lunedì 21 gennaio 2013

Claudio Marra: PD-PSI

Pd-Psi: accordo Bersani-Nencini per 'patto di consultazione' Formule improbabili per alimentare una politica ambigua della sinistra torcendo le parole e deformando la realtà. Sarà un bene per il Socialismo Italiano oppure no che tra Bersani e Nencini si sia stipulato il "patto di consultazione"? Sembrerebbe una ovvietà quanto previsto dal patto ovvero che tra Partiti alleati ci si consulti oltre a godere ciascuno di autonomia finanziaria e organizzativa; meno ovvio è l'impegno dei "i segretari del Pd e del Psi a lavorare nella casa del socialismo europeo ed a confrontarsi con i leader democratici"; poco credibile è la convinzione di Nencini che "La lista Pd-Psi rappresenta la sinistra riformista italiana che lavora nella casa del socialismo ...". (AGI- Roma, 16 gen ). Benché quasi incredibile è comunque un sollievo, dopo lustri di propaganda dei segretari dello SDI e del PSI per la costruzione della CASA DEI RIFORMISTI o alternativamente dei PROGRESSISTI vedere la dichiarazione di Nencini a favore della CASA DEL SOCIALISMO. Ancora più incredibile che alla CASA DEL SOCIALISMO ci voglia (o possa) lavorare Bersani. Nella Carta di intenti, sottoscritta per lo svolgimento delle Primarie, i gruppi politici partecipanti vengono indicati così: "Noi democratici e progressisti ...." Di socialismo nessuna traccia. Benchè nel " Manifesto for a European Socialist Alternative" http://europeansocialistalternative.blogspot.it/), la parola progressista appaia una sola volta per qualificare le idee e non per qualificare gruppi politici nella traduzione italiana l'intestazione viene arricchita di un inutile e fuorviante termine progressista (MANIFESTO DEI PROGRESSISTI EUROPEI PER UN'ALTERNATIVA SOCIALISTA). I firmatari infatti si qualificano nella frase seguente " socialisti, socialdemocratici e laburisti", non riformisti o progressisti. "Noi sottoscritti, da lungo tempo membri dei partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti, crediamo che i cittadini d’Europa meritino di più delle prospettive inquietanti promesse dai conservatori al potere e dei risultati catastrofici che hanno ottenuto." e propongono un contenuto progressista in "alcune idee". "A questo scopo proponiamo in questo documento alcune idee progressiste per una riforma socialista che potrebbe costituire la base per un nuovo appello ai cittadini europei." Tra i firmatari italiani oltre ai Socialisti di nome e di fatto quali Felice Besostri, ancien sénateur (PSI, Italie) e Pia Locatelli, Présidente de l’Internationale Socialiste des Femmes (PSI, Italie) appaiono anche un certo numero di esponenti PD Sergio Cofferati, Député européen (PD, Italie); Anna Colombo, Secrétaire générale du Groupe S&D (PD, Italie); Andrea Cozzolino, Député européen (PD, Italie); Leonardo Domenici, Député européen (PD, Italie); Pietro Folena (PD, Italie); Nicola Latorre, Sénateur (PD, Italie); Gianni Pittella, Vice-Président du Parlement européen (PD, Italie); Evidentemente nel documento successivo elaborato a Parigi alla Convention progressista, firmato dai leader socialisti europei i pruriti antisocialisti del PD hanno avuto la meglio se il documento comincia così nella traduzione italiana "Un nuovo Rinascimento per l'Europa. Verso una visione progressista comune" forzando il testo francese con l'introduzione del termine progressista che comunque esiste nella chiusura del testo originale che comincia "Renaissance pour l’Europe - Croissance, solidarité, démocratie : un autre chemin est possible" e finisce " A cette fin, les partis progressistes européens devraient proposer un candidat commun à la présidence de la Commission européenne." Il problema è ... non c'è più socialismo organizzato in Italia. I democratici italiani sviliscono, a cominciare dal nome, passando per i referenti storici e per gli inni, l'identità del socialismo europeo. Nencini supporta e i socialisti sopportano. Usque tandem, Catilina ... Claudio Marra

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