sabato 18 aprile 2009

Umberto Guidoni: Noi, l'Europa e un governo razzista

Da Aprile


Noi, l'Europa e un governo razzista
Umberto Guidoni*, 17 aprile 2009, 16:41

L'intervento Dopo le dichiarazioni del COmmissario per i diritti umani Hammamberg, arrivano altri segnali inquietanti sull'isolamento del nostro paese. Infatti, il Commissario alla giustizia Jacques Barrot, rispondendo alla interrogazione di un gruppo di eurodeputati della Sinistra, ha ribadito la tesi che i medici non possono denunciare i clandestini, e che gli immigrati, siano essi regolari o irregolari, devono poter godere, a pieno titolo, dei diritti espressi nella Carta dei diritti fondamentali della UE: ossia il diritto alla dignità umana, alla vita, alla non discriminazione e alla salute



Le preoccupazioni del Commissario Hammarberg, che chiede al Governo italiano di rivedere il ddl sulla sicurezza, è la conferma che la criminalizzazione degli immigrati, nascosta dietro l'alibi della sicurezza e del terrorismo, viola gli standard di legalità internazionale e rischia di condurre l'Italia verso una deriva xenofoba e razzista.
Questa è una delle considerazioni che emergono dal rapporto, reso pubblico dal Commissariato per i Diritti Umani del Consiglio D'Europa, che fa seguito alla visita di Hammarberg in Italia, nel gennaio scorso.

Pur riconoscendo i problemi che i flussi migratori comportano per gli Stati europei, il Commissario critica decisamente le nuove misure legislative sull'immigrazione e sull'asilo che sono state adottate dall'Italia: come quella che criminalizzano i migranti irregolari o la possibilità dei medici di denunciare i clandestini che accedono al sistema sanitario.
Ancor più preoccupanti sono le deportazioni avvenute, in particolare dall'Italia in Tunisia. Secondo rapporti attendibili, infatti, in alcuni casi i deportati sono stati sottoposti a tortura nel paese di arrivo.
Il commissario punta il dito sulle azioni compiute dalle autorità di uno stato democratico come l'Italia, che violano, nei fatti, un fondamentale diritto dell'uomo stabilito dall'Europa: quello che proibisce, in assoluto, l'uso della tortura o di punizioni degradanti ed inumane.
Per questo il Commissario si pronuncia contro i ritorni forzati in quei paesi che hanno una storia di uso comprovato della tortura, anche quando si nascondono dietro le assicurazioni diplomatiche.

E' un richiamo molto serio nei confronti del governo italiano al quale Hammarberg chiede di rivedere urgentemente le norme in questo campo, per renderle conformi alle misure obbligatorie stabilite dalla Corte europea dei Diritti dell'Uomo.
Un segnale inquietante sull'isolamento del nostro paese viene anche dalla risposta della Commissione europea. Infatti, il Commissario alla giustizia Jacques Barrot, rispondendo alla interrogazione di un gruppo di eurodeputati della Sinistra, ha ribadito la tesi che i medici non possono denunciare i clandestini, e che gli immigrati, siano essi regolari o irregolari, devono poter godere, a pieno titolo, dei diritti espressi nella Carta dei diritti fondamentali della UE: ossia il diritto alla dignità umana, alla vita, alla non discriminazione e alla salute.

Come italiano e come deputato europeo sono doppiamente preoccupato per la deriva del governo Berlusconi che, sotto il ricatto ormai evidente della Lega, sta allontanando sempre più il nostro paese dall'Europa dei diritti.

*Parlamentare Europeo di Sinistra e Libertà

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