lunedì 17 novembre 2008

liberismo e stato

resta un piccolo numero di imprese in cui l’interesse privato non coincide coll’interesse collettivo. Ad esempio: ferrovie, tram, imprese di illuminazione delle città, acqua potabile, ecc. Per queste industrie, la concorrenza non è possibile. se le lasciassimo in mano ai privati questi estorcerebbero prezzi da monopolio ai consumatori. Per questi casi e per altri consimili, tutti gli economisti sono d’accordo coi pratici. Bisogna limitare l’azione della privata impresa ovvero sostituirla con l’azione diretta dello stato o del municipio (Luigi Einaudi, Produzione, consigli di fabbrica e sperimenti comunisti, Corriere della sera, 6 marzo 1920)

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