domenica 16 novembre 2008

claudio bellavita: il popolo è sovrano ma il mercato non vuole (chomsky)

Riflessioni a partire da un articolo di Internazionale n.765

ll libero movimento dei capitali è diventato un dogma intoccabile del sistema economico mondiale: eppure l'accordo di Bretton Woods era basato su controlli dei movimenti e regolamentazioni delle valute. Il libero movimento dei capitali crea un parlamento virtuale di prestatori e investitori, che analizzano i programmi dei governi e votano contro se li considerano irrazionali, cioè se fanno gli interessi degli elettori invece di quelli di una forte concentrazione di potere privato. Chi investe e chi presta può votare attraverso la fuga dei capitali, gli attacchi alle valute e altri strumenti finanziari. Ma poichè la libertà di speculare anche rovinosamente contro una valuta deve essere garantita a ogni costo, bisogna ridurre la democrazia: e il fatto che le elezioni in USA ( e non solo) siano gestite come una kermesse di società di pubbliche relazioni ne è un esempio." La politica è l'ombra gettata sulla società dal grande capitale" diceva John Dewey.
Oggi ci si è accorti che a forza di privatizzare ogni funzione che sia suscettible di dare un profitto, si sono privatizzati anche gli strumenti di controllo dei mercati finanziari, che han collocato in tutto il mondo come buone carte false prodotte negli USA. Sono gli stessi distributori di pagelle che vietavano ogni prestito ai paesi in crisi fin quando non avessero privatizzato e portato in borsa tutte le loro aziende e servizi pubblici, per sottoporle alla valutazione e al voto del capitale finanziario mondiale in eterno movimento in cerca di occasioni.
E adesso che per rimediare al guaio provocato dalle false certificazioni, che però tenevano altissimi i consumi degli USA, consentendo agli americani di vivere per decenni coi risparmi del resto del mondo, è indispensabile l'intervento dello Stato, le vestali del liberismo si stracciano preventivamente le vesti all'idea che lo Stato possa pretendere di controllare cosa si fa dei suoi soldi. Anzi, i falsari, i loro giornalisti e i loro teorici stanno scendendo in campo per affermare che gli stati faranno un ottimo affare a consegnare loro i soldi pubblici per evitare le conseguenze più gravi dei fallimenti bancari e assicurativi: purchè a gestirli ci pensino solo loro.
Grazie agli incredibili pasticci contabili combinati dai falsari, nessuno è ancora in grado di dire cosa costeranno i mutui al 110% del valore concessi a tutti, e prossimamente la cartolarizzazione delle rate delle carte di credito e dei prestiti personali. Ma nessuno, neanche tra i teorici dell'economia, ha cominciato a calcolare cosa sono costati, in termini sociali, la precarizzazione della maggior parte dei lavori, la privatizzazione della sanità in mano a assicurazioni che possono negare a vecchi e malati la possibilità di assicurarsi, la gestione privata dei fondi pensione a capitalizzazione, gestitidagli amici dei falsari, senza controlli perchè sarebbe un abominio del liberismo, la privatizzazione del sistema scolastico. Quanta disperazione si sta diffondendo nel mondo a cavallo del terzo millennio? Ma stavolta, oltre alla disperazione, c'è anche una manipolazione mediatica del sistema democratico per impedire che tutti coloro che sono stati colpiti dalla finanza selvaggia, presentino il conto.

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