domenica 26 agosto 2012

Appello di Livorno

Appello di Livorno
Noi della LdSL, a conclusione del convegno che abbiamo tenuto a Livorno il 5-8 scorso sulla scadenza politica degli stati generali lanciati da Nichi Vendola e approvati dall’ assemblea nazionale di SEL del 27-05-12, riteniamo in primo luogo che tale appuntamento debba essere concretizzato al più presto, nella forma di Stati Generali del futuro della sinistra, con ciò intendendosi non tanto un’ iniziativa scaturente da accordi tra “stati maggiori” di partiti, ma piuttosto un indispensabile momento politico in cui sia data voce essenzialmente al popolo di tutta la sinistra.
L’ obiettivo non può che essere quello di verificare i caratteri identitari della nuova sinistra, a partire dal superamento dell’idea delle cosiddette due sinistre e che sia sinistra di popolo, consapevole e sensibile anzitutto alle condizioni di vita sempre più precarie che riguardano la maggioranza dei cittadini ed a cui il governo dei tecnici non è stato in grado di fornire una risposta soddisfacente, essendosi limitato a gravarli di sacrifici.
Siamo coscienti che una siffatta impostazione pone immediatamente il problema della natura stessa del più rilevante partito del centrosinistra, il PD.
D’ altra parte siamo convinti che questo partito, che pure deve sciogliere dei nodi, debba necessariamente essere un importante interlocutore di tale appuntamento, tanto più in un contesto di intese politiche che preludono ad un’ alleanza elettorale sull’asse preferenziale PD-SEL e nella quale appare acquisito un ampio raccordo comprensivo di parte significativa della FED e anche dallo stesso PSI. Gli Stati Generali della sinistra non devono escludere a priori nessuna forza o movimento di sinistra, che voglia partecipare ad una proposta di governo del paese e non confinarsi in una testimonianza o sterile protesta
Riteniamo peraltro, per lo stesso successo del percorso intrapreso, che sia indispensabile andare ad una verifica popolare anche delle intese sin qui intercorse, avendo il coraggio di sfidare le consuete logiche della politica politicante, ribadendo la validità del progetto di una vasta Sinistra organizzata, per l'inequivocabile alternativa all'egemonia della finanza globale.
Noi vogliamo, come indicato nello stesso documento di SEL del 27-05 scorso, che la politica ritorni ad essere un bene comune, a disposizione di tutti quelli che vogliano contribuire con il loro personale e disinteressato impegno al cambiamento.>
Orbene, nel richiamare i contenuti programmatici di un altro documento di SEL “ E’ ora di cambiare”, ci sembra fondamentale che venga anzitutto chiarito in quale coerente contenitore tali contenuti possano inquadrarsi e in quale famiglia politica europea collocarsi.

Tale famiglia non può che essere quella del Socialismo europeo, che abbiamo il compito di stimolare, soprattutto con l’ affermarsi delle politiche di Hollande come riferimento per molti, perché definisca con chiarezza un modello economico alternativo a quello di stampo monetarista, formulando un adeguato programma di governo nel senso contrario, cooperativistico, solidaristico, ecologista e basato sul principio di sviluppo sostenibile, che parta dalla indicazione di voler modificare in tal senso gli attuali Trattati di segno mercantilista e di totale predominio di organismi non eletti democraticamente.
Si tratta di contrapporvi in alternativa l’Europa dei popoli, politica e federalista
Il tempo d’ altronde stringe, anche le Elezioni europee sono oramai alle porte.
Il secondo carattere identitario deve essere quello di rimettere al centro il valore del lavoro, il suo peso costituzionale, la dimensione costitutiva del patto di cittadinanza e le alleanze sociali che esso implica tra tutti coloro che vivono del proprio lavoro.
Il terzo carattere identitario, in presenza della realizzazione del disegno di destra che ha sostituito l'impianto economico e le finalità sociali dell'economia previste dalla Costituzione italiana con quelle liberiste della imperante globalizzazione governata da multinazionali e istituti finanziari sovranazionali non può che essere un forte richiamo ai principi costituzionali.
Porre al centro del “profilo identitario” della sinistra italiana il legame alla famiglia del Socialismo europeo, il Lavoro e la Costituzione italiana, diventa fondamentale per un realistico progetto di alternativa.
Pertanto riteniamo che gli Stati Generali annunciati ci devono essere, anche in quanto necessari per determinare lo spostamento a sinistra dell’asse programmatico di qualunque accordo si ritenesse di confermare con il PD.
Nel nostro Paese in ogni caso una sinistra seriamente in cerca d’identità deve prendere coscienza, che non c’è sinistra senza una critica dell’ordine economico e sociale esistente e senza la volontà e la capacità di proporre un modello economico alternativo, peraltro già previsto nella parte economica della Costituzione, e con valori dominanti diversi da quelli del mercato e del profitto ad ogni costo: altrimenti sarà sempre sconfitta dovesse anche vincere le elezioni.
Su queste basi, e non su richiami puramente nominalistici al passato, chiamiamo le associazioni e i circoli socialisti impegnati per un’ alternativa politica e culturale al sistema esistente, a dare unitariamente il proprio contributo affinché gli Stati Generali del futuro della sinistra ci siano, dichiarandosi disponibili a partecipare alla loro progettazione e organizzazione e affinché vengano qualificati da un progetto di trasformazione sociale e di governo, certo all’ altezza delle sfide dei nostri tempi ma soprattutto dei bisogni concreti che salgono dalla gente.
Chiediamo pertanto ampia adesione a questo appello, in primo luogo ai partecipanti del convegno, ma anche a quanti altri circoli e associazioni nazionali e territoriali condividano i contenuti di tale nostro appello.
Livorno, 24 agosto 2012


LEGA DEI SOCIALISTI DI LIVORNO

CIRCOLO "Guido Calogero-Aldo Capitini" GENOVA




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