lunedì 21 dicembre 2009

Comunicato stampa GL

GIUSTIZIA e LIBERTA’

Federazione nazionale dei circoli G.L.

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Roma 19 dicembre 2009



COMUNICATO STAMPA



La Federazione nazionale dei Circoli Giustizia e Libertà' esprime fermo dissenso e indignazione per le gratuite e ingiuriose, per la memoria dovuta ai martiri, espressioni utilizzate dall' On. Massimo D'Alema a giustificazione non richiesta di "inciuci utili al paese", impediti a detta dell'ineffabile parlamentare dal "predominio di una cultura azionista che non ha mai fatto del bene":

D'Alema dimentica che l'azionismo è stato tra i motori principali dell'Italia liberata dal nazifascismo, col contributo del sangue di tanti martiri: quei martiri che consentirono con la nuova e sempre fresca Costituzione che ora si vorrebbe stravolgere, di affermare in primis il principio di uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.



Vittorio Cimiotta- coordinatore nazionale

5 commenti:

dario allamano ha detto...

Mi associo alla condanna delle ingiuriose parole espresse da un personaggio
che quando parla di azionismo dovrebbe ogni volta togliersi il cappello e
sciacquarsi la bocca.
Dario Allamano

mauro vespa ha detto...

Condivido pienamente il senso e l'intendimento del comunicato. Lo sproloquio di D'Alema a proposito dell'azionismo oltre a falsificare la realtà storica (il predominio dell'azionismo? e quando?) finisce col benedire l'ipoteca togliattiano-vaticana sull'articolo 7 della Costituzione (operazione criticata tanto da Calamandrei che da Nenni) che tanti danni continua a fare al tasso di razionalità-laicità del nostro Paese. Senza parlare della dissoluzione del principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge (principio - questo sì - da considerare come costituente essenziale dell'identità europea).

Cordiali saluti a tutti
Mauro Vespa

peppe ha detto...

D'Alema: la putrefazione del togliattismo che la vera madre di tutti i guai della sinistra italiana. Doppiezza ed opportunismo.

stefano bazzoli ha detto...

Quello di D’Alema sull’azionismo non è un delirio, né una leggerezza.
Lui non è approssimativo, come molti altri politici italiani.

Lui, se dice azionismo, purtroppo, intende proprio quello. Quello vero.

Anche perché, grazie al cielo, oggi, nessun Moretti, Di Pietro, Pardi, Grillo ha mai tentato di appropriarsi di quell’etichetta storica.

Quindi sgorga la sua essenza togliattiana (peraltro orgogliosamente dichiarata) e se la prende davvero contro l’azionismo, quello storico (che poi è l’unico) per giunta dipingendolo come influente, mentre dopo l’1,6% della Costituente è praticamente scomparso.

Mi dispiace di essermi, sia pure in parte, sbagliato su D’Alema, lasciandomi, a volte, ammaliare dalla sua “professionalità”.

La professionalità al servizio di idee sbagliate è pericolosa (come impariamo dal suo maestro Togliatti e dal maestro del suo maestro Stalin).

L’apologia dell’articolo 7 della Costituzione (unica vergogna di quell’assemblea) è così desolante….

Così, con la seguente citazione, vorrei proporre una sorta di sfogo esorcistico anti-dalemiano-anti-togliattiano…

Il partigiano azionista incontra il comandante garibaldino….

"Stammi bene a sentire" gli dissi. "Noi non siamo badogliani, anzi siamo nemici personali di Badoglio. Badoglio è una carogna."
Gli spiegai ben bene le mie vedute sul maresciallo e sui suoi colleghi, inoltre sul Re Imperatore e sul principe di Piemonte; aggiunsi un'appendice sui principini. "Dunque," conclusi "se voi mettete fuori la chiacchiera che noi siamo badogliani, noi diremo che voi siete troskisti. Lo sai chi era Trotzki?"
"Era una carogna" disse Simeone.
"Sbagliato" dissi. "Era il creatore dell'Armata Rossa, il più bravo dei compagni di Lenin; era bravo più o meno come Lenin, e ancora più brillante."
"Non sarete mica troskisti?" disse Simeone.
"Ma sì" dissi; "l'ala troskista dei badogliani."
"Dimmelo tu cosa siete" disse lui; io fui tentato di dirgli: deviazionisti crociani di sinistra, ma poi gli dissi brevemente che eravamo studenti, e con chi eravamo lì, e perché.

(Da I piccoli maestri, di Luigi Meneghello)

Dal che si capisce che nemmeno allora, durante la guerra civile, doveva essere facile spiegare (agli alleati) cos'era il Partito d'Azione. Figuriamoci oggi che sono passati così tanti decenni dalla sua scomparsa.
Per quanto mi riguarda, non la crema della società, ma la crema, della crema, della crema.
Tipo Lombardi, Bauer, Calamandrei, Codignola, La Malfa, Parri, Spinelli, Valiani, Ciampi e molti altri.
E Luigi Meneghello, azionista che scriveva da Dio, morto il 26 giugno 2007.
Dove sono oggi gli azionisti? Non dico fisicamente, ma politicamente.
Questi eredi non mazziniani di Mazzini... per i quali senza coscienza individuale ogni ideologia, ogni partito, ogni rivoluzione, rappresenta un contenitore vuoto.
Non ci sono più (se mai ci sono stati davvero).
Troppo facile dire che questo Paese non li ha meritati.
So che faccio uno sgarbo a Meneghello, cultore dell’antiretorica, autore de “I piccoli maestri” dicendo che sono stati, in realtà, i grandi maestri.
Senza più allievi.
E da ora in poi, se parlando di politica mi chiederanno con chi sto, la mia risposta sarà: l'ala troskista dei badogliani.
Non importa se non capiscono, tanto è uguale.

Stefano Bazzoli

peppe ha detto...

se ci fose stata una Norimberga per i crimini dello stalinismo Togliatti sarebbe stato uno dei principali imputati. Per questo preferisco un comunista libertario come Vendola alla putrefazione del togliattismo di D'Alema