Dunque il nuovo Cda della Rai ha battuto il suo primo colpo importante: Santoro deve “riparare”. Di conserva è facile prevedere che le indagini sui guasti veri e mortali che nessuno potrà più riparare a l’Aquila e dintorni, procederanno alla massima velocità sino a quanto il fascicolo relativo risulterà aperto contro ignoti, poi, appena un solo nome sostituirà quell’ “ignoti” la velocità e gli effetti dell’indagine torneranno ad essere quelli di sempre, ed anche questa indagine si rivelerà “poi”, costruita sulla e con la “sabbia”. Provo un senso di nausea, dinnanzi ad un provvedimento figlio di una ipocrisia che, questa si, offende i morti d’Abruzzo e i vivi di tutta Italia. Altro che la vignetta di Vauro. Aggiungo una domanda. Mi chiedo come avrebbe commentato questa vera e propria “indecenza” a Repubblica TV il Paolo Garimberti che la dirigeva e conduceva. Quanto ai gusti di Franceschini, sono legittimi, anche a me a volta Santoro non piace, ma io sono un cittadino qualunque, mentre la sua esternazione di leader dell’opposizione, vale una “bandiera gialla” issata sul pennone più alto della nave Italia. Bandiera gialla a segnalare che ormai siamo una nave dove il batterio dell’inciucio ha sviluppato la “peste” di una politica piena di bubboni, e oscenamente malata. Purtroppo però, come i monatti di un tempo, una politica deturpata e destinata a sopravvivere al residuo di capacità di sdegno e di civiltà che si trova ancora fra noi cittadini.
Vittorio Melandri
Nessun commento:
Posta un commento