giovedì 31 ottobre 2013

mondiepolitiche: Non E' Quello Il Problema (legge elettorale e preferenze)

mondiepolitiche: Non E' Quello Il Problema (legge elettorale e preferenze)

2 commenti:

pierpaolo ha detto...

Mille volte meglio una legge elettorale che preveda le preferenze e fissi limiti ferrei alle spese per la campagna, piuttosto che non le assurde "parlamentarie" cui abbiamo assistito questo inverno.
In alcune Regioni del nostro Mezzogiorno si è dato il caso di brillanti promesse della politica che sono finite in lista con un numero enorme di voti di preferenza alle "parlamentarie", mentre alla prova dei fatti nel loro collegio senatoriale il partito ha preso molti meno voti di lista.
O vogliamo discutere delle assurde "parlamentarie via web" grilline, che hanno portato in Parlamento personaggi improbabili, solo perché questi hanno saputo racimolare un numero di "Mi piace" per la loro videopresentazione internettara in genere inferiore a quello che serve per avere la maggioranza in un'assemblea di condominio?

La verità è che il voto di preferenza ti costringe a fare del lavoro politico, e a dire - e confermare con i fatti - qualcosa che sia utile a rappresentare gli interessi almeno di una parte della società o del Paese.
Portare a casa 8000 voti di preferenza - quelli che servivano per avere qualche speranza di essere eletto deputato per il PSI nel vecchio collegio Milano-Pavia - era affare serio.
Ed è un ingenuo o un mestatore chi sostiene - non è il tuo caso, ma simili assurdità si sono sentite - che questi erano tutti voti di persone cui avevi fatto favori, o organizzate da chissà quali clan criminali.

In effetti le preferenze ci sono ancora, previste dalle leggi elettorali per i Comuni e per le Regioni, e nessuno si lamenta perché avrebbero determinato chissà quale degenerazione del sistema. Anzi.

Il fatto è che far scegliere i gruppi parlamentari ai segretari dei partiti, come avveniva sino a qualche tempo fa, o con strumenti debolissimi, come le diverse forme di "parlamentarie" messe in campo quest'inverno, garantisce solo una cosa: l'insipienza, la scarsa preparazione e in generale l'incapacità politica di quanti andranno in Parlamento.

Non solo: se un parlamentare ha un suo pacchetto di voti, una sua base elettorale, allora forse saprà essere più coraggioso, prendere le sue posizioni a viso aperto, affrontare la battaglia politica senza remore.
Dubito che questo possa accadere - e infatti non accade - quando il sistema elettorale rende i parlamentari completamente indifesi, in quanto alla fine, non rappresentando nessuno, sono più simili ai carri-armatini che si usano sulle mappe del Risiko che non a rappresentanti della Nazione.

Pierpaolo Pecchiari


felice ha detto...

Si sono eliminate le preferenze ma con leggi disapplicate sul tetto di spese elettorali e si fanno priarie costosissaime senza r regole, quelle interne sono ridicole e non ci sono gli

strumenti di controllo. Basterebbe come in FRancia che la violazione dei limiti di spesa comporta la decadenza e la ripetizione delle elezioni. Con la scusa della poreferenza si son essi i noinati. Dove è il progresso. A me vanno bene le liste bloccate se la lista viene votata con largo anticipo da una con venzione/congrsso di Partito in cui le regole non sono violate perché si va davanti ad un giudice. Vanno bene le liste bloccate dove però sia consentito di cancellere alcuni nomi e farli retrocedere. Fanno bene le liste bloccate se c'è un quorum di validità delle elezioni altrimenti si rioetono, così da porre un freno all'indecenza. Chi è contro le preferenze, ma tace sulle altre storture fa un discorso in radice sbagliato. Inoltre un Parlaento di eletti con la preferenza era in media meglio di questi ultimi 3 come qualità del lavoro e personali dei suoi membri. Eppure avrà il compito di riscrivere la Parte Seconda della Costituzione, perché può essere etero diretto: ci rendiamo conto della gravità della situazione? La corruzione politica non è diminuita con l'abolizione della preferenza

Felice Besostri