venerdì 13 gennaio 2012

Lanfranco Turci: Monti e gli economisti nostalgici

Monti ieri-12 gennaio-ha detto alla Camera:"

Quindi è

molto importante che si passi oltre senza

dimenticare l’aspetto della disciplina, ma

si investa più energia politica costruttiva

sul versante della crescita, una crescita che

solo nostalgici di politiche che hanno

avuto raramente successo possono pensare

derivi da un allargamento ampio della

domanda attraverso i disavanzi pubblici.

Non è questo l’orientamento delle economie

di oggi, né credo del pensiero economico

in Italia. Non si tratta quindi di

cercare di fare crescita, che sarebbe crescita

effimera, tornando a comportamenti

di disavanzo, men che meno di politiche

monetarie lasche, che in ogni caso ormai

non sono più – come sappiamo – nell’ambito

delle competenze nazionali, ma si

tratta di sfruttare tutto il potenziale che

un continente integrato può dare per crescere

di più."

Ottima la risposta di Cesaratto http://politicaeconomiablog.blogspot.com/2012/01/prof.html?spref=fb

Bella la battuta:"parafrasando Keynes, come politico Lei non è schiavo di qualche defunto economista, ma di sé stesso"



Chissà cosa risponderebbe Krugman che ancora suk New York Time del 2 gennaio scriveva:" So yes, debt matters. But right now, other things matter more. We need more, not less, government spending to get us out of our unemployment trap " ? Evidentemente Monti crede al miracoli della doctrine of expansionary austerity.

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