giovedì 2 agosto 2012

Guido Martinotti: Think tank liberisti

Guarda guarda chi si rivede. Non vorrei sbagliarmi ma mi par di ricordare
che Nicola Rossi venga dalla famiglia PDS, DS, PCI. Da aggiungere anche lui
come marxista liberale allo zoo degli ossimorici italici come gli atei
devoti? L'ottimo Rebuffa per un po' ha circolato nella sinistra sociologica
(il suo maestro o chiamava affettuosamente vermuffa), ma poi è scomparso nel
gurgite vasto del liberismo senza qualificazioni. Il problema dei sedicenti
liberali de noanti è che se vengono portati in una biblioteca non sanno
neppure da che parte andare per trovare autori genuinamente liberali. Mia
suocera aveva un cugino liberale, il cugino Luigino, persona specchiata e
competente buon imprenditore borghese. Per lui il liberalesimo era
semplicemente quello di starsene alla finestra e criticare tutti, la DC,
ovviamente perché clericale, i fascisti perché la violenza non è mai
perbene, i socialisti e comunisti non parliamone. Credo che in ogni famiglia
italiana ci sia un cugino Luigino che pontifica sulla libertà, che stringi
stringi si riduce a quella di fare soldi (a volte anche in modo onesto). I
diritti civili di libertà sono una forma di eversione. E difatti ai veri
liberali come l'ex ministro tenentino, Antonio Martino, non sono bastati
vent'anni di capitalismo di stato di rapina dell'uomo delle frequenze e dei
suoi alleati (basta pensare ai nomi e alle ascendenze culturali! Bossi,Fini,
Formigoni) per svegliarsi. E' ancora lì a contendersi le piazze con tal
Diego Volpe per spingere il Cav. a riprendere "la rivoluzione liberale
incompiuta".Sogni (sifapperdire)di una notte di mezza estate. Suggeriamo
l'effervescente Brioschi. G

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