martedì 22 ottobre 2013

Mozione congressuale della sinistra socialista

Finalmente arriva il Congresso del Partito Socialista Italiano. Dopo troppi anni di marginalità i Socialisti, in questo momento di crisi che colpisce soprattutto i soliti noti ossia lavoratori dipendenti, pensionati, studenti, piccoli artigiani e commercianti, precari ed esodati, sono in prima fila per aiutare il Paese a uscire da questo terribile momento per tutto il Popolo italiano. La Sinistra Socialista (storicamente chiamata in onore del suo indiscusso Leader storico Riccardo Lombardi, Sinistra Lombardiana) ha la sua proposta contenuta contenuta (finalmente) nella sua mozione Congressuale redatta dal suo Leader Franco Bartolomei Membro della Segreteria Nazionale del PSI e dai Compagni e le Compagne della Componente. Dando per scontato che sarebbe lungo e per certi versi noioso, soprattutto per ciò che riguarda la parte economico-finanziaria , illustrarla per intero anche perchè a questo breve comunicato allegherò per intero la Mozione, è doveroso anticipare che la Sinistra Socialista intende invertire la rotta di marcia del PSI. Se la mozione avrà l'appoggio della maggioranza del Congresso si impegnerà a non sostenere più questo Governo Letta-Alfano PD-PdL che rappresenta tutto fuor che cio che i Socialisti si aspettavano dall'esito delle elezioni ossia un Governo di discontinuità con il passato e assolutamente alternativo al centro-destra. Non ci può essere spazio per un PS in un Governo con la destra italiana. In secondo luogo il PSI dovrà impegnarsi in un cambio di rotta anche per quel che riguarda la linea politica; gli ultimi 4 anni purtroppo hanno contraddistinto il PSI per essere un partito con una non linea o meglio una linea opportunista e ondivaga. E' ora di dire Basta! Se la Sinistra Socialista avrà al consenso della maggioranza dei Delegati al Congresso di Venezia si impegnerà ad avviare un percorso senza sbandamenti sicuramente a Sinistra nel solco del Socialismo Italiano quindi Europeo e di conseguenza cercherà convergenze in quella parte di sinistra che guarda con interesse a dare anche all'Italia la sez. italiana del Partito Socialista Europeo. La strada verso il rinnovamento della Sinistra non può che essere quella che porta verso l'unità della Sinistra che si riconosce nei valori e negli ideali del Socialismo italiano-europeo. Noi ne siamo convnti e per questo continueremo a lavorare. La cosa che ci impegnerà seriamente sarà la volontà di lavorare ad un progetto che ci permetta in futuro di eleggere i prossimi rappresentanti del Socialismo italiano non più per gentil concessione di questo o quel partito più o meno "grosso" ma dalla sua base che ci auguriamo, e sinceramente ne siamo convinti dell'inevitabile ritorno, più all'altezza dell'autorevolezza e dall'onore del nome che porta. Un partito che si chiama Socialista non deve necessariamente avere (beati loro) il 36% del PS portoghese o del più "modesto" (avercelo!!!!!!) 25% tedesco ma nemmeno la percentuale da prefisso che ci danno i sondaggi. Noi non ci stanchiamo di andare contro la corrente apparentemente maggioritaria nel Paese che vorrebbe la fine delle ideologie e degli antichi partiti. Paradossalmente chi lo dice spesso appartiene a movimenti o partiti che hanno fatto propri radicalizzandoli gli stessi cavalli di battaglia propri di quella sinistra ora in crisi di identità. Noi sappiamo che di Socialismo ha bisogno l'Europa come l'Italia. Per questo la Sinistra Socialista si presenterà con il suo programma di alternativa Socialista al Congresso con la speranza che il giorno dopo chi parla e pensa Socialista possa finalmente guardare al PSI non più con la diffidenza che si ha per i piccoli partitini dai nomi gloriosi ma senza contenuti ma con interesse e con la percezione nuova che questo PSI e seriamente diventato la casa dalle porte aperte per tutta la sinistra che parla socialista..proprio come lui. Alla faccia di chi dava per morto il Socialismo italiano. Il PSI c'è. Per la Sinistra Socialista - Partito Socialista Italiano Novara Stefano Longo Mozione congressuale della Sinistra Socialista 15 ottobre 2013 alle ore 20.40 I )Il Partito Socialista sta vivendo una situzione di grave difficolta' , a pochi mesi da quelle elezioni che avrebbero potuto ,attraverso il ritorno in Parlamento, riportare il PSI ad un ruolo di protagonista nella costruzione in Italia di una nuova sinistra riformatrice ed europea. Invece, il PSI appare privo di una missione, e irrilevante nel dibattito politico a sinistra, e gli sforzi dei parlamentari eletti non possono risultare incisivi, senza una linea politica complessiva che oggi non c’è, o appare contraddittoria, inadeguata, rinunciataria e spesso incoerente. Gli ultimi risultati amministrativi, hanno evidenziato questa crisi con la scomparsa non soltanto nelle grandi città, a partire da Roma, ma anche in tanti centri medi e piccoli dove avevamo sempre mantenuto una presenza rilevante. Ma questo stato di cose è la conseguenza di errori politici di vecchia data. La mancata presentazione di un candidato socialista alle primarie aveva già innestato nell’opinione pubblica l’impressione della irrilevanza del PSI all'interno della coalizione; la scelta conseguente di non presentare liste con simbolo socialista alle elezioni politiche ha ulteriormente consolidato la percezione di una nostra marginalità. Infine il sostegno acritico al governo Letta, senza peraltro neppure alcuna partecipazione nella compagine governativa, appare come una dichiarazione d’impotenza e di subalternita' più che una scelta. Il nostro popolo, che è il popolo della sinistra, dei lavoratori più o meno precari, delle famiglie che devono fare i conti con la quarta settimana, dei professionisti e piccoli imprenditori sempre più in crisi,che ha vissuto vent'anni di attacco costante allo stato sociale, al mondo del lavoro e alle strutture della solidarietà collettiva, ha un bisogno esistenziale di una sinistra socialista e riformatrice, capace di affrontare con coraggio ed autonomia la crisi che travolge tutte le nostre tradizionali certezze. Ma a questa domanda potenziale non ha sinora corrisposto una risposta all’altezza delle necessità. E di questo, anche noi Socialisti portiamo le nostre responsabilità, mostrando spesso di non credere alla nostra missione politica . La stessa scelta di una coalizione, Italia Bene Comune, che comprendesse i partiti della sinistra riconducibili alla cornice europea, che pareva strategica, sembra oggi solo l’ennesimo espediente elettorale, perché invece di dare un fine a quella alleanza lavorando per costruire una grande forza unitaria legata al Socialismo Europeo , e' stata assunta una linea ondeggiante ed incerta , che in modo confuso interpreta la nostra autonomia come premessa di una azione politica ispirata ad una concezione moderata di una governabilita' a tutti i costi del paese ,che si traduce in concreto in una preferenza di fondo per il dialogo con le ali piu' lontane dal PSE presenti nel PD ,attraverso una esaltazione delle politiche di larga intesa , ed attraverso la tessitura di un campo di rapporti politici ,su cui impostare la possibile fuoriuscita dall'attuale sistema bipolare ,tendenzialmente a destra del PD .Questo abbandono del progetto di Fiuggi di costruire anche in Ialia una grande forza Socialista legata al PSE , reso ora ancor piu'realistico dalla chiara presa diposizione di SEL verso il Socialismo Europeo , sta generando un processo di impoverimento e di logoramento - del consenso, della militanza e dei legami di solidarietà tra i nostri compagni . Giunti a questo punto, occorre dare un segnale forte di fiducia nel futuro del Socialismo Italiano , decidendo di essere tra i protagonisti attivi di una nuova iniziativa socialista nella direzione della costruzione di una sinistra italiana che raccolga in sé la parte migliore della propria tradizione e cultura, e che trovi nel riferimento al socialismo europeo non la partecipazione a un club, ma nuove ragioni per promuovere la ricostruzione di una grande forza socialista in Italia.Noi pensiamo che questo sia possibile , e che il ruolo dei Socialisti in questo grande progetto sia ancora indispensabile per tutta la sinistra italiana . Noi Socialisti possiamo ancora divenire , per la nostra cultura di governo , per la nostra diretta appartenenza politica al campo del Socialismo europeo , per la nostra capacita' di rappresentanza della domanda sociale , e per la nostra capacita'di tradurre le istanze del paese in proposte di governo e di riforma , la forza piu' idonea a promuovere , sulla base di una nostra proposta complessiva di riforma del sistema paese, la ricostruzione di un tessuto unitario largo di alleanze a sinistra, destinato a tradursi in un progetto di governo autonomo della sinistra italiana , in grado di coinvolgere anche le ampie aree della contestazione al sistema politico oggi massicciamente rappresentate in parlamento .- Queste sono le ragioni fondanti della mozione congressuale della Sinistra Socialista e di Iniziativa Socialista -------------------------------------.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- II ) La sconfitta elettorale del PD e' stata la conferma , ad urne chiuse, della debolezza , da noi analizzata per tempo , della proposta politica contenuta nella dichiarazione d'intenti del centro-sinistra . Il PD ha mostrato ancora una volta di non essere in grado , per i limiti del suo orizzonte culturale , frutto delle contraddizioni irrisolte del suo processo formativo , di proporre un credibile progetto di governo del cambiamento ,anche solo minimamente alternativo ,nei suoi riferimenti di programma , al modello esistente di subordinazione tra economia reale e poteri finanziari che ha caratterizzato il fallimento del sistema sistema neo - liberista . Da questa inconsistenza di partenza ha tratto origine la risultante elettorale finale , che ha mostrato il fallimento del tentativo di costruire, attorno a quella proposta politica , un nuovo grande blocco sociale democratico, potenzialmente maggioritario nel paese ,in grado di raccogliere ed unire alle classi subalterne tradizionali , i nuovi soggetti sociali , professionali ed autonomi ,colpiti dalla crisi e frustrati dal crollo delle prospettive di mobilita' sociale , le comunita' dei produttori di beni e servizi reali soffocate dalle logiche distruttive della speculazione finanziaria, e tutte le fasce sociali ,variamente differenziate, poste dalla crisi in una condizione di assoluta incertezza di ruolo sociale e di prospettiva di vita futura . Il PSI , da parte sua , condizionato dal gravissimo errore politico iniziale costituito dalla mancata presentazione di una sua autonoma candidatura alle primarie del centro -sinistra , che lo ha portato ad essere assorbito nelle liste del PD , non e' stato, come era prevedibile, in grado di esercitare alcun ruolo politico nello scontro elettorale , perdendo l'ultima occasione disponibile per ricostruire una sua identita' forte quale forza capace , pur nelle sue ridotte dimensioni , di tamponare gli errori ed i limiti della campagna elettorale del PD, che di fatto e' diventata la campagna elettorale della intera coalizione . Le ragioni vere del successo elettorale di massa dei 5 stelle affondano quindi le radici , oltre che nella crisi crisi di rappresentativita' di un sistema politico sempre piu' autoreferenziale e privo di capacita' innovativa di fronte all'incedere della crisi , anche in questo fallimento complessivo della proposta del centro-sinistra , aggravata dalla assenza in campo di una nuova soggettivita' alternativa a sinistra in grado di colmare , almeno in parte , questo vuoto politico,coniugando storia, cultura e tradizione con le esigenze di rinnovamento e cambiamento. Il quadro politico che emerge dal voto , in ogni caso presenta elementi di grande interesse per la sinistra , a partire dalla sconfitta frontale ed inappellabile subita dai sostenitori diretti di un quadro di unita' nazionale tutto concepito sulla subalternita' del paese alle logiche, assolutamente recessive , di equilibrio finanziario e di compressione di bilancio imposte dalla interpretazione germanica dei parametri di conpatibilita' del sistema euro . Il quadro scaturito dal voto, rappresenta complessivamente , sui contenuti concreti ed in particolare sui temi del lavoro , della democrazia, e del rapporto tra finanza ed economia reale , un'Italia, pur confusamente , piu' a sinistra nel sentimento e nella volonta dei cittadini Il risultato elettorale segna l'emergere di un quadro politico che non potra' piu' eludere il nodo decisivo della riforma strutturale del rapporto tra politica e pubblica amministrazione , e rende in ogni caso molto piu' labile la presa culturale delle elite' finanziarie , e delle sue intellighenzie di servizio, sulla pubblica opinione .---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- III) Il vero problema da risolvere sara' come sempre , ma stavolta finalmente appare in modo molto piu' nitido agli occhi degli italiani , il completamento del processo evolutivo della sinistra verso una forza autenticamente socialista , che consolidi in modo critico un suo specifico rapporto con il resto del socialismo europeo ,essendone lucidamente consapevole sia dei suoi attuali limiti di contenuto, sia delle sue grandi potenzialita' innovative . in grado finalmente di lavorare ad un nuovo modello di sviluppo delle nostre societa' , ed in grado, nell'immediato, di dialogare con le espressioni politiche della volonta' , maggioritaria nel paese , di riforma del sistema politico , a cominciare dai 5 stelle . Appare evidente che il PD, cosi' come e' ora , non puo' reggere ad un falimento elettorale di queste dimensioni , a prescindere da qualsiasi soluzione di governo riesca ad incollare nell'immediato , non avendo ne' un adeguato livello di rappresentativita' elettorale , e ne' un autonomo progetto di governo su cui costruire una ipotesi di lavoro adeguata alla profondita' dei problemi che il precipitare della crisi economica apre nella societa' e nel tessuto produttivo del paese Appare sempre piu' necessaria, quindi , la definitiva evoluzione del centro-sinistra verso una sua riaggregazione attorno ad una nuova forza Socialista , attraverso un inevitabile processo costituente ,nella sinistra italiana, che coinvolga in primo luogo lo stesso PD, ed all'interno del quale i Socialisti si determinano a giocare fino in fondo il loro decisivo ruolo di orientamento e di indirizzo , sulla base della propria cultura politica , del loro patrimonio ideale , e della loro appartenenza nel campo degli schieramenti europei , anche recuperando un forte alleanza con SEL ora che ha scelto nettamente l'approdo al PSE . Una nuova forza , chiaramente individuata nel nome e nelle appartenenze europee, al Socialismo , finalmente autonoma culturalmente , e libera dai condizionamenti derivanti dal consenso dei poteri forti ,il cui appoggio e' stato sistematicamente richiesto dal centro-sinistra della II repubblica, alla perenne ricerca di una legittimazione esterna in grado di colmare i suoi limiti di rappresentanza sociale , dovuti alla debolezza e mancanza di chiarezza della propria identita' e del proprio messaggio politico . Una nuova forza Socialista, che , a partire dal recupero pieno dello spessore democratico dei propri stessi processi decisionali interni , e dall'applicazione sostanziale del'art 49 della costituzione , sia nelle condizioni di rinvigorire i processi democratici ad ogni livelo decisionale funzionale dello Stato , divenendo in grado in grado di rappresentare anche quelle forze nuove che correttamente pongono al centro della ricerca di un nuovo modello sociale una nuova distinzione , con il rigoroso rispetto delle rispettive sfere di competenza, tra le funzioni di indirizzo politico ed i compiti di gestione concreta della struttura amministrativa, e che considerano la legittimita' dell'azione amministrativa ed il rispetto della legalita' nei raporti sociali e civili un elemento non negoziabile della vita democratica del paese . Una nuova forza della Sinistra che ,a partire dallo stesso snellimento dei propri apparati sappia lavorare per realizare nei processi di riorganizazione della stuttura e del funzionamento del nostro governo amministrativo risparmi di spese tali da garantire ,a parita' di tagli nei trasferimenti , un livello pressoche' immutato nel livello della erogazione dei servizi , ed un recupero di forti disponibilita' per la riattivazione di una politica pubblica di interventi a sostegno della sicurezza sociale e del tessuto produttivo . Il Partito Socialista deve quindi in questa fase recuperare una piena autonomia politica per essere in grado di orientare , sulla base di una propria forte riaffermazione di identita' , questa nuova ricomposizione Socialista della Sinistra , sul terreno centrale su cui la sinistra decidera' il proprio futuro, e con esso quello della nostra concezione sociale della democrazia , costituito dalla definizione , anche a livello europeo , di un programma di RIFORME di STRUTTURA che segni i contorni di una ALTERNATIVA di MODELLO attorno a cui tessere un nuovo progetto di governo dei processi sociali , all'interno di una complessiva RESTITUZIONE di POTERE agli ISTITUTI DI RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA in grado di consentire alle societa' civili una riappropriazione di sovranita' nella determinazione degli indirizzi del proprio sviluppo ..................................................................................................................................................................................---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- IL IV) Il Partito Socialista deve quindi assumere una posizione di netta opposizione a questo governo di Larga Intesa tra PD e PDL , che trova la sua forza politica nell'essere l'unica ipotesi di governo che puo' garantire una totale conformita' di azione al rispetto dei parametri rigidi di bilancio ,voluti dalle lobby finanziarie e bancarie di Bruxelles , e dalla interpretazione rigorosamente monetaristica del sistema euro, scelta dai paesi con piu' forte equilibrio di spesa anche a costo di accelerare il processo recessivo in atto nei paesi piu' indebitati . I Socialisti devono contestare un governo caratterizzato dalla sua incapacita' di concepire una politica economica attiva ed autonoma , estranea allo schema della ulteriore dissoluzione dei nostri residui strumenti di intervento pubblico nelle scelte produttive , destinati ad essere utilizzati come pegno reale e concreto per la concessione di una salvaguardia monetaria sui mercati da parte della comunita' finanziaria . Un governo che al di la' del protagonismo del suo presidente del consiglio , esiste solo per vigilare sul rispetto dei parametri di bilancio , che avendo ricevuto quale compenso d'avvio lo zuccherino della revoca della procedura d'infrazione dei limiti a patto di tenersi nei binari prestabiliti, non e' nelle condizioni di impostare alcun significativo intervento di politica industriale e, menchemeno, alcun intervento di indirizzo delle politiche bancarie nel settore delle attivita' produttive . Il Partito deve quindi assumere questa posizione di opposizione al governo a partire da una contestazione della sua politica economica e sociale , anche attraverso la definizione di una propria autonoma Proposta di Legge Delega Generale sulla Politica Industriale , formalizzata con tanto di immediate coperture finanziarie , in grado di coprire con proposte di intervento , di incentivazione , di ristrutturazione e di riorganizzazione , tutte le nostre principali filiere produttive , che il Governo dovrebbe assumere organizzando , in contemporanea , in collaborazione con il CNEL, una grande conferenza nazionale , sotto l'egida della presidenza della Repubblica , sulla difesa della nostra Industria , e sulla autonomia della nostra politica industriale . Il Partito Socialista Italiano deve porre questo obiettivo al centro del proprio programma di azione immediata, costruendo su questo tema una piattaforma comune di iniziativa con tutte le altre forze della sinistra disponibili su cui incalzare da un lato il governo , e dall'altro lo stesso PSE , ancora irresoluto nell'imprimere una svolta radicale alla politica economica comunitaria .Il PSI , attraverso tutte le proprie iniziative .deve in ogni caso essere protagonista della ricostruzione di una nuova forza socialista ed unitaria , in grado di risolvere la crisi della sinistra italiana riproponendo con forza rinnovata un orizzonte di trasformazione democratica della societa' e del suo modello di sviluppo .Il primo vero banco di prova del nostro autentico recupero di autonomia politica deve quindi essere costituito da una nostra iniziativa diretta ad orientare gli equilibri di governo verso un governo delle sinistre ,di tutt'altra natura politica e ben altro spessore politico e programmatico ,che puo' trovare la sua maggioranza da un accordo esplicito e contrattato tra le forze della Sinistra Riformista ( PD , PSI e SEL ) e il Mov 5 Stelle .Un nuovo Governo in grado di gestire , sulla base di una ampia maggioranza, il rapporto con l'europa in modo assolutamente diverso rispetto all'operato di Monti e Letta . . Un governo che agisca al fine di tutelare il nostro tessuto produttivo , e salvaguardare l'interesse della nostra comunita' nazionale ad un sistema paese fondato su un equilibrio sostanziale dei propri rapporti sociali , in grado di affrontare il peggioramento della congiuntura recessiva nella quale rischiamo di affondare in modo irrecuperabile con una ben diversa credibilita' ,ed una piena autonomia nelle sue proposte di politica economica e sociale . ............................................................................................................................................................................---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Il V ) IL nostro obiettivo e' quindi cambiare la direzione politica del Partito Socialista , per portarlo su posizioni critiche della deriva neocentrista del PD , e per ricostruire un rapporto di alleanza politica con tutte le forze disponibili , a partire da Sel alla luce della sua volonta' di approdare al PSE ,nel comune orizzonte del riferimento politico al Socialismo Europeo .Il nostro disegno e' ricostruire una grande forza Socialista in Italia per rafforzare e rinovare il Socialismo europeo , risolvendo la sua crisi di prospettiva e rafforzandone il suo carattere naturalmente alternativo ai conservatori ed ai poteri finanziari che condizionano lo sviluppo e limitano gli spazi di democrazia .In tal senso l'insegnamento delle elezioni tedesche costituisce per noi una sfida nuova a cui vogliamo dare risposta .Le recenti elezioni Tedesche, cosi come le ultime elezioni in Spagna, dimostrano , per l'ennesima volta , che le forze Socialiste devono poter essere in grado di proporre alla gente una alternativa nei programmi di governo , per evitare che le forze conservatrici e moderate abbiano sempre a portata di mano ampie maggioranze di governo per politiche di gestione dell'esistente.Lo schieramento delle forze moderate e conservatrici europee, a meno che in casi limite non deraglino verso forzature estreme , allo stato ancora non ipotizzabili come soluzioni di sistema, e' infatti sempre nelle condizioni di garantire , a parita' sostanziale di condizioni , una tradizione di consuetudini di rapporti di consonanza ,e di governo, con quelle classi dirigenti economiche e finanziarie a cui la stessa sinistra finisce per riconoscere ,non solo la indispensabilita'nelle funzioni di collaborazione di governo , ma addirittura il merito di aver impostato e condotto, quali principali protagoniste, un modello di crescita da cui si ritiene di non poter prescindere pena l'arretramento sociale complessivo della societa'.Da questa contraddizione ancora irrisolta nasce la necessita' di una ridefinizione a sinistra dei caratteri dell'azione e dello spessore programmatico del Socialismo Europeo , rispetto a cui il Socialismo Italiano , per la sua storia , e' assolutamente in grado di svolgere un ruolo trainante .Il Socialismo Europeo e' infatti ormai di fronte alla necessita' , non piu' prorogabile ,di rielaborare un proprio nuovo autonomo progetto di sviluppo equilibrato e solidale delle societa'avanzate del'occidente democratico ,funzionale ad un diverso disegno di governo dell'economia e delle regole finanziarie che ne costituiscono l'attuale struttura portante , e di lavorare ad un modello di rapporti sociali in cui il valore del Lavoro, inteso come categoria generale di riferimento nei processi di creazione della ricchezza economica , e la qualita' della vita e dei rapporti civili tra gli individui , assumono una centralita' nei processi decisionali rispetto alle logiche di compatibilita' di una societa' di mercato , attraverso la valorizzazione dei processi democratici a tutti i livelli .Il compito dei Socialisti Italiani e' quindi quello di contribuire a definire questa nuova progettualita'. 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politica economica sempre piu' recessiva, rappresentano un macigno che rende le manchevolezze del nostro sistema paese ancor piu' insopportabili .La crisi del sistema bancario e la totale assenza di qualsiasi politica industriale impediscono una efficace difesa del nostro sistema produttivo e dei suoi livelli ccupazionali , nonostante la capacita' di molte nostre residue aziende ancora consenta al paese di avere un surplus commerciale non minimale con i mercati esteri.In un quadro del genere la sinistra italiana puo' divenire una ancora di salvezza per il paese ,interpretando nuovamente in forma moderna il compito storico del movimento dei lavoratori ,purche sia in grado di legare la sua proposta ad un mutamento del modello di sviluppo del paese , su cui chiamare a raccolta tutti i ceti produttivi e l'intero mondo del lavoro in tutta la sua complessita' , ed attraverso cui lanciare una speranza ed una sfida d'impegno a tutto l'universo precario ed inquieto delle giovani generazioni , e con esso a tutte le fasce della polazione colpite dalla crisi del modello finanziario nelle proprie legittime aspettative di mobilita' sociale ..Su questo grande obiettivo di cambiamento democratico e di riforma sociale i Socialisti debbono e possono essere protagonisti di un processo di Rinascita della Sinistra Italiana , anche attraverso la difesa dei caratteri sostanziali del nostro patto Costituzionale , e della natura giuridica della nostra Costituzione , sopratutto in questa fase storica di crisi del sistema economico e del nostro complessivo modello di sviluppo , e di estrema confusione del nostro quadro politico ,esposto senza alcuna difesa al condizionamento ed al ricatto dei mercati finanziari e delle forze che ne governano e regolano le spinte speculative .La difesa della nostra Costituzione per noi Socialisti deve quindi costituire un primo serio argine contro l'attacco al sistema di garanzie sociali previsto dalla nostra Carta Costituzionale , concepito scientificamente fin dall'inizio della recessione come il modo con cui le classi dirigenti economiche e finanziarie pretendono di risolvere la crisi finanziaria di cui portano per intero la responsabilita' .Il Partito Socialista e' quindi pienamente nelle condizioni di recuperare un ruolo determinante in una sinistra italiana, che a causa dei limiti e delle contraddizioni che ne hanno senato l'evoluzione in questi ultimi 20 anni , non e' piu' nelle condizioni di impostare un progetto reale di cambiamento e di riforma della societa' italiana .--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Solo VII) Solo un mutamento profondo nella Direzione Politica del partito puo' consentirci di essere all'altezza di questi compiti .Un cambiamento che evidentemente non riguarda solo la figura del segretario ma implica una concezione del tutto diversa del ruolo dei socialisti nel nostro sistema politico ,e soprattutto riguarda una nuova disponibilita'naturale dei nostri nuovi gruppi dirigenti a vivere la politica come una sfida all'esistente , ed a considerare i rischi connessi alle scelte politiche, dovute in base alle nostre convinzioni , come una conseguenza inevitabile di una condizione di minorita' politica , che non puo' piu' essere assecondata con quel susseguirsi di forme di sopravvivenza subalterna che stanno portando progressivamente alla nostra morte politica .Per mettere il Partito Socialista nelle condizioni di essere protagonista di questo processo costituente e' necessario un lavoro di ristrutturazione dell'assetto direzionale del Partito . In particolare abbiamo bisogno di un nuovo assetto della sua guida che preveda innanzitutto una distinzione di ruolo tra i componenti dei gruppi parlamentari ed i compagni incaricati del compito di Direzione politica del Partito ,allargando, da un lato , il gruppo dirigente del partito, in un rapporto di interazione e collaborazione delle due diverse esperienze, e ,dall'altro, realizzando le condizioni oggettive per cui le contingenze e le necessita' dei rapporti parlamentari non incidano e condizionino una azione di partito che deve necessariamente essere ben piu' autonoma e coraggiosa di quanto non sia avvenuto nel periodo pre elettorale .E' indispensabile , infatti , superare lo stato di emergenza vissuto negli ultimi anni , in cui la necessita' di recuperare una rappresentanza parlamentare ha spesso portato il partito ad adottare cautele ed atteggiamenti di natura tattica , che non consentirebbero piu' , in futuro , il consolidamento di quella identita' politica , nettezza di proposta , e forza d'immagine che un nuovo processo politico costituente a sinistra, come quello che proponiamo al partito , rendono assolutamente indispensabili .

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