mercoledì 23 gennaio 2013

Etico smonta la grande bufala leghista

Etico smonta la grande bufala leghista del 75% di tasse in Lombardia • In questa campagna elettorale la Lega sta ripetutamente affermando che “trattenere” il 75% delle imposte in Lombardia consentirebbe di disporre di svariati (16?) miliardi di euro da spendere in Regione. • Non è chiaro come arrivino a questi calcoli, ma è certo che essi si basano su una omissione gigantesca: i servizi che già oggi sono disponibili per i cittadini lombardi grazie a quel 75%. • Più precisamente: è possibile dimostrare che l’ammontare delle spese pubbliche (statali e regionali) realizzate sul territorio dello Stato è pari già oggi al 75% delle entrate realizzate in Lombardia. • Nella Tabella che segue sono riepilogati alcuni dati tratti da una pubblicazione della Banca d’Italia del 2009 Valori pro-capite Regione Lombardia media 2004-200614.579 Entrate 14.579 Spese primarie 9.977 Rapporto 68% • Le spese primarie sono: le spese per prestazioni sociali; le spese correnti; gli investimenti in beni e servizi a beneficio dei cittadini e delle imprese lombarde • tuttavia nel conteggio precedente mancano gli interessi da pagare sul debito e che gravano su tutti gli italiani • se ripartiamo questi interessi pro-capite, si ottiene un ammontare di circa 1500 euro per residente in Lombardia, e a questo punto si ottiene che ciò che spende la PA per i residenti in Lombardia è già più del 75% delle entrate realizzate in Lombardia: (9.977+1500)/14579=78% • Questo significa che se la Regione Lombardia volesse trattenere una percentuale del 75% delle entrate sul proprio territorio dovrebbe necessariamente - fornire tutti i beni e i servizi che oggi sono forniti dallo Stato, e dagli enti pubblici (Inps in primis) - assumersi una quota di debito e pagarne gli interessi Che cosa cambierebbe per i cittadini e le imprese lombarde? Nulla, se non un enorme caos amministrativo e burocratico… Ovviamente il “residuo fiscale” della Lombardia c’è ed è positivo: è vero che mediamente la Lombardia versa più di quanto ottiene • ma questo “residuo: - ritorna in parte a beneficio della Lombardia attraverso la domanda di beni e servizi dei cittadini e delle imprese residenti in altre Regioni: il saldo commerciale della Regione Lombardia verso le altre è positivo per un ammontare pari al 23% del Pil*… - avviene in tutti i paesi caratterizzati da forti squilibri di reddito tra regioni diverse ed è quindi normale, sempre che non si voglia mettere in discussione l’idea di uno stato unitario. Analisi elaborata per Etico dal prof. Alessandro Santoro

4 commenti:

pierpaolo ha detto...

Il tema non è se la Lombardia dia più o meno di quello che riceve. Il tema è se vogliamo uno stato centralista di ispirazione bonapartista oppure se, coerentemente con la tradizione della sinistra, vogliamo un decentramento dei poteri, mirando a realizzare una vera e propria autonomia, in termini di politiche fiscali, degli enti di governo territoriale.

Per i sostenitori del decentramento e dell'autonomia fiscale degli enti territoriali non tira un'aria particolarmente buona: ultimamente i campioni dell'antipolitica e i cantori delle virtù dell'austerità e del rigore hanno arricchito lo stupidario del dibattito pubblico italiano con la proposta di abolire le Regioni, evidentemente per tornare a un modello che, abbinando Comuni e Prefetture, è quello del Regno di Sardegna dell'Italia preunitaria...

Più seriamente: recentemente Regione Veneto ha pubblicato interessantissimi studi sulla regionalizzazione - almeno parziale - del debito pubblico (quella che si dovrebbe ripartire non è solo la spesa per interessi, come parrebbe dall'intervento di Santoro, verosimilmente in proporzione alla capacità delle diverse regioni di creare ricchezza, cioè al loro contributo alla fornazione del PIL nazionale), e sulla regionalizzazione del welfare. Se gli slogan elettorali della Lega di Maroni lasciano il tempo che trovano, studi di come quelli che ho citato meritano invece di essere valutati con grande attenzione. Potrebbero racchiudere la chiave per fare uscire il Paese dalla situazione in cui versa.

Pierpaolo Pecchiari





felice ha detto...

Nel calcolo del ritorno si calcola anche la Cassa Integrazione Guadagni ordinaria e in deroga? Se non è già calcolata nel 68% aumenta la percentuale di ritorno diretto. In realtà se Maroni vince inn Lombardia si farà applicazione dell'art. 117 penult. comma Cost., cge improvvidamente( residuo avvelebnato dello slogan Lega Nord costola della sinistra) che consente CON LEGGE REGIONALE! di dotarsi di organi comuni per l'esercizio delle loro funzioni. Questo articolo è stato tenuto in stand-by dalla Lega Nord, perché è ovvio che la leadership e la sede degli organi comuni spetti alla Lombardia per essere baricentrica, più popolosa e produttiva delle Tre Regioni a Statuto Ordinario. Per fortuna l diavolo fa le pentole e non i coperchi. La candidatura di Cota al Parlamento significa elezioni anticipate in Piemonte e il bilancio di Cota è negativo.




Felice Besostri

Paolo ha detto...



Da lombardo, la proposta della Lega di trattenere il 75% delle tasse in Lombardia mi è parsa fin da subito demagogica e ingiusta. Per varie ragioni.

- Da un punto di vista giuridico, ho molti dubbi che la cosa sia fattibile e non ci capisce concretamente in che modo. La ripartizione delle tasse dipende da leggi dello Stato, e non da provvedimenti regionali. Trasformare la Lombardia in una regione autonoma, come ad es. il Trentino/Alto Adige, richiederebbe ovviamente modifiche costituzionali.

- Da un punto di vista morale, in un momento di crisi economica del Paese, la proposta appare improntata all’egoismo e alla mancanza di solidarietà, sulla stessa lunghezza d’onda delle varie sparate leghiste sul respingimento in mare degli immigrati clandestini. E’ evidente che se le regioni “ricche” trattengono di più, le regioni “povere”, già provate dalla crisi, riceveranno meno (in termini di servizi sociali e altro), subendo così un duplice danno. Ciò, peraltro, senza che venga indicata una qualsiasi strada (al di là dei soliti slogan) per uscire tutti quanti dalla recessione. Una soluzione di breve periodo che lascia inalterato il problema per sé, e lo aggrava per i più deboli.

- Dal punto di vista economico-contabile, conteggi fatti da vari esperti, come quelli sotto riportati, mostrano che la quota di tasse trattenute in Lombardia è già pari al 75% o si allontana di poco.

- Dal punto di vista politico-istituzionale, la proposta va nel senso di una rafforzamento del regionalismo, la forma che il federalismo ha assunto nel nostro paese. Senza considerare che finora il regionalismo, rafforzato dalle recenti modifiche costituzionali (si pensi all’anomalia di una sanità regionalizzata), non ha dato grande prova di sé. Non ha dimostrato, per esempio, di essere più efficiente del centralismo, o di contenere gli sprechi (anzi sembra il contrario), sicché molti ormai auspicano dei passi indietro.

- Da un punto di vista geo-politico, regioni più autonome significano uno Stato centrale più debole. In un momento storico cruciale, in cui sarebbe necessario un potere centrale molto forte, in grado di negoziare in Europa politiche economiche diverse e opposte da quelle finora praticate (che vanno a solo vantaggio della Germania), e di difendere la sovranità democratica dalle minacce della finanza globalizzata (i cd. “mercati”). Più in generale alcuni sostengono il federalismo è sempre un ostacolo nei confronti dell’intervento dello Stato nell’economia (come insegna l’esempio americano e altri), ma qui il discorso sarebbe troppo lungo…

Un saluto. Paolo

dario ha detto...

Caro Pierpaolo
se tu frequentassi ancora il GdV probabilmente la frase " gli slogan elettorali della Lega di Maroni lasciano il tempo che trovano" non l'avresti scritta, sabato scorso i circoli piemontesi del GdV hanno avuto la fortuna di ascoltare una bella lezione sulla Costituzione di Besostri, consiglierei a tutti di stare molto attenti perchè se si avvera quanto Felice paventa, e cioè 3 Regioni del NOrd a presidenza leghista, si realizzano tutti i presupposti per un accordo inte regionale che applica l'art 117 della Costituzione (brillante modifica del Centro Sinistra del 2001).
Per tutto il resto concordo con te, io ritengo che le Prefetture andrebbero abolite, sono sempre più convinto che è ora di assegnare una responsabilità fiscale alle Regioni (che sino a che sono irresponsabili si guardano bene dal combattere l'evasione e ad usare la spesa cun grano salis), mentre invece sarei per rafforzare le Province assegnando loro il potere di intervento sui Piani Regolatori, che sino a che restano in mano ai Comuni sono fonte di reddito (per i Sindaci e gli Impresari edili), sono per accorpare i Comuni piccoli ( a proposito c'è un interessante saggio su LIMES di alcuni mesi fa), in poche parole sarebbe tempo di fare alcune proposte per dire "cosa farebbero i socialisti se fossero al Governo".
Dario Allamano