mercoledì 2 dicembre 2009

Frida Roy: Vendola, non cedo a cattiva politica

da aprile online
Vendola, non cedo a cattiva politica
Frida Roy, 01 dicembre 2009, 21:15

Politica Pd, continuano le consultazioni per il candidato alle prossime regionali pugliesi, ma per ora è tutto ancora in stand -by. Emiliano scioglie le riserve e annuncia che resterà a fare il sindaco di Bari ma poi invita Vendola a fare un passo indietro perché lui è "un profeta del del futuro, non un amministratore". Il socialista Nencini polemizza con Paolo Cento (Sl), mentre tra i democratici affiorano voci di dissenso sullo 'stop' all'appoggio a Vendola



Il segretario del Pd pugliese, Sergio Blasi, prosegue le consultazioni con i possibili alleati per la scelta del candidato del centrosinistra alle prossime Regionali, ma passi in avanti non se ne vedono. Oggi Blasi ha incontrato il coordinatore regionale dell'Idv, l'on.Pierfelice Zazzera: entrambi alla fine hanno definito il faccia a faccia "interlocutorio".
I due dirigenti di partito di certo si risentiranno a breve, ma intanto l'Idv ha ribadito che non appoggerà la candidatura Vendola "per ragioni politiche, non personali", visto il giudizio critico espresso negli ultimi quattro anni e mezzo sulla giunta regionale uscente. "E' comunque il Pd, quale maggiore partito del centrosinistra, a dover indicare un nome" ha sottolineato Zazzera, mentre Blasi annunciava che oggi si sarebbe insediato il 'tavolo del programma' del Pd per individuare quattro-cinque punti qualificanti da proporre alle forze politiche per un'alleanza.

Ma senza un candidato ufficiale il lavoro sul programma del centrosinistra potrebbe subire ulteriori rallentamenti.
Di fare un passo indietro rispetto all'autocandidatura, intanto, il presidente uscente, Nichi Vendola, non ne vuole sentir proprio parlare. "Mollare, da parte mia, vorrebbe dire cedere alla cattiva politica e io non mollo" ha detto oggi a Bari durante la presentazione con Paolo Cento del movimento Sinistra Ecologia e Libertà (SeL), che appoggerà il governatore uscente. Anche qui non senza polemiche.
Le dichiarazioni di Paolo cento infatti non sono piaciute a Riccardo Nencini: "Leggo che l'amico Paolo Cento ha dichiarato dalla Puglia che 'Sinistra Ecologia e Libertà sarà presente ovunque alle prossime elezioni regionali. Sarebbe interessante conoscere chi ha preso questa decisione in assenza dei socialisti, senza i quali è perlomeno complicato presentare SeL", afferma il segretario del Psi. "Stupisce Cento e ancor più stupisce Vendola, che con me ha fondato SeL e che oggi è candidato alla presidenza della Regione. Salvo - conclude Nencini - che lui stesso reputi giunto il tempo delle rotture".

Rotture? Per Vendola quello di oggi è tempo di alleanze e per tesserle, il governatore pugliese ha detto che cerca di "aver contatti con tutti", ma senza farsi "invischiare dentro la politica intesa come tessiture di ragnatele".
Poi, riferendosi a colui che era stato ipotizzato come suo 'avversario' in caso di primarie, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha detto che è "uno dei migliori sindaci del Sud Italia" e che quindi dovrebbe "confermare quel patto, anche d'amore, con la sua città per cui è stato riconfermato con un voto così importante".
Una dichiarazione di stima che però non trova piena corrispondenza. Proprio Emiliano, infatti, in un'intervista all'Unità ufficializza che non correrà per la guida della Regione Puglia. E tuttavia il sindaco di Bari, che era considerato il competitor del governatore Nichi Vendola alle primarie, invita il leader di Sl a fare un passo indietro: "Faccia lui il nome del candidato, così sarebbe liberato di un ruolo che gli pesa. Amministrare non è la cosa che gli riesce meglio. Lui è un profeta del futuro, non un amministratore".non proprio il miglior viatico visto che stiamo parlandodi elezioni regionali e non di un premio letterario.

Intanto nel Pd affiorano voci di dissenso sullo 'stop' all'appoggio a Vendola. Il deputato pugliese Gero Grassi invita in una nota il partito a decidere in tempi strettissimi, e intanto ha scritto a Massimo D'Alema sostenendo che l'allargamento delle alleanze del centrosinistra non è alternativo alla riconferma del presidente uscente e ricordando che anche nell'assemblea regionale del Pd di sabato scorso numerosi dirigenti si sono detti favorevoli a ricandidare Vendola.
"Condivido totalmente alcune tue considerazioni sulla necessità di allargare la coalizione di Centrosinistra - afferma Grassi nella lettera - non condivido affatto l'alternatività tra l'allargamento e la riconferma del Presidente uscente, seppur citata con riferimento ad altrui posizioni". Secondo Grassi, "l'abilità del Pd deve essere quella di unire, non dividere il Centrosinistra". Grassi contesta poi a D'Alema il metodo usato nell'assemblea che, afferma, "non ha prodotto una posizione unitaria... quindi nessuno, nemmeno tu, al quale riconosco autorevolezza politica, può concludere i lavori con una posizione diversa da quella emersa. E la posizione emersa era di diversità sostanziale". Grassi fa riferimento al fatto che, in numerosi interventi nel corso della riunione, era stato chiesto di confermare l'appoggio a Vendola e che la decisione finale è stata presa senza una votazione.
"Io sono un democratico che vuole stare nel Pd - afferma - accetto di essere minoranza e lavoro per diventare maggioranza attraverso il confronto, il dibattito, la comprensione elle ragioni altrui". "Ma nessuno può effettuare una reductio ad unum del pensiero mio e di quanti la pensano come me - continua - perché in un partito si può stare in maggioranza o in minoranza anche su specifici problemi. L'unica cosa che non si può fare: è affidare a terzi il proprio pensiero e la propria intelligenza".

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