicurò al fascismo il controllo della Camera. Tutto questo aprirebbe la strada al "presidenzialismo" e alla feudalizzazione della politica italiana



La Camera approva la "leggina" sul 21 giugno




Anche di fronte al diritto delle persone colpite dal terremoto ad avere al più presto un'assistenza adeguata e una casa decente non credo sia utile ridurre la democrazia per risparmiare.
Perché nessuno ricorda che il Governo Berlusconi negli stessi giorni ha deciso di spendere 13 miliardi di euro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri F-35? Nel silenzio si è decisa una spesa militare più alta del costo della ricostruzione delle zone terremotate. Bastava rinunciare all'acquisto di qualche aereo per svolgere il referendum in modo corretto; perché, allora, tanto chiasso sul "costo referendum"?

E' del tutto evidente che siamo di fronte a una forzatura strumentale dei promotori del referendum e di Franceschini e Di Pietro a cui non pare vera l'occasione di poter strumentalizzare i "costi della democrazia" per imporre l'accorpamento del referendum alle elezioni amministrative. Loro, da esperti, sanno bene che questa fortunata coincidenza, veicolata dal possibile risparmio di risorse per il terremoto, renderebbe possibile il raggiungimento del quorum, cosa molto difficile da ottenere altrimenti.
Ma si tratta di un inganno: infatti, gli elettori si troveranno tra le mani una scheda in più che pochi rifiuteranno mentre la grande parte la prenderebbe risultando votante, anche se non la apre neppure.

Per evitare questo inganno, se passerà, il seggio referendario dovrebbe essere separato dagli altri aperti per le elezioni amministrative e gli elettori dovrebbero rivolgersi direttamente al suo presidente per chiedere la scheda che non gli può essere imposta.
L'elettore che entra nel seggio per le elezioni amministrative non può trovarsi tra le mani la scheda del referendum senza una sua richiesta: l'opposto è una imposizione che confida sulla ignoranza delle persone.

Mi si dice: voi puntate sull'assenteismo per non fare passare il referendum. Sì ma è un mio diritto farlo.
E' bene ricordare che questo è successo in molti referendum, e quasi tutti i Partiti hanno almeno una volta invitato i propri elettori a non andare a votare; nell'ultimo, addirittura la Gerarchia della Chiesa Cattolica è scesa in campo per sostenere l'astensionismo.
E questo per la semplice ragione istituzionale che il superamento del quorum del 50% dei votanti è la prima regola da rispettare per la sua validità per cambiare una legge del Parlamento.
Sono il Prof. Guzzetta, Franceschini e Di Pietro che usano il sotterfugio dell'abbinamento per sperare di raggiungere il quorum alterando con una leggina dell'ultimo minuto precise regole costituzionali.
Abbiano il coraggio di una scelta pulita: la facciano per abolire il quorum; ogni discussione sarebbe finita.

Ma al di là delle loro furbizie, ci sono le ragioni di merito che mi portano a non partecipare al voto.
La legge elettorale vigente è una "porcata", come disse il suo promotore, l'oggi Ministro Calderoli.
Come tutti ricordano i cittadini non hanno più il diritto di scegliere i parlamentari con il voto di preferenza e grazie a questa "porcata" Deputati e i Senatori vengono nominati dai Segretari dei Partiti che definiscono l'ordine delle liste. La rappresentatività del Parlamento sancita dalla Costituzione è stata così negata al punto tale che Berlusconi può dire: "Bastano i capi gruppo per decidere, i Parlamentari fanno solo perdere tempo".

Il referendum "Guzzetta" non cancella questa "porcata": usano l'inganno per far credere l'opposto.
Inoltre, se il referendum risultasse valido, questa "porcata sarà "santificata", qualunque fosse il risultato.
Una bella trovata davvero: si raddoppia la "porcata"; complimenti.

Con il referendum i promotori vogliono spostare il premio di maggioranza del 55% dei seggi dalla coalizione vincente al partito maggiormente votato: vogliono eludere il principio costituzionale della rappresentanza della Costituzione Italiana imponendo il "bipartitismo" in Italia.
Esattamente come successe con la legge Acerbo che assicurò al fascismo il controllo della Camera.
Inoltre, tutto questo aprirebbe la strada al "presidenzialismo" e alla feudalizzazione della politica italiana.

E' bene perciò ricordare che con il Referendum fu respinto lo stravolgimento della Costituzione voluto da Berlusconi-Calderioli: senza trucchi, votò oltre il 50% degli elettori e oltre il 60% disse NO. Per questo, rifiuto l'abbinamento del referendum con le elezioni amministrative e il ballottaggio.

*Presidente Gruppo di Sinistra Democratica Regione Emilia-Romagna

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