giovedì 2 agosto 2012

Franco Bartolomei: Di Pietro, il falso problema

Di Pietro, il falso problema che maschera la vera natura del PD e l'obiettivo della sua " Dichiarazione d'intenti " ..


pubblicata da Franco Bartolomei il giorno giovedì 2 agosto 2012 alle ore 9.15 ·
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Cari Compagni ,

Non amo nei miei commenti rubare il tempo alle notizie , e quindi preferisco commentare le scelte politiche solo quando divengono motizie certe , anche perche' non mi appassiona correre appresso alle evoluzioni mediatiche di Vendola.



Pero' due considerazioni preliminari la faccio subito , perche' costituiscono un punto di partenza utile per tutti noi , aiutano a sgombrare il campo da parecchi equivoci che rischiano di diventare un paravento che offusca la nostra capacita' di analisi dello scenario politico che si va' determinando nella sinistra italiana :

-1 ) E' assolutamente fuorviante ritenere che per la Sinistra Italiana la presenza all'interno del suo schieramento di Di Pietro sia , nonostante i limiti di cultura politica e le contraddizioni che spesso caratterizzano la sua azione , un problema di tale rilevanza da rendere ad essa impossibile un efficace sviluppo delle sue potenziali

ta' riformatrici .

In un paese in cui non esiste un appalto pubblico di lavori o servizi , o un pubblico concorso , che non veda interferenze del sistema politico finalizzate a costruire posizioni di vantaggio interessato per qualcuno dei partecipanti, ed in cui il tessuto sociale di almeno tre grandi regioni meridionali sia letteralmente in mano alla criminalita' organizzata , la " questione morale" e la riforma della politica sono ormai elementi di tale rilevanza strutturale che non possono piu' non essere considerati un elemento fondante di un autentico progetto di rinnovamento dello stato e di difesa della democrazia .

La verita' e' che Di Pietro deve essere tagliato , non perche' ha difeso la polizia al G8 di Genova , giacche' il PD rispetto alla macelleria napoletana di qualche mese prima ha fatto la stessa identica cosa , e tuttora e' assolutamente schiacciato su De Gennaro ed approva che un militare in servizio sia ministro della difesa , ma solamente perche' da' fastidio all'UDC ed al PD , rispetto al loro modo di interpretare il rapporto tra politica e amministrazione .

E' quindi evidente che questo fuoco concentrico su di lui venga utilizzato strumentalmente per delegittimare complessivamente una possibile ipotesi politica alternativa a quella della convergenza della cosidetta sinistra " equilibrata"con il centro moderato , necessaria a stabilizzare una ipotesi di maggioranza di governo in grado di garantire con organiche scelte di modello e di assetto economico le compatibilita' necessarie alla salvaguardia del sistema euro, al'interno del quadro della intangibilita' dei suoi trattati istitutivi.

Le negativita' di Di Pietro, che in ogni caso ha rappresentato da novembre l'unica opposizione da sinistra al governo Monti , vengono ora sbandierate , in modo assolutamente propagandistico, a giustificazione di una scelta che trova le sue motivazioni sostanziali in ragioni di " sistema " del tutto diverse da quelle che vengono addotte a motivazione delle critiche ad esso rivolte .



-2)Parliamoci chiaro una volta per tutte , poi ognuno si regolera' come meglio crede.

Le contraddizioni che caratterizzano la natura del PD vengono da lontano .

il PD e' il prodotto automatico di tutte le contraddizioni dell'Ulivo , ed e' nato per tentare di gestire al meglio la deriva liberista della II Repubblica .

E' un partito che ha bisogno per supplire ai suoi limiti di identita' e di rappresentanza reale di continui anabolizzanti , come " il voto utile" , le soglie di sbarramento , la legittimazione dei poteri forti , la demonizzazione delle posizioni ad esso contrapposte, a destra come a sinistra .

L'accordo con l'UDC nasce dal fatto che il PD non puo' evitare in alcun modo, per questi motivi ,di proporsi come il sostenitore reale dell'agenda Monti , e come l'interlocutore piu' affidabile per portare a termine tutti i processi sociali ed economici necessari a rendere sostenibile per il paese l'appartenenza al sistema euro , cosi come concepito dai trattati attuali .

Il PD e' un partito assolutamente di Sistema , e questo e' il suo unico elemento di certezza e di identificazione .

Per queste ragioni di fondo la sua " Dichiarazione d'intenti " rappresenta il vestitino pulito di una scelta di alleanze e di programmi definito senza esitazione da tempo da tempo .L'unico problema del PD e' ora quello di costruire un percorso verso questo obiettivo che gli consenta di aggregare su questo disegno il massimo della forza elettorale possibile , o quanto meno di ridurre al minimo le possibili defezioni , ed il metodo usato sara' sempre quello solito della demonizzazione delle alternative , e della attribuzione ad altri delle ragioni di un presunto stato di emergenza di cui responsabilmente e' costretto, suo malgrado, a farsi carico .

In parole povere lo stesso usato nella II repubblica , con tangentopoli , per giustificare le sue scelte di modello .





PER UN GIUDIZIO PIU' APPROFONDITO E COMPLESSIVO RIGUARDO L'ACCORDO VENDOLA - BERSANI ,SULLA COSIDETTA CARTA D'INTENTI DEI PROGRESSISTI E DEI DEMOCRATICI ,PREFERISCO ASPETTARE UN ALTRO PO' , PERCHE' COME DICEVA LA VECCHIA CANZONE DI IVAN DELLA MEA " MIA CARA MOGLIE ........."................. SONO COSE CHE NOSTRO FIGLIO NON DEVE SENTIRE .



FRANCO BARTOLOMEI -segreteria nazionale del PSI.

1 commento:

maurizio bergamo ha detto...

completamente d'accordo. purtroppo nella segreteria nazionale del psi, credo sia l'unico a volere un partito "partecipato" nelle decisioni politiche. Leggasi necessità assoluta di un congresso in tempi rapidi del psi. le primarie lasciamole agli USA.